A Venezia 81 il regista Todd Phillips, e i protagonisti Joaquin Phoenix e Lady Gaga hanno presentato: Joker: Folie a Deux.
In anteprima mondiale e in concorso all’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: Joker: Folie à Deux, atteso sequel del pluripremiato film del 2019, diretto sempre da Todd Phillips, che arriverà nelle sale italiane il 2 ottobre distribuito da Warner Bros. Pictures.
“Tornare a Venezia sembrava la cosa giusta per il lancio di questo nostro secondo film”, dice il regista Todd Phillips in merito al fatto di presentare al prestigioso evento del Lido, a distanza di 5 anni dal Leone d’Oro vinto per: Joker, un film con il medesimo personaggio protagonista. “Abbiamo un feeling particolare con Venezia dopo quello che è successo la volta scorsa, e la vittoria del Leone. Ma questa volta per il modo in cui il film è stato trattato sono più nervoso e emozionato, perché più facile tornare con una novità e vincere successivamente qualche cosa, ma in questo caso ci sono molte aspettative e mi sento sicuramente più nervoso rispetto al primo film”.
Qui la RECENSIONE: Joker: Folie à Deux, la recensione: un film dal fiato molto corto
La storia ruota attorno alle sedute di terapia musicale del manicomio di Arkham Asylum. Scritto da Scott Silver, Joker: Folie à Deux, ruota attorno alle sedute di terapia musicale che si svolgono all’interno del manicomio dell’Arkham Asylum. E proprio in merito a questo elemento musicale Phillips spiega.
“Ne abbiamo parlato con Joaquin sul set del primo film. Abbiamo parlato del fatto che la musica sia dentro di lui, e infatti come ricorderete ci sono dei momenti in cui lui danza per qualsiasi motivo, perché è il suo modo di esprimere quello che sente, e la musica era scritta proprio per il personaggio”, svela Phillips. “La musica quindi era una parte molto importante e sembrava logico continuare con l’idea della musica e con il significato della musica per il suo personaggio. Quando abbiamo cominciato a scrivere la sceneggiatura, ha inziato a prendere forma con gli elementi musicali e abbiamo pensato come sarebbe stato se avessimo avuto un’attrice come Lady Gaga, che porta con se la musica, sembrava la cosa giusta. La sua scelta di questa è arrivata con la sceneggiatura e si è basata ovviamente sulla necessità di dare un’ambientazione al tempo e al momento in cui Arthur avrebbe potuto ascoltarla con sua madre, dato che l’ambientazione nel tempo è molto importante ed è emerso fin dall’inizio”.
Per quanto riguarda il successo del primo film e la visione di questo sequel dichiara: “Le persone sottolineano aspetti diversi del primo film, alcuni lo hanno visto come un adattamento dell’animazione, altri qualcosa di più. Non so perchè ha avuto un successo così grande, i film a volte rispecchiamo la società del momento e sembrava molto attuale a suo tempo. So che Joaquin è molto restio a fare i sequel e ne abbiamo parlato più volte scherzando durante le riprese del primo film, e abbiamo sempre concordato che doveva essere audace, dare la sensazione di essere audace, e che restituisse qualche cosa di diverso allo spettatore, è stata questa la nostra direttiva. Creare qualcosa di inaspettato anche se si trattava di un sequel”.
Phillips conclude: “Visivamente e stilisticamente esiste nello stesso mondo in cui esiste il primo film, dopo di che c’è quella rottura attraverso quella libertà immaginazione di Arthur, e dove lui ci porta. Nel primo film Arthur a parte contenere la musica aveva anche una componente romantica che ancora non si vedeva ancora, e credo la musica ci permette di guardare questo aspetto e tutto questo attraverso i suoi occhi”.
In Joker: Folie à Deux Joaquin Phoenixtorna a vestire i panni del protagonista Arthur Fleck/Jocker, la cui interpretazione nel precedente primo film gli è valsa il premio Oscar come miglior attore, affiancato da Lady Gaga nel ruolo di Harley Quinn, entrambi presenti assieme al regista Lido.
