“Luna Nera”, le registe, le sceneggiatrici e le protagoniste raccontano la nuova serie originale Netflix, disponibile dal 31 gennaio
Disponibile da oggi su Netflix, la terza serie originale italiana del colosso streaming: “Luna Nera”, prodotta da Fandango.
Progetto fantasy che partendo dalla stregoneria, ha come obiettivo quello di mostrare la discriminazione della donna in ogni epoca e società, e il confronto/scontro tra scienza e superstizione, offrendo diverse e personali chiavi di lettura.
Siamo nell’Italia del XVII secolo, ed in seguito alla morte di un neonato, Ade, levatrice di 16 anni, viene accusata di stregoneria. Trovato rifugio in una misteriosa comunità di donne al limitare del bosco, su indicazione della “nonna”, consegnatasi agli accusatori al suo posto, la ragazza, alla ricerca di se stessa e delle proprie origini si troverà, suo malgrado, a scegliere tra l’amore impossibile per Pietro, figlio del capo dei Benandanti, i cacciatori di streghe, e l’adempimento del suo vero destino, una minaccia per il mondo in cui vive, diviso tra ragione e misticismo.
“Noi di Netlix siamo molto orgogliosi di questo show, che attraverso l’immaginario fantasy si prende dei rischi raccontando un periodo estremamente buio, facendo si però che i protagonisti, nonostante le difficoltà, trovino la loro forza e potere” –afferma il produttore Netflix presente all’incontro stampa in occasione della proiezione in anteprima dei primi due episodi – “Ci è piaciuta la passione delle autrici, un team tutto al femminile con la quale siamo stati entusiasti di collaborare. Una grande impresa produttiva, a cui naturalmente non poteva mancare l’esperienza e la professionalità di Fandango.”
“Anche noi siamo molto contenti di “Luna Nera”, che è stata una vera sfida per noi dal momento che Fandango non è famosa per lavorare sul fantasy. Abbiamo tante storie alle spalle, tanti elementi narrativi interessanti che ci vengono regolamenti saccheggiati dai grandi show internazionali, e allora ci siamo detti del perché non provare a raccontare ed ambientare nel nostro paese nella nostra lingua, determinate vicende che non affrontiamo mai.” – dichiara Domenico Procaci – “Siamo orgogliosi che tutto questo sia un prodotto italiano con attori italiani, con un impatto visivo più ambizioso ed in grado di competere sul mercato internazionale, nonostante i possibili pregiudizi perché penso che non abbiamo nulla da invidiare agli altri.”
Il progetto è basato sul romanzo “Le Città Perdute”. Luna Nera”, pubblicato a novembre 2019 da Sonzogno Editore, scritto da Tiziana Triana la quale ha contribuito alla sceneggiatura dei sei episodi scritti da Francesca Manieri, Laura Paolucci e Vanessa Picciarelli.
“Come ha detto Domenico anche per noi è stata una grande sfida visto che in Italia non si sono scritti molti film fantasy” – dice Laura Paolucci – “C’è una grandissima letteratura sul mondo delle streghe che abbiamo condiviso con Tiziana, e nelle quali erano già presenti i personaggi così come l’arco narrativo. Il nostro grande divertimento però è stato quello di immaginare queste donne arse al rogo perché considerate streghe, e le cui uniche informazioni a disposizione ci sono state lasciate e scritte da uomini. Attraverso il fantasy quindi abbiamo avuto la possibilità di dare loro una voce e dei poteri, ipotizzando chi fossero veramente.”
“Lavorare con Netflix è avere un modello diverso che ti spinge a trovare nuove risposte e soluzioni, aggirando quell’autocensura che noi autori italiani spesso ci imponiamo poiché abituati a trattare un determinato storie. Questo ci ha permesso anche di testare e superare i nostri limiti” – continua Francesca Maniero – “Netflix ci ha immediatamente spinto nel fantasy, aiutate anche dal testo di Tiziana che ha una progressione differente dalla serie. Un meccanismo interessante globale ma dalla specificità italiana.”
“Tutto quello che abbiamo mostrato purtroppo è tristemente scritto e documentato” – aggiunge Vanessa Picciarelli – “E su questa verità noi siamo partite per costruire questo mondo fantastico. Ed immaginare il tutto è stato molto stimolante.”
“Il romanzo e la serie si differenziano su più linee, ma la cosa che è importante sottolineare è che i temi fondamentali di entrambi, sono accomunati dall’idea di voler ridare visibilità ad un patrimonio europeo, italiano, raccontato più dal mondo anglosassone che da noi” – conclude Tiziana Triana – “E abbiamo fatto tutto questo prima attraverso un romanzo che esplode nel fantastico, e poi con una serie di avventura piena di personaggi che si sviluppano man mano il fantasy.”
Dietro la macchina presa troviamo: Francesca Comencini, Susanna Nicchiarelli e Paola Randi.
