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Leggere Lolita a Teheran, dal bestseller di Azar Nafisi il film con Golshifteh Farahani in Concorso alla Festa di Roma

In Concorso alla Festa del Cinema di Roma 2024: Leggere Lolita a Theran tratto dall’omonimo bestseller di Azar Nafisi.

Tratto dall’omonimo bestseller di Azar Nafisi (edito da Adelphi), Leggere Lolita a Teheran è il film di Eran Riklis con protagonista Golshifteh Farahani che sarà in Concorso alla Festa del Cinema di Roma – dove sono attese le sette attrici protagoniste del film con il regista – e uscirà in sala prossimamente distribuito da Minerva Pictures

Il film, girato in Italia, è una produzione Minerva Pictures e Rosamont con Rai Cinema, in coproduzione con United King Films, Topia Communication Production e Eran Riklis Production, prodotto da Marica Stocchi, Gianluca Curti, Moshe Edery, Santo Versace, Michael Sharfshtein, Eran Riklis.

Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi in un’impresa fra le più ardue: spiegare la letteratura dell’Occidente a ragazzi e ragazze esposti in maniera sempre crescente all’indottrinamento islamico. Quando le condizioni politiche e sociali non glielo consentono più, la professoressa Nafisi lascia l’insegnamento all’Università di Teheran e riunisce segretamente a casa sua sette delle sue studentesse più impegnate per leggere dei classici occidentali. Mentre i fondamentalisti prendono il controllo, queste giovani donne tolgono il velo, parlano delle loro speranze più intime, dei loro amori e delle loro delusioni, della loro femminilità e della loro ricerca di un posto in una società sempre più oppressiva. Leggendo Lolita a Teheran, celebrano il potere liberatorio della letteratura nell’Iran rivoluzionario e formano il loro futuro.

“Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi – dice il regista Eran Riklis – con la sua rappresentazione delle relazioni umane e delle questioni politiche e globali, mi ha colpito profondamente. Ero assolutamente consapevole della complessità di raccontare una storia così intima di donne in Iran, eppure sapevo che si trattava di una sfida meravigliosa ed emozionante”.


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