Dieci curiosità su La Favorita, il film diretto da Yorgos Lanthimos con protagoniste Olivia Colman, Emma Stone e Rachel Weisz.
Presentato in anteprima alla 75ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, La Favorita (The Favourite), diretto dal regista greco Yorgos Lanthimos, è un film che ha conquistato critica e pubblico grazie alla sua originalità, all’estetica audace e alle straordinarie interpretazioni di Olivia Colman, Emma Stone e Rachel Weisz.
Ambientato nell’Inghilterra dei primi anni del XVIII secolo, durante la guerra con la Francia, il film racconta la storia della fragile e instabile Regina Anna, contesa tra due donne ambiziose: la fedele dama di compagnia, Lady Sarah Churchill, duchessa di Marlborough, e la sua cugina caduta in disgrazia ma scaltra e determinata, Lady Abigail Masham. Le due donne si sfidano per ottenere il favore della regina, dando vita a un intricato e spietato gioco di potere, manipolazione e seduzione.
La Favorita si distingue per la sua capacità di fondere storia, dramma psicologico e satira pungente in un’opera visivamente magnetica e ricca di tensione emotiva, che racconta una potente storia al femminile, sfidando i cliché di genere e portando la regia di Lanthimos a un nuovo livello di maturità artistica. Non si tratta solo di un film in costume, ma di una riflessione profonda sul potere, la fragilità e la rivalità, presentata con uno stile visivo e narrativo che rompe gli schemi. La Favorita è un’opera provocatoria e potente che continua a suscitare discussioni e analisi anche a distanza di anni dalla sua uscita. Per chi ama il cinema che osa e sorprende, è un titolo imprescindibile.
Ecco 10 curiosità sul film che forse non conoscevi.
1. Un debutto a Venezia da record
La presentazione di La Favorita alla 75ª Mostra del Cinema di Venezia è stata un vero evento, con una standing ovation che è durata oltre otto minuti, un riconoscimento straordinario per un film che ha subito conquistato pubblico e critica. Olivia Colman, premiata con la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile, ha ricevuto anche elogi per la sua performance che ha sorpreso anche i più scettici. La giuria, presieduta da Guillermo del Toro, ha premiato il film con il Gran Premio della Giuria, un segno del suo impatto immediato. Questo successo iniziale ha preparato il terreno per la lunga e fruttuosa stagione di premi che culminerà con gli Oscar.
2. Olivia Colman ha vinto l’Oscar
Nel 2019, Olivia Colman ha vinto l’Oscar per la miglior attrice protagonista per il suo ruolo di Regina Anna, una performance che ha sorpreso per la sua intensità emotiva e il perfetto equilibrio tra ironia e vulnerabilità. La sua interpretazione è stata particolarmente apprezzata per la capacità di alternare scene comiche e tragiche con naturalezza, rendendo la Regina una figura complessa e imperfetta. Durante il suo discorso di ringraziamento, Colman ha mostrato la sua personalità genuina e divertente, guadagnandosi ancora di più il cuore del pubblico.
3. Un’ambientazione storica ma stilizzata
L’approccio visivo di Lanthimos al film è tutt’altro che convenzionale. Utilizzando obiettivi grandangolari (fisheye), riprese a mano e illuminazione naturale, spesso a base di sole candele, il regista ha creato un’atmosfera che sfida le convenzioni del genere storico, trasformando il set in un luogo claustrofobico e quasi onirico. Il Hatfield House, una residenza elisabettiana che è stata utilizzata in numerosi film storici, qui viene trasformato in un palazzo con spazi che sembrano quasi angusti, amplificando il senso di oppressione.
4. Un triangolo femminile fuori dagli schemi
La Favorita sovverte i classici schemi dei period drama dominati da figure maschili. Le tre protagoniste, Lady Sarah Churchill, Lady Abigail Masham e la Regina Anna, sono al centro della trama, e il film si concentra sulla loro rivalità, potere e manipolazioni. Lanthimos sfida le convenzioni del genere, presentando un potere femminile che non è mai edulcorato: è complesso, ambiguo e spesso crudele. Gli uomini, come il primo ministro Harley e gli altri membri della corte, sono spesso ridotti a ruoli marginali o comici, mettendo in evidenza l’inversione dei ruoli di genere.
