Due uomini seduti sul cofano di un auto

La Primavera della mia Vita, incontro stampa con il regista e Colapesce Dimartino

Al cinema come evento speciale dal 20 al 22 febbraio distribuito da Vision Distribution: La Primavera della mia Vita, il sorprendente e alquanto surreale road movie che segna il debutto al cinema di Colapesce (Lorenzo Urciullo), e Dimartino (Antonio Di Martino), la coppia di cantautori reduci dal recente successo di Sanremo con il brano Splash.

Il film segna inoltre anche l’esordio dietro a macchina da presa di Zavvo Nicolosi, regista dei video clip dei cantautori e autore della sceneggiatura assieme a quest’ultimi e a Michele Astori.

QUI L’INCONTRO STAMPA

E in occasione della presentazione in anteprima del film alla stampa abbiamo incontrato il regista, lo sceneggiatore e naturalmente i protagonisti Colapesce e Dimartino.

“La decisione di girare il film a stacco di camera nasce dalla povertà di non aver grandi mezzi a disposizione per realizzare i videoclip, di conseguenza ho sempre preferito dare priorità alla composizione e alla cura dell’immagine, così che fosse sempre tutto in ordine e forse perché ho un minimo di disturbo ossessivo di personalità (ridono tutti)” – afferma Zavvo Nicolosi nel corso della conferenza stampa tenutasi in occasione della presentazione del film alla stampa. “Il cinema fin da piccolo è prima di tutto un’evasione dalla realtà, e poi questa mania del controllo perché in un film tu sei quasi un Dio a tempo limitato e puoi gestire tutto quello che succede, ed essendo una persona purtroppo ansiosa questo mi fa stare più sereno.

“Uno degli spunti per il film è stata la mitologia greca, anche perché la Sicilia viene dalla tradizione della magna grecia. Ricordo che avevo appena visto Il sacrificio del cervo sacro, e mi aveva molto colpito l’uso di una certa forma di mitologia. Una metamorfosi che mi ha dato l’idea per la trasformazione finale della storia del film” – prosegue Nicolosi. “La Sicilia è un posto dove attecchisce da sempre il pensiero magico, quindi molte persone credono realmente a delle storie che potrebbero essere inverosimili. E’ un film che apprende molto da ogni tipo di cinema. C’è il cinema di John Landis, e anche molto cinema italiano, di quelle commedie romantiche malinconiche di fine anni ’70 inizio anni ’80” – conclude – “Michele (Astori) è stato veramente un grande professionista perché non ha mai provato a dirottare questa storia folle, bensì ha fatto in modo che tutto si sposasse al meglio.

“Il cinema assieme alla musica rappresenta assolutamente la passione.  Prima di scrivere con Antonio I Mortali, il nostro primo disco, il nostro grande sogno era quello di fare un film ma ovviamente non è stato possibile” – svela Colapesce“Così, raccoglievano queste idee che man mano abbiamo sviluppato con Zavvo, con il quale lavoriamo da dieci con i video clip e cortometraggi. Da fornitore divoro antissimo cinema ma non ho un genere particolare, vado dall’horror a Franco e Ciccio, e il film lo abbiamo definito a metà fra Jodorowsky e per l’appunto Franco e Ciccio. Si è trattata di un’esperienza diversa da quelle dei docufilm che si vedono ora sui cantanti dove si raccontano le loro difficoltà. Noi abbiamo scritto anche la sceneggiatura, le musiche e quindi abbiamo avuto un controllo un pò totale dell’opera insieme con Antonio, Zavvo e Michele. E’ un operazione diversa e con Michele (Astori) c’è stata subito una grande sintonia.”

“L’idea del film era nata ancora prima di fare il disco. Avevamo voglia di scrivere un film, ed è nato da una serie di appunti, di scene che annotavamo quando capitavano delle situazioni durante il tour. Scene che ci divertivano tanto perché ci divertiva scrivere delle cavolate” – dice Dimartino“Successivamente abbiamo coinvolto Zavvo e scritto il soggetto in abbiamo inserito anche la mitologia e il road movie inizialmente nato dal voler rottamare una macchina, e coinvolgevo Lorenzo nell’ultimo viaggio di questa macchina. Rispetto a un docufiction è diverso. Questo parte già da un fallimento che è la base del nostro rapporto basato sulla sfiduciae e su tante lamentele. Michele (Astori) per noi è stato fondamentale perché avevamo tante idee confuse che lui ha riordinato e dato delle indicazioni.”

“I riferimenti alla Sicilia araba è entrata in modo naturale senza nessuna particolare riflessione o scelta inziale” – aggiunge infine lo sceneggiatore Michele Astori. “La cosa importante secondo me era però quella di riuscire presentare lo spirito del loro approccio ironico e malinconico alla vita, facendo in modo che questo elemento rimanesse all’interno di un soggetto abbastanza folle. Questa è stata una grande ventata di energia, perché le opere prime hanno la caratteristica di darti un po’ di incoscienza, di rischiare ciò che non rischieresti in un territorio di libertà, e abbiamo cercato di conservare questa libertà.”

SINOSSI

La primavera della mia vita è la rocambolesca storia di due amici, con un passato musicale in comune e un futuro tutto da scrivere. Dopo la rottura del loro sodalizio professionale e un lungo periodo di silenzio, Antonio (Dimartino) ricontatta Lorenzo (Colapesce) per un nuovo, misterioso e affascinante progetto.

Questa volta la musica però non c’entra, ma la posta in gioco è così alta da smontare l’iniziale diffidenza di Lorenzo e la scadenza così stretta da trascinare i due amici in una spericolata, quanto temeraria, corsa contro il tempo in cui le sorprese non finiscono mai. Antonio e Lorenzo dovranno così fare i conti con il proprio passato e con se stessi, fino ad una sconvolgente rivelazione..

Un viaggio per alcuni versi poetico che vede nel cast molti inattesi special guest musicali quali: Madame, Roberto Vecchioni, Brunori Sas, ErlandØye e La Comitiva, nonché Stefania Rocca, nel ruolo dell’eccentrica agente di Colapesce e DimartinoCorrado Fortuna, nel meccanico con un’imprevedibile passione per i Doors, e Demetra Bellina, la misteriosa Sofia.

La primavera della mia vita è prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, società del gruppo Fremantle, da Vision Distribution, coprodotto da Filippo Sugar ed Elisabetta Biganzoli per Sugar Play, in collaborazione con Sky e con Prime Video con il sostegno della Regione Siciliana, Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo, Sicilia Film Commission.

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Emanuela Giuliani


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