In attesa dell’arrivo nelle sale italiane di Wonka, ecco 7 curiosità su La Fabbrica di Cioccolato di Tim Burton
Uscito nel 2005 La Fabbrica di Cioccolato diretto da Tim Burton, tratto dall’omonimo romanzo del 1964 di Roald Dahl Charlie and the Choccolate Factory, ha visto Johnny Depp nei panni dell’iconico, geniale e stravagante cioccolatiere Willy Wonka, creatore del più grande laboratorio al mondo di cioccolato.
Nominato agli Oscar per i miglior costumi opera della toscana Gabriella Pascucci, il film di Burton è il secondo adattamento del romanzo. Il primo infatti intitolato Willy Wonka e La Fabbrica di Cioccolato, diretto da Mel Stuart con Gene Wilder nel ruolo del protagonista, al quale, però, Burton ha detto di non essersi ispirato per il suo, cercando invece di tornare allo spirito originale del romanzo di Dahl, ha debuttato nel 1971 ed è considerato un vero e proprio cult.
La Fabbrica di Cioccolato, la trama
Ne La Fabbrica di Cioccolato il piccolo e molto povero Charlie Bucker, vive in una casa malandata insieme ai genitori e ai suoi quattro nonni, conducendo una vita estremamente umile e mangiando zuppa di cavolo a pranzo e a cena. Charlie però una passione, quelle per il cioccolato, che a causa delle possibilità economiche della sua famiglia, può mangiare solo una volta l’anno grazie alla tavoletta che gli viene regalata come da tradizione nel giorno del suo compleanno.
Ma quanto Willy Wonka, il cioccolatiere più famoso del mondo, decide di riaprire la sua fabbrica, chiusa da tanto tempo dopo che una spia aveva rubato e venduto le sue ricette segrete, la vita di Charlie cambierà per sempre.
Willy Wonka, riaprirà infatti i cancelli della sua fabbrica, che continua a produrre cioccolato grazie agli sconosciuti Oompa Loompa, ai 5 fortunati bambini che troveranno il biglietto d’oro nascosto in 5 tavolette di cioccolato Wonka, ovviamente sparse per il mondo. Cinque bambini di cui uno solo avrà l’opportunità di vincere un premio speciale.
A distanza di poco tempo, ecco che i biglietti vengono trovati da Augustus Gloop, bambino obeso e goloso oltre ogni limite, Veruca Salt, una ragazzina viziatissima e ricca, Violetta Bearegarde, campionessa di gomma da masticare vanitosa e piena di se, Mike Tivù, ossessionato dai videogiochi, e niente di meno che Charlie. Deluso per non aver trovato il biglietto nella tavoletta regalagli per il suo compleanno e messo parte il sogno di entrare nella fabbrica, Charlie infatti trova per caso dei soldi caduti per strada, entra in un negozio di dolci compra una tavoletta e trova il tanto desiderato ultimo biglietto.
Accompagnato dal nonno Joe, ex dipendente del signor Wonka, Charlie può finalmente entrare nella fabbrica e sarà coinvolto insieme agli altri vincitori in un viaggio meraviglioso, per scoprire i segreti di Willy Wonka e i luoghi magici in cui lavorano i fedeli indigeni Oompa Loompa, tra avventure straordinarie e sfide personali.
La Fabbrica di Cioccolato, 7 curiosità
Ma nell’attesa dell’arrivo nelle sale cinematografiche il prossimo 14 dicembre con Warner Bros. Pictures di: Wonka, il film scritto e diretto da Paul King con Timothée Chalamet nel ruolo di un giovane Willy Wonka, vi sveliamo 7 curiosità su La Fabbrica di La Cioccolato di Tim Burton.
1.La Fabbrica di Cioccolato, la regia
Per il suo adattamento, Tim Burton desiderando far lavorare gli interpreti in un ambiente che fosse il più possibile realistico, non ha usato molti effetti speciali ne la computer grafica, bensì oggetti e modelli di dimensioni più grandi e in scala. Il trono di Wonka, ad esempio è lo stesso usato da Burton per la parata del Joker nel suo Batman del 1989. Le riprese sono durate sei mesi, dal momento che secondo le regole della British Equity i bambini non possono lavorare più di quattro ore e mezza al giorno.