La storia ruota attorno alle sedute di terapia musicale del manicomio di Arkham Asylum. Scritto da Scott Silver, Joker: Folie à Deux, il cui titolo “Follia condivisa da due” si riferisce ad una rara sindrome psichiatrica nella quale un sintomo di psicosi, in genere una convinzione delirante e paranoica, viene trasmessa da un individuo all’altro, ruota attorno alle sedute di terapia musicale che si svolgono all’interno del manicomio dell’Arkham Asylum.
“Parte del piacer di questo sequel e è stato prendere queste canzoni standard e far si che diventassero specifiche per il personaggio. E’ l’unico modo in cui i personaggi riescono ad esprimersi, attraverso la canzone adattata a se stessi. Abbiamo iniziato con alcuni punti di riferimento come Franks Sinatra e altre leggende della musica di quel tempo ed emulando il suono poi ci siamo resi conto che questo non rappresentava il personaggio di Arthur ma forse semplicemente chi voleva essere, ma non è lui”, spiega Phoenix.
“Per me è stato un momento di realizzazione quando abbiamo preso queste canzoni e abbiamo deciso di dare una nostra interpretazione personale e Lady Gaga, perdonami Stefani mi aveva detto che avremmo fatto delle canzoni live, io le ho detto di no, ma poi ce l’abbiamo fatta insieme. E’ stato veramente l’unico modo per riprendere quelle scene. Ogni parte della registrazione era fatta live, non abbiamo un momento in cui abbiamo dovuto completare le tracce, ogni ripresa è una versione diversa della canzone, quindi è stato un processo molto energizzante, molto emozionante, necessario. Avevo fatto un sogno in cui facevo di nuovo il ruolo di Joker e stavo cantando ho chiamato Todd e ci siamo detti che magari c’era qualcosa dietro, ma in realtà non c’era niente”, conclude. “Onestamente non so per quale motivo ha avuto questo grande successo tra gli spettatori, le persone sono attratte da diversi elementi del film, e mi sorprende molto quando ne parlano”.
Infine Lady Gaga: “Non direi che si tratta di un musical. Il modo in cui ci avviciniamo alla musica in questo film è molto particolare, con tante sfumature e un utilizzo diverso che consente ai personaggi di esprimersi, perché la scena e il dialogo non sono sufficienti. Come ha detto Joaquin, abbiamo fatto molte riprese live e abbiamo lavorato fortemente sul modo in cui cantavamo. Per me è stato necessario dimenticarmi di come respirare, della tecnica, per far si che la canzone rispecchiasse il personaggio. Sembrava che da sempre Arthur avesse in se la musica, e io volevo contribuire a questa visione di Todd della musica”, in merito alla scelta del make up svela. “Todd ha fatto il make up per me, è stato un processo molto collaborativo e abbiamo lavorato tutti assieme. Tutta la parte visiva sembra essere dipinto dalla musica, dai costumi. Abbiamo lavorato sempre come team”.
“E’ stato il primo film che mi ha toccato profondamente, Todd ha fatto un lavoro fantastico alla regia, e l’interpretazione di Joaquin condivideva con lo spettatore qualcosa che ha alzato tantissimo l’asticella. A volte quando le storie raccontano di persone incomprese il regista e l’attore ci danno l’opportunità di guardare e osservare approfonditamente quel mondo”, spiega Lady Gaga. “Quando ho guardato il primo film, ho visto forse qualcosa che non avevo mai visto prima d’ora ed ecco perché ho voluto partecipare a questo film. Lavorare con Joaquin è stato semplicissimo, mi è piaciuto molto e mi sono divertita. E’ stata un’esperienza diversa ed è una storia interessante così come il modo un cui Todd la racconta”.
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Emanuela Giuliani