La recensione di Maestro, il biopic diretto e interpretato da Bradley Cooper in Concorso all’80esima Mostra del Cinema di Venezia
È stato compositore e direttore d’orchestra, il secondo più grande di tutti i tempi secondo la rivista “Classic Voice”, Leonard Bernstein, noto per l’indimenticabile colonna sonora del musical West Side Story (1961) e candidato all’Oscar per le musiche di Fronte del porto (1955), è il protagonista di Maestro, nuovo biopic diretto da Bradley Cooper. Il film, anche scritto e interpretato dallo stesso Cooper, è stato presentato in concorso a Venezia 80 e sarà prossimamente in alcuni cinema selezionati e su Netflix dal 20 dicembre.
Maestro, sinossi
Leonard Bernstein sposa l’attrice Felicia Cohn Montealegre nel 1951. La loro è una storia d’amore intensa e travagliata, non solo dalle loro vite professionali, ma anche dall’orientamento sessuale del maestro. Con coraggio, ma non senza dolore, Felicia accetta l’omosessualità del marito, mentre la carriera di lui procede con sempre maggior successo portandolo a diventare uno dei compositori statunitensi più noti al mondo.
Dopo A Star Is Born (2018), presentato anch’esso in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, con Maestro Bradley Cooper torna alla regia per raccontare la figura di uno dei più significativi personaggi del panorama musicale d’orchestra del secolo scorso, Leonard Bernstein. Ma Cooper, che del film è anche sceneggiatore e protagonista, sceglie di concentrarsi sulla storia d’amore che coinvolse il maestro e sua moglie Felicia Cohn Montealegre, per raccontare un sentimento profondo per quanto complicato, faticoso e spesso doloroso.
Maestro, i personaggi
Cooper veste i panni di Bernstein con una straordinaria capacità mimetica, grazie anche ad un trucco prostetico realistico e perfettamente aderente alle fattezze del personaggio. Evidente è la cura con cui il regista ha studiato la figura del maestro in ogni dettaglio, dall’aspetto alle movenze. Un’attenzione che trova il culmine nelle scene in cui Cooper dirige l’orchestra con passione travolgente.
Carey Mulligan è altrettanto convincente nei panni della moglie Felicia. Composta ed elegante anche quando il dolore e la rabbia verso una relazione tanto complicata potrebbero prendere il sopravvento, pur senza mai nascondere i profondi sentimenti del personaggio.
Insieme Mulligan e Cooper si dimostrano una coppia di interpreti affiatati in grado di rappresentare una storia d’amore profonda, che tocca spesso alte vette di tenerezza e coinvolgimento. Cooper in particolare si conferma ancora una volta abile nel dirigere e valorizzare le sue interpreti, come già aveva fatto con Lady Gaga in A Star Is Born.
Maestro, Punti deboli
Tuttavia, Maestro non riesce nell’intento di coinvolgere a pieno lo spettatore. Sebbene molte scene della storia d’amore tra i due protagonisti siano ben realizzate e risultino estremamente espressive, nel complesso nessuno dei due personaggi riesce a creare empatia. La caratterizzazione di ciascuno dei due rimane superficiale in una sceneggiatura che sembra indecisa sull’indirizzo da prendere.
Non è chiaro infatti chi dei due sia il vero protagonista e anche la loro storia d’amore, che spesso sembrerebbe voler essere il vero cuore del film, a volte viene messa da parte per puntare l’attenzione sulla imponente biografia del personaggio di Bernstein in quanto compositore, mai veramente esplorata fino in fondo.
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Vania Amitrano
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