2.La Fabbrica di Cioccolato, le citazioni
Ne La Fabbrica di Cioccolato troviamo molte citazioni cinematografiche, tra le più note quella che omaggia 2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick, palesemente riconoscibile nella scena della sala della televisione quando una tavoletta di cioccolato viene teletrasportata, con la scimmia e la medesima musica. Altro richiamo riguarda Mike Tivù, quando viene risucchiato infatti ecco la citazione del capolavoro del 1960 di Alfred Hitchcock: Psycho.
3.La Fabbrica di Cioccolato, dal romanzo al film
Nel romanzo di Roald Dahl la figura che padre di Willy Wonka non c’è, Burton ha creato il personaggio appositamente per il film, vestito da Christopher Lee, con l’intento di creare auna storia familiare a Wonka e renderlo così meno estroso. Per i flashback inoltre, in cui il piccolo Wonka è costretto a indossare un vistoso e scomodo apparecchio per i denti, si riferisce all’infanzia di Tim Burton. Mentre il look del cioccolatiere da adulto, è stato ideato dallo stesso Johnny Depp, ispiratosi ad Anna Wintour, direttrice di Vougue anche per l’acconciatura e gli occhiali.
4.La Fabbrica di Cioccolato, Deep Roy è l’Oompa Loompa
Deep Roy, l’attore che interpreta l’Oompa Loompa, ha imparato a ballare apposta per il film, tuttavia essendo un pessimo cantante, per i brani è stato aiutato da Danny Elfman. Roy ha vestito i vari Oompa Loompa attraverso performance separate, che poi sono state messe insieme grazie al digitale. Lavoro per il quale l’attore è stato ricompensato con uno stipendio pari a 1 milione di dollari.
5.La Fabbrica di Cioccolato, il cioccolato
Nel film gli elementi di cioccolato come i fiori, gli alberi e così via, sono opera della cioccolateria Choccywoccydoodah di Brighton in Inghilterra, il quale ha esposto e venduto alcune delle creazioni del film dopo la sua uscita. Il fiume di cioccolato è stato realizzato con 780mila litri di cioccolato finto, solo per la cascata ce ne sono voluti 145mila, e per le barrette 110mila. Sul set ci sono anche caramelle vere, come i lecca-lecca sugli alberi e il grande bastoncino rosa, con la Nestlé che ha fornito ben 1.850 barrette di vero cioccolato, con altre 110.000 di plastica rivestite con involucri della Nestlé. Infine per costruire la barca di Willy Wonka che naviga sul fiume ci sono volute venti settimane.
6.La Fabbrica di Cioccolato, gli scoiattoli
Per il film Tim Burton ha voluto che i 40 scoiattoli bella stanza dei gusci di noci per la scena con Veruca Salt/Julia Winter fossero veri, di conseguenza, ha fatto addestrare i piccoli animali, prima dell’inizio delle riprese, ogni giorno per dieci settimane. L’addestramento è iniziato da neonati, con l’alimentazione dai biberon in modo da poter instaurare un legame con gli istruttori umani, successivamente è stato insegnato loro a sedersi su uno sgabello da bar blu, a picchiettare una noce e poggiarne contenuto su un nastro trasportatore. La scena poi integrata dalla CGI e animatronics, ma i primi piani e l’azione principale, come confermato dallo stesso Burton, sono veri.
7.La Fabbrica di Cioccolato, le accuse di Gene Wilder
Gene Wilder, volto di Willy Wonka nel film del 1971, durante la produzione del titolo di Tim Burton, accusò i realizzatori di voler fare La Fabbrica di Cioccolata a scopo di lucro. Johnny Depp tuttavia, difese il film dicendo che non si trattava di un remake bensì un nuovo adattamento del romanzo, svelando di aver accettato senza aver letto la sceneggiatura in modo da differenziarsi dall’interpretazione di Wilder, da lui definita come un ritratto unico.