Il regista Pablo Larrain, lo sceneggiatore Steven Knight, e gli interpreti raccontano: Maria, il film dedicato a Maria Callas.
Presentato in anteprima mondiale in concorso all’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: Maria, il film di Pablo Larrain, che vede Angelina Jolie nei panni della grande Maria Callas.
Terzo biopic per Larrain dopo Jackie, del 2016 con Natalie Portman, e Spencer del 2021 con Kristen Stewart, Maria, scritto da Steven Knight (Spencer, Peaky Blinders, Eastern Promises), arriverà nelle sale italiane distribuito da 01 Distribution, e racconta la tumultuosa, bella e tragica vita della più grande cantante d’opera del mondo, rivissuta e immaginata durante i suoi ultimi giorni nella Parigi degli anni ‘70.
E proprio in occasione della presentazione in anteprima, Pablo Larrain assieme allo sceneggiatore Steven Knight, ad Angelina Jolie, Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher, rispettivamente volti dei fedeli domestici della Diva: Ferruccio e Bruna, ha raccontato alla stampa: Maria.
Qui la RECENSIONE: Maria, la recensione: Pablo Larrain fa di nuovo pace con il genere biopic
La prima domanda è per il regista che spiega la scelta di Maria Callas. “Perché no? Perché non farla? Io sono stato un fan della Callas fin da bambino, sono sempre stato un suo ammiratore e sono sempre stato molto intrigato dal fatto che non ci sono mai stati dei film sull’opera e sui cantanti dell’opera. E’ una forma d’arte molto importante spesso ignorata dal cinema”, spiega Larrain. “Si trattava di fare un film su una delle voci probabilmente più grandi, se non la più grande, della storia, una donna con una vita fantastica, bellissima, e pensando a questo abbiamo incontrato Steven Knight, che ha scritto una sceneggiatura bellissima. Naturalmente senza Angelina questo film non sarebbe potuto esistere, perché non si può cercare neanche lontanamente di fare un film senza avere un’attrice protagonista adeguata e fantastica. Questo film è una celebrazione della sua vita, del suo lavoro, della musica naturalmente di Maria Callas”, aggiunge. “Una cosa importante per il ruolo della Callas è che lei era molto isolata dal mondo a causa della pressione del pubblico, le condizioni della sua voce, il conflitto con la sua famiglia di origine”.
Grande protagonista di Maria, Angelina Jolie volto dell’iconica cantante e la cui intensa interpretazione, come si vocifera da tempo, sembra proprio puntare all’Oscar. A tal proposito la Jolie ha spiegato.
“Francamente, a me interessa sapere se sono stata abbastanza brava per i fans di Maria Callas e dell’Opera, quindi la mia più grande paura è quella di deludere loro e tutti quelli che l’hanno amata”, svela la Jolie. “Il mio pensiero è stato quello di non deludere questa donna e la sua storia. Ero molto nervosa sapendo di dover cantare l’opera davanti a tutti, ho fatto pratica per sette mesi. Quando si lavora con Pablo non si fa nulla a metà, lui è molto esigente e chiede in modo veramente molto bello che il lavoro venga fatto bene e che ci sia una grande preparazione. La prima volta che ho cantato i miei figli erano li, e hanno bloccato le porte in modo che nessuno entrasse, ero nervosa, tremavo. Larrain ha iniziato a fare le prove in una stanza molto piccola e poi alla fine alla Scala. Un processo che mi ha spaventata, sapendo di dover rispettare la sua memoria.”
“Negli ultimi anni ho avuto bisogno di rimanere a casa con la mia famiglia, e in quel tempo credo di aver sviluppato una gratitudine verso il fatto di essere un artista, di fare l’attrice, di essere con tutti voi, e di essere in questo mondo creativo che tutti noi siamo fortunati di esserne parte. Sono molto grata quindi di essere un artista. Questi sono i miei sentimenti al momento”, continua la Jolie.
“Mi sono avvicinata a lei ascoltandola, lei insegnava e quindi ci sono delle registrazioni di Maria mentre insegna. Direi che sono stata privilegiata perché lei è stata la mia insegnante. Io sono stata molto fortunata ad essere affiancata da Pablo, lui mi ha molto protetta, ho consentito a quelle emozioni di entrare quando ero pronta, e ho tentato di fare una cosa che non mai fatto prima”, dice infine in merito all’approccio con Maria Callas.
L’autore della sceneggiatura Steven Knight svela il rapporto che Ferruccio e Bruno alla Diva e quindi il concetto di famiglia: “Credo che il rapporto che si crea in questa famiglia, ed è una famiglia, è qualcosa che tutti noi conosciamo, il servizio e la subordinazione diventano protezione e tutela, quindi il rapporto in qualche modo si capovolge. Non si tratta di una situazione di dipendente e datore di lavoro, ma di un vero e proprio legame di amore fra tre persone, in cui due che si prendono cura di una terza mentre sparisce. Il fatto che il personaggio fondamentale avesse questo dono così straordinario significa che tutti girano attorno all’orbita di questa, ed è un’attrazione non una forzatura”, spiega Knight proseguendo. “Quando ero più giovane ho ascoltato molta opera, e ciò che mi è molto interessato di questo film è stato l’ascolto di Maria, l’ascolto dell’Opera. Il suono che canta all’Opera è il suono migliore che possa emettere un essere umano. Anche se non ci fossero le parole, credo che Maria sia stata la migliore di sempre”.
A interpretare e devoti domestici Ferruccio e Bruna, come detto, gli attori italiani Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher, i quali hanno dichiarato.
“Sapevo che il mio personaggio era vivo, avevo letto qualche cosa su di lui, e ho potuto ascoltare un’intervista fatta dalla produzione, dopo di che ho parlato con Pablo e assieme abbiamo deciso di non trattare direttamente la sua vita e chi era lui, dal momento che la sceneggiatura era chiara fin dall’inizio”, dice Favino. “Io ho capito molte cose sulla devozione che lui sentiva per lei, e abbiamo trasformato quel sentimento in ciò di cui aveva bisogno il film. Credo che quando si incontra qualcuno come Maria Callas, è uno di quegli incontri che ti da l’occasione di assorbire in qualche modo un po’ di quella luce, e la mia sensazione è che la loro identità è diventata quella che era, proprio perché hanno avuto l’opportunità di conoscerla. Lei era una regina e non è stato difficile trovare il personaggio accanto ad Angelina Jolie, è stato un grande privilegio essere parte di questo film”.
“E’ stato incredibile far parte di questo film nel ruolo di Bruna. Ringrazio Pablo per questa opportunità perché mi ha guidata in questo viaggio, e devo ringraziare anche Angelina perché grazie a lei ho potuto capire questo amore incondizionato che Bruna aveva verso Maria”, afferma la Rohrwacher e rivolgendosi alla Jolie conclude. “La tua generosità, il modo in cui tu vedi le cose ci ha dato l’opportunità di entrare nel personaggio in modo molto autentico”.
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Emanuela Giuliani