La recensione di: Jumanji: The Next Level, un’avventura che non decolla del terzo capitolo del franchise.
Il terzo episodio della saga, che si configura come il secondo capitolo con protagonisti Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart e Karen Gillan, porta il pubblico ancora una volta nel mondo magico e pericoloso di Jumanji. Intitolato Jumanji: The Next Level, il film segna un ritorno a quel gioco che ci aveva affascinato nel lontano 1995, con Robin Williams nel ruolo del protagonista, e con la famigerata frase “Nella giungla dovrai stare finché un 5 e un 8 non compare”.
A distanza di due anni dal successo di Jumanji: Benvenuti nella Giungla, i protagonisti si ritrovano nuovamente intrappolati nel gioco, ma stavolta non per caso. Una nuova avventura li catapulta in scenari sconosciuti, che spaziano dai deserti aridi alle foreste selvagge, dalle montagne innevate agli ambienti pericolosi e imprevedibili di Jumanji. Sebbene i rischi siano più alti che mai, i quattro protagonisti, insieme ad alcuni nuovi e vecchi amici, devono contare sulle loro abilità, sull’ingegno e sull’aiuto reciproco per affrontare questa nuova sfida.
Il film, pur mantenendo l’umorismo tipico della saga, introduce una riflessione più profonda sul valore dell’amicizia e della famiglia. Il gruppo di adolescenti, ormai proiettato verso l’età adulta, deve confrontarsi con le difficoltà e le insicurezze legate alla crescita e ai cambiamenti naturali che questo comporta. Tuttavia, i legami veri e sinceri tra i protagonisti restano fondamentali, dimostrando che, nonostante le differenze e le difficoltà della vita adulta, l’amicizia e l’unione familiare sono principi universali che non devono mai essere dimenticati.
In questo contesto, l’ingresso di due nuovi personaggi interpretati da Danny De Vito e Danny Glover, rispettivamente nel ruolo del nonno di Spencer (Dwayne Johnson) e del suo migliore amico, aggiunge una dimensione più matura e riflessiva alla narrazione. Il loro rapporto, ricco di esperienze, incomprensioni e vecchie ruggini, si fa specchio di quello dei giovani protagonisti, dimostrando che, nonostante le differenze di età, il valore dell’amicizia rimane intatto e universale.
Tuttavia, nonostante la presenza di un cast di talento, che include anche Awkwafina, Jumanji: The Next Level non riesce a replicare la freschezza e l’efficacia del primo capitolo. Sebbene il film sia comunque piacevole, manca di colpi di scena davvero incisivi e novità in grado di sorprendere e divertire come la narrazione precedente. La trama sembra non decollare mai davvero, rimanendo su un piano abbastanza prevedibile, senza mai riuscire a raggiungere la stessa verve e l’entusiasmo che avevano contraddistinto il capitolo precedente. La combinazione di ironia e azione, pur presente, non riesce ad affascinare come dovrebbe, lasciando il pubblico con una sensazione di occasione mancata.
In conclusione, Jumanji: The Next Level è un film che, pur rimanendo un intrattenimento piacevole e adatto a tutta la famiglia, non riesce a bissare il successo e la brillantezza del primo capitolo. Con una narrazione che manca di vera energia e di spunti originali, il film scivola verso una visione che, purtroppo, non soddisfa completamente le aspettative.
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Emanuela Giuliani
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