La recensione di: L’Ordine del Tempo, il film di Liliana Cavano presentato all’80esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia
Liliana Cavani, regista, sceneggiatrice e documentarista, torna sul grande schermo, dopo 21 anni di assenza, con L’Ordine del Tempo, film presentato Fuori Concorso a Venezia 80 e al cinema dal 31 agosto con Vision Distribution. Un saggio sul tempo del fisico Carlo Rovelli e l’idea di una catastrofe naturale sono le fonti di ispirazione di un racconto che si fa riflessione personale e filosofica sul significato del tempo.
L’Ordine del Tempo, sinossi
Un gruppo di amici di vecchia data si riunisce in una villa al mare per festeggiare un compleanno, ma improvvisamente questi apprendono una notizia terribile: un asteroide sta per abbattersi sulla Terra. Il mondo intero potrebbe finire nel giro di poche ore. La notizia ha il potere di modificare completamente la loro percezione del tempo, che sembra iniziare a scorrere in modo diverso, mentre il gruppo di amici affronta le proprie ultime ore in una notte estiva che cambierà per sempre le loro vite.
L’Ordine del Tempo, il saggio
Con L’Ordine del Tempo Cavani, sceneggiatrice insieme a Paolo Costella, dà una concretezza narrativa ai ragionamenti sul concetto di tempo elaborati dal fisico Carlo Rovelli, studioso della teoria della gravità quantistica a loop, nel suo omonimo saggio del 2017. Nel film – proprio come accade per la fisica – passato e futuro non si oppongono più, il presente si dissolve e ogni riflessione e azione si concentra sul momento in cui essa avviene.
La possibilità dell’imminente fine del mondo mette i personaggi del film in una condizione di incertezza sul futuro che li spinge a riconsiderare il passato attraverso un presente che si dilata a dismisura. E, proprio come spiega la fisica, il tempo, nella sua dimensione umana, sparisce.
Storie che si intrecciano
Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Kseniya Rappoport e Francesca Inaudi sono tra gli interpreti delle storie e delle relazioni che si intrecciano, si scompongono e si ricompongono nelle lunghe 24 ora che potrebbero precedere la catastrofe. La fine del mondo porta gli amici a riconsiderare con più attenzione i propri sentimenti, le scelte fatte e quelle mancate e ad elaborare propositi con uno sguardo di speranza che, nonostante tutto, non si spegne.
Più che sull’imminente disastro naturale, L’ordine del tempo si concentra sui personaggi, le loro vite, i loro sentimenti e pensieri, restringendo un panorama che invece già di Adam McKay aveva allargato a dismisura in Don’t Look Up (2021).
Nel film di Mckay Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence sono due astronomi che scoprono che un asteroide sta per abbattersi inevitabilmente e drammaticamente sulla Terra. I due diffondono la notizia che però trascina il mondo intero alla follia, prima ancora che alla completa distruzione del pianeta.
Nel film di Cavani i due fisici sono interpretati da Leo e Inaudi. La regista italiana alla soglia dei suoi 80 anni, portati con straordinaria lucidità ed energia, affronta invece il tema in modo più intimo e personale. L’attenzione è spostata sulle storie dei protagonisti che fanno da pretesto per elaborare considerazioni di carattere più speculativo sull’esistenza e i rapporti umani.
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Vania Amitrano
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