La recensione di Kung fu Panda 4, il nuovo capitolo dell’amato franchise nei cinema dal 21 marzo con Universal Pictures.
Il 21 marzo torna sul grande schermo distribuito da Universal Pictures, con Kung fu Panda 4, l’amatissimo e simpaticissimo Po il panda, che dal debutto avvenuto nel 2008, circa 16 anni fa, non solo ha lanciato e affermato uno dei franchise più importanti e dal travolgente successo della DreamWorks Animation, bensì ha ridisegnato il concetto e i canoni estetici di eroe all’interno del mondo dell’animazione, riuscendo inoltre a creare un ponte tra la visione occidentale e quella orientale, in grado di parlare a grandi e piccoli, con il maestro di kung fu più improbabile del mondo.
Una divertente saga dalla narrazione semplice, basilare ma tutt’altro che superficiale, che dopo averci fatto conoscere nel primo film i Cinque Cicloni, Tai Lung, il maestro Shifu, e raccontato la passione verso le arti marziali del pacioso protagonista, affermata poi nel secondo e terzo capitolo, con Po diventato il Guerriero Dragone, in questo quarto episodio, ci mostra la sua maturazione e passaggio dalla sincera ingenuità all’età adulta e consapevolezza di se stessi. Una crescita, un percorso formativo quello di Po giunto alla sua fase finale, in cui affronterà il nemico più malvagio e insidioso, scoprendo che il destino ha ben altri piani in serbo per lui.
Kung fu Panda 4, il percorso di un insolito eroe che non tradisce se stesso
Dopo aver sfidato la morte in tre incredibili avventure sconfiggendo nemici di fama mondiale con il suo straordinario coraggio e le sue pazzesche abilità nelle arti marziali, Po, il Guerriero Dragone, dalla voce originale di Jack Black, è chiamato dal destino a…darci un taglio. Gli viene infatti affidato il compito di diventare il capo spirituale della Valle della Pace.
Incarico però che tuttavia, comporterà un paio di problemi evidenti. In primo luogo, Po ne sa di leadership spirituale tanto quanto di paleodieta e, in secondo luogo, deve cercare e addestrare al più presto un nuovo Guerriero Dragone prima di poter assumere la sua nuova e prestigiosa posizione. Come se non bastasse inoltre, di recente è stato avvistato un malvagio e potente signore del crimine, o meglio signora. La Camaleonte, doppiata dal premio Oscar® Viola Davis, è una piccola lucertola in grado di trasformarsi in qualsiasi creatura, grande o piccola che sia, il cui obiettivo è quello di impossessarsi del Bastone della Saggezza di Po, così da poter risvegliare dal regno degli spiriti tutti i cattivi che Po ha sconfitto.
Per fermare la Camaleonte, Po ha quindi bisogno di aiuto e lo troverà (più o meno?) nella ladra Zhen, dalla voce di Awkwafina, una volpe corsara che lo fa davvero impazzire, ma le cui abilità si riveleranno preziose. Nel tentativo di proteggere la Valle della Pace dagli artigli rettiliani de la Camaleonte, questa strana coppia comica dovrà unire le proprie forze e nel frattempo Po scoprirà che gli eroi si possono trovare nei luoghi più inaspettati.
Diretto da Mike Mitchell (Trolls della DreamWorks Animation, Shrek e vissero felici e contenti) e co-diretto da Stephanie Ma Stine (She-Ra e le principesse guerriere) Kung Fu Panda 4, come detto è la fase finale del viaggio di un insolito eroe, il cui enorme pregio è anche quello di aver introdotto e costruito nel tempo, con estrema naturalezza, il nucleo della famiglia non tradizionale. Po infatti è figlio di due padri, uno adottivo, Mr. Ping, e uno biologico, Li Shan, coinvolti tra l’altro in alcune delle scene più ironiche di questa avventura, in cui la loro apprensione e il loro amore da genitori, contribuirà a far comprendere a Po l’importanza e la necessità di abbracciare il cambiamento e il nuovo cammino della sua vita.
Maturità che infondo spaventa Po, ma d’altronde chi non ha avuto e ha paura di crescere sentendosi non all’altezza delle nuove sfide? Ma non si può restare fermi, e Po, restando fedele a quell’atteggiamento maldestro, goffo, all’ingenuità, generosità e cuore da fanciullo che da sempre lo contraddistingue e lo fa amare da tutti noi, accoglierà con una sicurezza nata anche dall’inaspettata e iniziale conflittuale amicizia con Zhen, e dal confronto con la voglia di riscatto de la Camaleonte. Kung fu Panda 4, diverte, intrattiene e fa riflettere con la dovuta leggerezza su un passaggio che inevitabilmente è parte della vita di ognuno di noi.
© Riproduzione Riservata
Emanuela Giuliani
Il Voto della Redazione: