In attesa del Superman di James Gunn vi sveliamo 6 curiosità su Man of Steel – L’Uomo D’Acciaio con Herny Cavill.
Il 29 febbraio, giorno del compleanno di Superman, James Gunn ha annunciato ufficialmente l’inizio delle riprese del nuovo film da lui diretto, che si intitolerà semplicemente Superman e sarà il primo progetto del rinnovato DC Universe, denominato Gods and Monsters, guidato dallo stesso Gunn insieme a Peter Safran.
Superman uscirà nelle sale statunitensi l’11 luglio 2025 e, come già anticipato, non sarà una storia sulle origini, ma racconterà il viaggio dell’eroe per riconciliare la sua eredità kryptoniana con l’educazione ricevuta sulla Terra come Clark Kent, cresciuto nella cittadina di Smallville, Kansas. Il personaggio sarà rappresentato come incarnazione della verità, della giustizia e del modo americano, guidato da una gentilezza umana che nel mondo moderno appare ormai superata. Un Superman giovane, con meno di 40 anni, sarà quindi al centro di questo nuovo capitolo.
Ma nell’attesa, scopriamo 6 curiosità su L’Uomo d’Acciaio primo tassello del DC Extended Universe, che ha segnato la rinascita cinematografica di Superman nel XXI secolo, riportando sul grande schermo l’iconico supereroe con un taglio più moderno, realistico e profondo. Diretto da Zack Snyder e prodotto da Christopher Nolan, il film racconta le origini dell’Ultimo Figlio di Krypton con un tono epico e drammatico, affrontando tematiche come l’identità, il destino e il peso delle proprie scelte.
Henry Cavill, al suo debutto nel ruolo di Superman, è affiancato da attori del calibro di Russell Crowe e Michael Shannon, in una storia che mescola tecnologia avanzata, mitologia aliena e riflessioni contemporanee.
1. Henry Cavill e Russell Crowe: un incontro “profetico”
Molto prima di interpretare padre e figlio in Man of Steel, Russell Crowe e Henry Cavill si erano già incontrati sul set di Rapimento e riscatto (Proof of Life, 2000), quando Cavill era ancora un giovane attore alle prime armi. All’epoca aveva solo 17 anni, ed era una semplice comparsa. Crowe notò il ragazzo e gli lasciò una nota di incoraggiamento insieme a un regalo: una scatola con dei regali firmati e un messaggio motivazionale. Quel piccolo gesto ebbe un impatto enorme su Cavill, tanto da considerarlo una delle ragioni per cui continuò a inseguire il sogno di diventare attore. Quando i due si sono ritrovati per Man of Steel, entrambi hanno ricordato con emozione quell’episodio, dandogli un valore quasi simbolico.
2. Un successo al botteghino…e un punto di partenza
Uscito nel giugno 2013, L’Uomo d’Acciaio rappresentava il tentativo della Warner Bros. di rilanciare il personaggio di Superman dopo il poco acclamato Superman Returns (2006). Anche se non fu acclamato dalla critica in modo unanime, il film ebbe un grande successo al botteghino, incassando oltre 668 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 200 milioni. Il film venne lanciato in occasione del 75° anniversario dalla nascita del personaggio, creato da Jerry Siegel e Joe Shuster nel 1938. Nonostante alcuni detrattori contestassero il tono cupo e il finale distruttivo, Man of Steel riuscì a porre le basi per il DC Extended Universe, avviando una nuova narrazione che sarebbe poi proseguita con Batman v Superman e Justice League.
3. Il primo Superman britannico…e gamer!
Henry Cavill è il primo attore britannico ad aver indossato il mantello di Superman. Nato sull’isola di Jersey, nel Canale della Manica, Cavill ha sempre dichiarato di essere un fan dei fumetti e dei videogiochi. Quando Zack Snyder tentò di chiamarlo per comunicargli che aveva ottenuto il ruolo, l’attore era talmente immerso in una partita a World of Warcraft da non rispondere subito al telefono! Cavill ha anche raccontato di aver rifiutato l’uso di steroidi per trasformare il suo fisico, preferendo un allenamento intensivo e naturale, sotto la guida del celebre trainer Mark Twight. Una curiosità in più: Cavill ha raggiunto un tale livello di forma che, durante le riprese, gli venne chiesto di ridurre un po’ i muscoli per motivi estetici e di inquadratura.
4. Un costume rivoluzionario (senza mutandoni rossi)
Una delle novità più discusse di Man of Steel fu l’assenza dei classici “mutandoni” rossi sopra il costume blu. I designer James Acheson (che ha lavorato anche su Spider-Man) e Michael Wilkinson decisero di rinnovare completamente l’estetica del personaggio, puntando a un look più moderno, alieno e “regale”. Il nuovo costume presentava una texture complessa e un mantello più lungo, realizzato con materiali pesanti per conferirgli un’aria più epica. Anche se Zack Snyder avrebbe preferito mantenere l’iconico elemento rosso, accettò il cambiamento per aggiornare visivamente il personaggio. Prima delle riprese, a Cavill fu fatto indossare il costume originale del 1978 di Christopher Reeve, per verificare se fosse credibile nel ruolo.
5. Tecnologia e tradizione: i costumi di Krypton
L’estetica del mondo di Krypton fu progettata per apparire radicalmente diversa dalla Terra, con un mix di futurismo e richiami medievali. Per i civili di Krypton, i costumisti si ispirarono a stili neomedievali, creando tuniche elaborate e armature cerimoniali. Il costume del generale Zod, invece, fu interamente ricreato in CGI per consentire maggiore libertà nei movimenti e per trasmettere la potenza del personaggio. Michael Shannon, che interpretava Zod, ha raccontato che recitare con addosso una tuta da motion capture è stato impegnativo ma anche divertente. Alcuni elementi dei costumi kryptoniani, come i simboli di casa (tra cui quello della famiglia El), vennero sviluppati con una mitologia complessa per rafforzare il senso di civiltà antica e avanzata allo stesso tempo.
6. Una scena ispirata all’11 settembre
Una delle sequenze più discusse del film è la distruzione di Metropolis durante la battaglia tra Superman e Zod. La scena, molto intensa e visivamente devastante, fu ispirata alle immagini reali dell’attacco alle Torri Gemelle del 2001. Zack Snyder volle trasmettere il senso di impotenza e distruzione che si prova durante un evento catastrofico. Questa scelta divisiva scatenò accesi dibattiti: alcuni la considerarono una riflessione matura sui costi della guerra e del potere, altri la criticarono per l’eccessiva spettacolarizzazione. Ciononostante, la scena segnò un punto di svolta nella rappresentazione di Superman, raffigurato per la prima volta come un eroe imperfetto, alle prese con responsabilità enormi e decisioni dolorose.
© Riproduzione Riservata
Emanuela Giuliani