“La famiglia Addams 2” – Recensione: andiamo a conquistare il nostro destino
“Pratico il distanziamento sociale dalla nascita”
Questo è il credo di Mercoledi Addams, protagonista indiscussa di questo secondo capitolo della famiglia Addams, che purtroppo relega gli altri componenti della famiglia in apparizioni da comprimari.
Il lungometraggio d’animazione diretto da Conrad Vernon e Greg Tiernan affronta i disagi adolescenziali di Mercoledì (Eleonora Gaggero) e suo fratello Pugsley (Luciano Spinelli).
Così dopo l’incredibile successo al botteghino dell’esordio nel 2019 “La Famiglia Addams 2” mette alla prova i personaggi al di fuori del proprio contesto naturale, con la variante thriller del misterioso individuo che li insegue.
Quando i bambini crescono si apre lo spunto per una riflessione sul significato di famiglia e sul concetto di appartenenza, che in questo caso riguarda strettamente Mercoledì.
La storia si sviluppa a partire da una fiera delle scienze organizzata dalla scuola, dove vengono esaltate le capacità intellettuali di Mercoledì, che vive però l’esperimento come un conflitto, disturbata dalla presenza a lei sgradita della sua famiglia.
Quale miglior rimedio di un viaggio? E la soluzione ad ogni problema secondo il capostipite Gomez (Pino Isegno) è il fantomatico viaggio in camper last minute, per fare gruppo e rinsaldare i reciproci rapporti, con tappe accuratamente in stile Addams e conseguenti orrifici svaghi. Un viaggio che coinvolge l’intera famiglia, ad esclusione di Nonna Addams (Loredana Bertè) ben felice di restare a vegliare sulla casa e, segretamente, di spassarsela.
Durante il viaggio la famiglia sarà inseguita da una strana coppia di figuri, che hanno un motivo ben preciso.
Mercoledì nel frattempo si sente sempre meno parte di quella famiglia, diversa, e tutto si amplifica. scatenando una vera crisi d’identità a seguito della scoperta di un possibile scambio di neonati in ospedale.
Ma nonostante uno zio Fester in stato di grazia, il film non riesce ad andare oltre, a travolgere lo spettatore adulto con una trama avvincente, ma lo annebbia con una struttura narrativa monocorde e una regia che manca di una visione globale. Anche l’antagonista manca di efficacia, ma l’umorismo frizzante e spassoso e il messaggio nascosto dietro i turbamenti di Mercoledì non mancheranno certo di affascinare il pubblico dei ragazzi.
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Chiaretta Migliani Cavina
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