“Le Ragazze di Wall Street”, JLO e il suo “Business is Business” nel film presentato alla Festa del Cinema di Roma – la Recensione
Dopo il successo di “Ricomincio da me”, Jennifer Lopez torna sul grande schermo con “Le Ragazze di Wall Street”, una commedia dal ritmo incalzante presentata nel corso della 14esima edizione della Festa del Cinema di Roma, ispirata ad un’incredibile storia vera raccontata su articolo del New York Magazine da Jessica Pressler ed intitolato “The Hustlers at Scores”.
Una vicenda divenuta subito virale che la regista Lorena Scafaria, autrice anche della sceneggiatura, ha fatto sua confermando ulteriormente, grazie all’avvincente mix di umorismo e spettacolo, il successo ottenuto oltreoceano, stupendo e conquistando l’attenzione di un pubblico divertito, incuriosito ed affascinato, non solo dalla vivace costruzione e rappresentazione della particolare storia, bensì da un’ammaliante Jennifer Lopez in grandissima forma.
Alla guida di un gruppo di astute e spregiudicate spogliarelliste/ballerine di uno strip club newyorkese, dalle differenti personalità ma accomunate dai medesimi problemi economici, la Lopez, unica vera leader e mattatrice, si farà portavoce di quel tanto decantato concetto di “sorellanza”, da sempre messo da parte dalle tipiche invidie e rivalità femminile, unendo le proprie forze con le altre e rivendicando la dovuta libertà, indipendenza e soprattutto ruolo della donna, in una società, tutto sommato, ancora troppo maschilista.
“Questa città, l’intero paese è uno strip club. C’è gente che spende i soldi e gente che balla”
Siamo all’inizio del 2007 e Destiny, Constance Wu, è una ragazza che fa del suo meglio per sbarcare il lunario, per mantenere se stessa e la nonna. Ma non è facile: i gestori, i DJ e i baristi pretendono la loro parte, in un modo o nell’altro, e Destiny si ritrova con un compenso misero alla fine di ogni lunga notte di spogliarelli.
La sua vita cambierà per sempre grazie all’incontro con Ramona, Jennifer Lopez, la stripper che totalizza più guadagni fra tutte le colleghe; Ramona ha sempre tutto sotto controllo, ha capito come gestire i clienti e sa fare ogni mossa attorno al palo. Le due donne legano all’istante e Ramona offre a Destiny un corso accelerato sulle varie figure delle pole dance, fra cui il carousel, il fireman, il front hook, l’ankle-hook e lo stag. Un’altra ballerina, l’irrefrenabile Diamond, Cardi B, le dà invece una lezione provocante e rivelatrice sull’arte della lap dance.
Ma la cosa più importante che imparerà Destiny è che quando si è parte di un sistema malato, o si truffa o si è truffati.
È per questo che Ramona le spiega i diversi livelli degli uomini di Wall Street che frequentano il club. Le due donne si ritrovano a superare le loro più rosee aspettative e a ottenere più soldi di quelli che riescono a spendere… fino al crollo economico del settembre 2008. Wall Street ha rubato a tutti e non ne ha mai pagato le conseguenze. Ora Ramona, Destiny e altre due ballerine che si sono unite al loro gruppetto, l’inarrestabile Mercedes, Keke Palmer, e la giovane, innocente Annabelle, Lili Reinhart, vogliono rovesciare la situazione.
Si inventano una truffa ingegnosa per rimettersi in corsa verso il successo. Ma la partita le penalizza tuttora, perciò, per poter giocare ad armi pari, Ramona crea un cocktail di stupefacenti che rende i clienti succubi del fascino delle ragazze. Nessuno si fa male, pensano le ballerine: è come rapinare una banca, solo che sono gli uomini stessi a dar loro le chiavi. Le quattro ragazze diventano unite come una famiglia… finché le cose non sfuggono loro di mano.
Un impatto visivo dall’accattivante impatto visivo, quello messo in scena dalla Scafaria la quale distaccandosi ed evitando di cadere nel vortice dell’attuale filosofia, o polemica, del movimento #MeToo, in un crescendo di energica adrenalina, mostra una piccola cruda realtà a cui forse non si è mai dato il giusto peso, offuscata dalle luci stroboscopiche dei locali e delle tante pailletes colorate che ricoprono, se così si può dire, le intriganti ballerine, mamme, figlie e sorelle, che cercano di superare, a colpi di pole dance, le varie difficoltà, protagoniste sotto giudizio e stigmatizzate a causa della loro professione.
Uno show intrigante quello de “Le Ragazze di Wall Street” ma dietro cui si nasconde una profonda riflessione e porta alla ribalta l’infinta capacità e volontà interiore femminile di rialzarsi e non arrendersi continuando a lottare al fine di raggiungere e realizzare i propri obiettivi.
“Presentiamo un mondo che magari si è già visto in tanti film e tante serie televisive, ma lo facciamo da una prospettiva diversa, quella delle ballerine” – spiega Lorene Scafaria – “È un’epica combinazione di un poliziesco, un film drammatico e una storia di spogliarelliste, nonché un’esplorazione della crisi economica che ha sconvolto le vite di tantissime persone, comprese quelle dei nostri personaggi.”
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