5. Sceneggiatura scritta da una donna
La sceneggiatura del film è frutto di un lungo lavoro della sceneggiatrice Deborah Davis, che si è ispirata alla figura storica della Regina Anna, e successivamente è stata modificata da Tony McNamara, noto per il suo stile ironico e mordace (diventato poi celebre per la serie The Great). Il risultato finale è una sceneggiatura che fonde il linguaggio dell’epoca con battute e situazioni di chiara ironia moderna, creando un equilibrio tra autenticità storica e un tono irriverente che caratterizza l’intero film.
6. Un approccio inusuale alle riprese
L’approccio di Lanthimos alla regia è estremamente intimo e personale. Per creare un’atmosfera di realismo, ha permesso alle attrici di “vivere” all’interno del palazzo reale, senza troppo intervento nelle loro performance. Le attrici sono state incoraggiate a improvvisare, e Lanthimos ha usato tecniche innovative come farle camminare in cerchio prima delle scene per disorientarle. Questo ha prodotto reazioni più spontanee e autentiche, con i personaggi che sembrano più vivi e credibili. La sua regia, che includeva anche riprese da lontano per cogliere la sincerità dei momenti, ha trasformato il film in un’esperienza molto immersiva.
7. Colonna sonora anacronistica
La musica di La Favorita è una delle caratteristiche più distintive del film. La colonna sonora mescola musica barocca di compositori come Handel, Purcell e Vivaldi con brani più moderni e sperimentali di artisti come Luc Ferrari e Olivier Messiaen. Questo contrasto tra musica classica e suoni più contemporanei non solo sottolinea l’atmosfera straniante e surreale del film, ma rafforza anche la natura imprevedibile e psicologica della trama, con la musica che agisce quasi come un personaggio a sé, in grado di commentare l’azione.
8. Costumi pluripremiati
Il lavoro di Sandy Powell, una delle costumiste più apprezzate di Hollywood, è un altro punto forte del film. Per La Favorita, Powell ha scelto di semplificare i costumi rispetto ai modelli storici dell’epoca, prediligendo il bianco e il nero e utilizzando materiali poco convenzionali come denim e pelle. Questo approccio ha conferito ai costumi un tocco contemporaneo e quasi punk, che ha reso la corte inglese ancora più fredda e formale, ma con una componente di ribellione sotto la superficie. Powell ha ricevuto per questo lavoro la sua dodicesima nomination agli Oscar.
9. Emma Stone ha imparato l’accento britannico
Per interpretare Lady Abigail Masham, Emma Stone ha dedicato mesi ad allenarsi con un coach linguistico per padroneggiare l’accento aristocratico dell’epoca. Non si è limitata solo alla lingua, ma ha anche modificato la sua postura e il linguaggio del corpo per adattarsi meglio ai canoni di comportamento dell’aristocrazia inglese del XVIII secolo. La sua interpretazione ha mostrato una sfumatura inedita del suo talento, evidenziando il lato oscuro e manipolativo del suo personaggio, una sfida rispetto ai ruoli che aveva interpretato in passato.
10. I fatti storici dietro la finzione
Anche se La Favorita si basa su eventi storici reali, il film non è un’accurata ricostruzione storica. Sarah Churchill, Lady Abigail Masham e Regina Anna sono figure realmente esistite, e la loro rivalità è ben documentata nelle lettere private e nelle cronache dell’epoca, che rivelano una relazione intensamente ambigua e, forse, anche romantica. Tuttavia, Lanthimos ha scelto di prendere molte libertà artistiche, concentrandosi sulle dinamiche emotive e politiche, piuttosto che sulla fedeltà storica. La sua versione della storia è una riflessione sul potere, le ambizioni e i tradimenti, con un forte focus sulle emozioni e sulle relazioni interpersonali.
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Emanuela Giuliani