“La Paranza dei Bambini” – Incontro Stampa: l’incoscienza dell’adolescenza e criminalità

“La Paranza dei Bambini” – Incontro Stampa: l’incoscienza dell’adolescenza e criminalità

Siamo nella Napoli contemporanea, e Nicola, Tyson, Biscottino, Lollipop, O’Russ e Briatò, giocano con le armi e corrono in scooter con l’incoscienza e l’ingenuità dei loro quindici anni, alla conquista del potere del Rione Sanità, divertendosi a fare i grandi, con l’illusione di riuscire a portare nel quartiere, dove sono nati ed in cui stanno crescendo, la sepolta giustizia, percorrendo la strada del male per arrivare al bene.

Claudio Giovannesi, regista di “Fiore”, dirige: “LA PARANZA DEI BAMBINI”, tratto dall’omonimo libro, ispirato a fatti realmente accaduti, di Roberto Saviano, unico film italiano in concorso alla Berlinale 2019, dove è stato accolto con successo.

Un racconto un intenso privo di eccessi visivi, in grado di mostrare il legame sommerso tra adolescenza e criminalità, scavando nelle profondità dell’animo e facendo emergere le intime emozioni e sensazioni di un gruppo di ragazzi come tanti, la cui spensieratezza verrà spazzata via dalla fredda consapevolezza della vita.

Il profondo vuoto provato è espresso, trasmesso e percepito, attraverso gli occhi ed i silenzi di ognuno di loro, e riflesso nella desolazione dell’ambiente circostante. Un pugno in pieno stomaco che la rappresentazione nuda e cruda, priva di eccessi scenici, rende ancora più intenso tanto da togliere il respiro. Inquietudini, timori, paure di sei di adolescenti desiderosi di realizzare subito i propri desideri, come un tavolo in discoteca, vestiti firmati e motorini nuovi. Sguardi la cui speranza è stata spezzata, distrutta dalle catene di un sistema non voluto, che confonde e fonde il male ed il bene, in un circolo vizioso che non concede alternative, e dove sognare è un lusso che nessuno può permettersi.

“Il film mostra la perdita dell’innocenza di un quindicenne e dei suoi coetanei” – dichiara il regista in diretta streamming da Berlino – “La strada della malavita nasce dalla condizione di illegalità in cui vivono, e la scelta criminale del protagonista Nicola, diventa passo dopo passo irreversibile e totalizzante, tanto da imporgli il sacrificio del primo amore e dell’amicizia. Sono ragazzi che vivono quotidianamente a contatto con la morte ed incoscientemente scelgono la conquista e la guerra, inseguendo il sogno di un potere giusto e di una camorra etica.”

Giovannesi prosegue parlando dei ruoli dei ragazzi partenopei scelti.

“Abbiamo costruito i personaggi chiedendoci come si vive a quindici anni un percorso criminale, le rinunce che comporta, i sentimenti ritenuti puri, i legami di fratellanza, gli amori che sembrano eterni e assoluti, il conflitto che ne nasce quando entra in gioco il potere. Nessuno dei ragazzi protagonisti ha letto la sceneggiatura, né il romanzo da cui è stata tratta, questo perché dovevano vivere questa la stessa esperienza dei loro personaggi, dall’inizio alla fine. Non dovevano conoscere le conseguenze delle loro azioni dovevano semplicemente viverle” – conclude – “Abbiamo scelto di ambientare il film nel Rione Sanità e nei Quartieri Spagnoli, perché Napoli a differenza delle altre città italiane, possiede ancora un cuore popolare, in grado di mantenere intatta la propria identità, e non è stata divorata dal turismo.”

La parola passa a Roberto Saviano, presente anche lui all’incontro.

“Questo film racconta il mondo attraverso Napoli e non viceversa, e immergerci nel suo territorio, dove c’è una grande dispersione scolastica, ci permesso di raccontarlo in modo diretto. I bambini nelle organizzazioni criminale sono stati sempre presenti, ma nel romanzo ho voluto parlare del punto di vista di chi ha 13, 14 anni si trova a maneggiare migliaia di euro” – prosegue – “le Paranze, esistono in Bulgaria, Albania, Sud Africa e stanno cambiando i percorsi umani, si muore giovanissimi come in età medioevale. Questi ragazzi considerano la pistola la loro lampada di Aladino che gli permette di ottenere subito i soldi necessari per andare a ballare, per scarpe e vestiti, regalandogli l’illusione di vivere nel paese dei balocchi, un’euforia come un videogame da cui non si torna indietro.”

Conclude in riferimento alla decisione da parte del governo di aver tolto la scorta.

“La mia sicurezza non è un privilegio ma un dramma, la scorta è stata tolta anche al giornalista Sandro Ruotolo, ma grazie al mio impegno ed a quello di altri è stata ripristinata. Purtroppo l’Europa non un territorio sicuro per chi racconta, ma sono sereno e non lascerò intimidire dal Ministro dell’Interno, il quale è l’unico ministro in occidente ad indossare la divisa della polizia nelle occasioni pubbliche, attaccando la democrazia.”

“LA PARANZA DEI BAMBINI” nelle sale cinematografiche dal 13 febbraio 2019, distribuito da Vision Distribution.

© Riproduzione Riservata


Pubblicato

in

da

Tag: