“Il Sesso degli Angeli”: Leonardo Pieraccioni racconta la sua nuova commedia al cinema dal 21 aprile
Don Simone, è un prete di frontiera, con una chiesetta sempre in difficoltà e mai frequentata dai ragazzi che preferiscono, piuttosto, lo ‘stare insieme’ dei social. Finalmente Don Simone riceve una fantastica notizia: un eccentrico zio gli ha lasciato in eredità un’avviatissima attività in Svizzera che potrà risollevare le sorti economiche del suo oratorio sempre deserto! Ma arrivato a Lugano il nostro prete scopre di aver ereditato… un bordello!
Leonardo Pieraccioni torna sul grande schermo, il prossimo 21 aprile, con “Il Sesso degli Angeli”, la nuova commedia da lui diretta, e interpretata assieme a Sabrina Ferilli, Marcello Fonte, Eva Moore, Maitè Yanes, Valentina Pegorer, Giulia Perulli e la partecipazione straordinaria di Massimo Ceccherini.
Ma non è tutto, dal momento che in occasione dell’arrivo delle sale del film, Pieraccioni ha presentato il suo ultimo lavoro in anteprima alla stampa.
“Arrivato sulla soglia dei 60 anni, dal momento che ne ho 57, la mia visione della vita è cambiata e per questo mi sento Rod Stewart e mi vesto con le sue giacche” – esordisce Leonardo Pieraccioni – “Per quanto riguarda l’idea di questo film, stavo scrivendo con lo sceneggiatore Filippo Bologna un altro progetto, e a un certo punto il mio produttore esecutivo mi ha chiesto notizie sulla scrittura del copione. Gli ho risposto che, considerando l’attuale momento in cui si trovava il cinema italiano, l’idea di un prete di provincia che ereditava un bordello in Svizzera poteva essere molto più accattivante. A quel punto, ci siamo guardati in faccia, abbiamo fatto una pausa e ci siamo resi conto che sarebbe stato interessante trasferire in un film quell’dea che avevo buttato lì per caso e ci aveva fatto ridere tutti” – prosegue Pieraccioni – “Ho proposto quindi a Bologna di accantonare quella sceneggiatura, di cui avevamo già scritto quaranta pagine, e di dedicarci invece alla scrittura di una nuova commedia incentrata per l’appunto sul quella battuta dal sapore cabarettistico, e abbiamo scritto ovviamente una storia che ci piaceva. Ci siamo così subito industriati a pensare a tutto quello che, al di là della boutade, poteva derivare da un simile argomento, a partire dal tentativo da parte del protagonista di redimere le ragazze ‘in vendita’, per poi proseguire con i dubbi di un sacerdote 56enne di oggi che si interroga sulla vita che ha vissuto fino a quel momento.”
“Come detto è una storia sul dubbio e sulla redenzione e prima di scrivere, sono andato a parlare con il proprietario di diversi bordelli in Svizzera, e che mi ha detto che alcune di queste ragazze si prostituiscono per mettere soldi da parte e fare poi qualcosa di diverso, altre invece si dedicano senza difficoltà al mestiere più antico del mondo perché si tratta di un istinto con cui convivono naturalmente e senza traumi” – ha spiegato il regista in merito allo sviluppo della storia – “Questo proprietario ha poi aggiunto che circa l’80% dei clienti tende ad innamorarsi delle escort. Spesso le vorrebbero sposare e regalano loro delle grandi torte, fatte in casa dalle madri, che poi vengono puntualmente girate a lui.”
“Per quanto riguarda la scelta di Sabrina Ferilli, ho immediatamente pensato a lei per la sua simpatia e prorompenza” – continua Pieraccioni parlando di Sabrina Ferilli – “Nel nostro film interpreta il ruolo di Lena, la maitresse che in passato faceva lo stesso mestiere delle ragazze ora alle sue dipendenze e che col tempo è diventata un’abile manager in quel particolare settore. Quando vede arrivare il nuovo proprietario della casa che le appare come un uomo misterioso che non vuole raccontarle cosa fa realmente nella vita sembra esserne subito attratta come lo si è spesso dagli uomini misteriosi, che si capisce benissimo che ti stanno nascondendo qualche segreto.
“Avevo visto Marcello Fonte recitare in ‘Dogman’ di Matteo Garrone e me ne ero ‘innnamorato’ in maniera totale, avevo pensato che sarebbe stato bello lavorare un giorno con lui e me ne sono ricordato quando abbiamo iniziato a scrivere questo nuovo film” – dice di Marcello Fonte – “Marcello era piuttosto stupito della scelta, mi ha detto subito che non pensava di avere i ‘colori’ della commedia ma l’ho rassicurato dicendogli di fidarsi di me e che ci saremmo divertiti e infatti una volta arrivati sul set ci siamo ritrovati d’accordo su tutto. Nel film interpreta la figura di Giacinto, un classico sacrestano con l’ultimo bottone della camicia sempre abbottonato sul collo; un uomo che però appena si ritrova davanti ad un gruppo di ragazze molto disinibite si innamora follemente di una di loro, Margot (Gabriela Giovanardi) facendola diventa la sua dolce fatina, il suo arcobaleno. Quando don Simone gli chiederà cosa stia pensando di fare in seguito all’evolversi della sua ‘love story’ lui gli risponderà che forse sa di essere “un po’ bischero ma è sempre meglio avere accanto nella vita una prostituta allegra che una moglie triste.”
“Quando si pensava al ruolo dello zio Valdemaro, il ‘Luciferone malefico’ che lascia in eredità il bordello al nipote prete, mi sono imbattuto in una fotografia di un ottantenne londinese che incarnava alla perfezione il look che avrei voluto per questo personaggio, e allora, sulla base di quel ritratto, ho pensato di truccare Ceccherini da anziano” – conclude infine Pieraccioni – “Massimo è un attore strepitoso, sono convinto che sia sempre un interprete preciso, perfetto, anche truccato da ottantenne (tra l ‘altro ormai a quell’età sta per arrivarci davvero…), ultimamente ha intrapreso poi una nuova vita anche come sceneggiatore negli ultimi due film di Matteo Garrone che ne è entusiasta e credo che tutto questo lo abbia fatto molto crescere.”
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