La sceneggiatura di: I’m Still Here, il dramma politico personale diretto dal regista brasiliano Walter Salles.
I’m Still Here, del regista brasiliano Walter Salles (Central do Brasil, I diari della motocicletta), vincitore del Premio per la Migliore Sceneggiatura alla 81. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, con Fernanda Torres, Selton Mello e la vincitrice dell’Orso d’argento e candidata al Premio Oscar® come Migliore Attrice protagonista per Central do Brasil Fernanda Montenegro, come annunciato arriverà nei cinema italiani dal 30 gennaio con BiM Distribuzione.
Candidato ai Golden Globe come Miglior Film Internazionale e per la Miglior Attrice in un film drammatico (Fernanda Torres) I’m Still Here, campione d’incassi con oltre 10 milioni di dollari al box office e 1.5 milioni di spettatori, è inoltre nella shortlist dei 15 migliori film stranieri che concorrono agli Oscar® 2025,
Tratto dalla vera storia di Marcelo Rubens Paiva e dal suo romanzo I’m Still Here (edito da La Nuova Frontiera), il film scritto da Maurilio Hauser e Heitor Lorega, racconta una parte di storia del Brasile tuttora nascosta e la toccante storia di una donna che non si è mai arresa.
Rio de Janeiro, 1971: il Brasile vive nella morsa della dittatura militare. La famiglia Paiva vive nell’unico modo possibile per resistere al clima di oppressione che aleggia sul paese: con ironia e affetto, condividendo la quotidianità con amici e parenti. Ma un giorno, i Paiva si ritrovano vittime di un’azione violenta e arbitraria da parte del governo: Eunice (Fernanda Torres) resta d’improvviso senza suo marito Rubens (Selton Mello), sola e con cinque figli, costretta a reinventarsi per proteggere i suoi cari e disegnare un futuro diverso da quello che la società le prospetta.
Il film, di cui grazie a Deadline potete leggere la sceneggiatura completa qui: I’M STILL HERE, è una storia personale, da bambino infatti Salles conosceva i Paiva ed era amico di uno dei loro figli, e trascorreva molti giorni nella casa sulla spiaggia di Rio della famiglia che era aperta a tutti. Un’oasi di libero pensiero in un regime repressivo dove ascoltava i discorsi politici e la musica, e impressa nella sua memoria.
“La storia”, ha dichiarato Salles. “è diventata più urgente poiché negli ultimi sette anni che abbiamo trascorso a realizzare I’m Still Here, la vira in brasile si è pericolosamente avvicinata a quel passato. Nel 2021, un presidente ha conferito delle medaglie d’onore ai torturatori di quell’epoca. Questo film, concepito prima degli anni di Bolsonaro, purtroppo non è solo un film sul passato, bensì sui pericoli delle nuove forme di autoritarismi che minacciano il Brasile, per non parlare del mondo”.