“Il punto di partenza per equilibrare realismo e fantasy, è stato quello di pensare che non c’è niente di più magico della realtà e niente più reale della magia, se la si guarda attraverso un punto di vista che appartiene al mondo femminile, esperienze come quella della nascita di cui solo la donna è testimone” – spiega Francesca Comencini – “E sulla base di questo patto, abbiamo cercato di raccontare queste donne non come delle vittime, ma offrendo loro una possibilità per potersi riscattare. La strega è una figura universale, che torna ciclicamente di moda, se così si può dire. Sono delle donne libere, forti, ribelli che non indietreggiano e per questo definite streghe. Sono la più grande utopia del nostro tempo, un modo per gli uomini e le donne di convivere che permette ai primi di sfuggire al dominio e le seconde alla sottomissione. Collaborare tra di noi è stato entusiasmante, perché c’è stato uno scambio di fiducia, ammirazione ed autonomia reciproca. Ognuna di noi ha portato il proprio istinto e la propria sensibilità. Lavorare con Netflix è stato eccezionale, c’è stata grande libertà e sperimentazione, anche da parte di Fandango con la quale avevo già collaborato.”
“Fin da subito la mia impressione è stata quella che “Luna Nera”, fosse un progetto di grande intelligenza e divertimento” – prosegue Susanna Nicchiarelli – “Abbiamo avuto la possibilità di raccontare al grande pubblico dei contenuti seri, come la diversità, la paura del diverso, la persecuzione delle streghe, l’ostinata ricerca di un capro espiatorio, dell’ignoranza e della conoscenza. Tante profonde tematiche legate alle regole di un mondo creato minuziosamente. Una sfida davvero interessante.”
“Per me è stata una vera magia, dal momento che è la mia prima serie ed è la mia prima collaborazione con Fandango. Sono molto fiera ed orgogliosa di far parte di questa avventura” – esordisce infine Paola Randi – “E’ stato speciale lavorare con questo team. Ognuno di noi ha contribuito a valorizzare un progetto in comune, rimanendo se stessa in modo da diversificare il prodotto finale. Ci siamo messe tutte alla prova attraverso un genere che ti permette di ribaltare ogni cosa, e questa è la magia del cinema, perché puoi manipolare e cambiare le ingiustizie con la fantasia.”
Il ricco cast, come detto tutto italiano, include i nomi di: Antonia Fotaras/Ade, Giada Gagliardi/Velente, Adalgisa Manfrida/Persepolis, Manuela Mandracchia/Tebe, Lucrezia Guidone/Leptis, Federica Fracassi/Janara, Barbara Ronchi/Antalia, Giorgio Belli/Pietro, Gloria Carovana/Cesaria, Giandomenico Capaiuolo/Sante, Filippo Scotti/Spirto, Gianmarco Vettori/Nicola, Aliosha Massime/Benedetto, Nathan Macchioni/Adriano, Roberto De Francesco/Marzio Oreggi, Emili Mastrantoni/Ade bambina, Astrid Meloni/Amelia, Daniele Amendola/Giambattista, Marilena Anniballi/Agnese, e Mariano Pirrello/Professore romano.
“Ade è un adolescente che non riesce ad esprimere il proprio essere, perché il mondo che la circonda la ostacola impedendole di trovare se stessa e la propria identità. Un mondo che la giudica facendola sentire appunto una strega, un mostro.” – spiega Carlotta Fotaras – “Una ragazza che viene accolta ed accettata da una comunità di donne, ma alla quale non è permesso di vivere liberamente i propri sentimenti e l’amore che prova nei confronti di un ragazzo, con delle ovvie conseguenze.”
“Luna Nera attraverso la metafora del fantasy, racconta un periodo storico e le difficoltà della crescita dei più giovani, mostrando una ragazza bullizzata, che verrà spinta da questo gruppo di donne, legate da un sorellanza molto potente, a guardare dentro se stessa, sviluppando e liberando i vari aspetti femminili” – afferma Manuela Mandracchia – “Le città perdute rappresentano quel luogo dove si finisce per perdersi come a volte ci si perde nell’anima, capendo i propri talenti, individuando le proprie forze, ed infine accettandosi. Proprio per questo la serie è un progetto destinato ad un pubblico più ampio, in cui anche gli adulti possono ritrovare tutti quei sogni andati persi.”
Le riprese di “Luna Nera”, durate 16 settimane, sono state realizzate negli studi di Cinecittà, e in diverse altre location del Lazio tra cui la magica cornice di Canale Monterano, l’incantevole borgo di Cellano, il meraviglioso Castello di Montecalvello, appartenuto negli anni ’60 al celebre artista parigino Balthus. E ancora nella Selva del Lamone, Sorano, Sutri e all’interno del Parco degli Acquedotti di Roma.
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