“IL NOME DELLA ROSA”: la presentazione della Serie Tv Rai tratta dal capolavoro di Umberto Eco
In prima serata ed anteprima mondiale su Rai1, in contemporanea sul canale 10 della piattaforma tivùsat di Rai4k, in ultra HD, a partire da lunedì 4 marzo, l’attesa serie composta da 8 episodi, tratta dal capolavoro indiscusso di Umberto Eco: “IL NOME DELLA ROSA”. Diretta da Giacomo Battiato, co – prodotta da 11 Marzo Film, Palomar con Tele Munchen Group in collaborazione con Rai Fiction, e prodotta da Matteo Levi, Carlo Degli Esposti e Nicola Serra.
Un inquietante thriller ambientato nelle mistiche e cupe atmosfere del Medioevo, di cui tutti noi ricorderemo il celebre, omonimo, adattamento cinematografico del 1986 diretto da Jean – Jacques Annaud, allora interpretato da Sean Connery e Christian Slater, rispettivamente nelle vesti del frate Guglielmo da Baskerville e il novizio Adso.
“IL NOME DELLA ROSA, rientra nel disegno dell’internazionalizzazione di quelle ambiziose produzioni Rai, che nascono dal meglio della nostra cultura e patrimonio letterario.” – dichiara il presidente di Rai Fiction Tinni Andreatta, presente all’incontro, assieme al regista Giacomo Battiato ed il cast artistico, in occasione della presentazione alla stampa dei primi due episodi – “Questo progetto, è stato creato dal romanzo italiano amato dalle critiche e dai lettori di tutto il mondo, venduto in più di 55 milioni di copie, vincitore del Premio Strega ed inserito da Le Monde tra i più grandi libri del ventunesimo secolo. Un’opera di 500 pagine, un’enciclopedia del sapere, che non si limita a raccontare un giallo, bensì affronta tematiche attuali quali, la tolleranza, l’importanza della cultura ed il rapporto tra razionalità e paura.” – conclude dicendo – “Un prodotto globale profondamente italiano, girato interamente negli studi di Cinecittà, che ci rende molto orgogliosi. Una festa per gli occhi realizzata da Giacomo Battiato, ricco di citazioni iconografiche pittoriche del Medioevo, che scavano i pregi e difetti dei personaggi e dell’umanità.”
Nel 1937, nel nord Italia, frate Guglielmo da Baskerville, incaricato di rappresentare l’Ordine Francescano, sostenuto dal futuro imperatore del Sacro Romano Impero Ludovico di Baviera, nella disputa con la delegazione del potere temporale del Papa francese Giovanni XXII, raggiunge sulle Alpi, affiancato dal giovane novizio Adso, il quale lo ha scelto come guida spirituale per il proprio cammino di fede, l’isolata Abbazia Benedettina.
Un luogo lugubre custode di segreti e manoscritti dall’inestimabile valore, che lo coinvolgerà, in seguito ad una serie di delitti, in una pericolosa ed intrigata indagine, con poco tempo a disposizione e continui colpi di scena, che hanno conquistato milioni di fans.
“Non è stata un’impresa facile, ed il vero miracolo è proprio il fatto che io ne sia uscito vivo, ma devo dire che ho lavorato con un cast internazionale eccezionale.” – esordisce il regista Giacomo Battiato tra le risate generali proseguendo – “IL NOME DELA ROSA” è un grande libro, ha una struttura importante che contiene storia e filosofia, che parla d’amore, del ruolo della donna nel mondo, di terrorismo e conoscenza, e la vera difficoltà era quella di trasformare e racchiudere tutto questo in azioni ed immagini.”
“Ho letto il libro quando avevo 18 anni, ed ha cambiato il mio modo di vedere le cose. Mi colpisce comprendere che l’assassino uccide per evitare che si riscopra l’arte del ridere, ed un punto di vista differente dal potere e dall’assolutismo” – afferma lo sceneggiatore Andrea Porporati – “E’ stata una grande fortuna conoscere Umberto Eco, l’ho incontro nella sua incredibile casa, simile alla biblioteca del romanzo, è una persona molto divertente, e in certo senso chiedeva di essere divertenti.”
“Sono molto felice di aver interpretato questo ruolo, e ringrazio Giacomo per aver notato il mio essere inglese.” – dichiara John Turturro volto di Guglielmo da Baskerville – “L’idea di vestire i panni di questo personaggio mi ha entusiasmato e dopo aver letto il libro l’ho trovato semplicemente fantastico. Per me è stato un grande privilegio lavorare con un cast di così alto livello, e scoprire un mondo diverso. E’ stata una grandissima esperienza, di collaborazione, un’opera corale di cui sono molto contento.”
“È un personaggio che aggiunge tanto alla mia carriera, non capita spesso ad un attore di avere la possibilità di superare i propri limiti.” – Afferma Fabrizio Bentivoglio, interprete di Remigio, seguace dolciniano scampato all’eccidio, mentre Stefano Fresi, nella figura di Salvatore, monaco deforme salvatosi anche lui dalla strage, riguardo alla sua esperienza dice – “Ringrazio tutti per avermi dato la possibilità di entrare nei panni di un personaggio completamente nuovo, sconosciuto, che dire, gioia infinita.”
La vicenda inoltre vedrà la presenza di Fra Dolcino e Margherita, Alessio Boni e Greta Scarano, nuove figure il cui intento è quello di mostrare la situazione della setta eretica dolciniana.
Nel cast internazionale troviamo anche: Rupert Everett, (Bernardo Gui), Damian Hardung, (Adso), Richard Sammel, (Malachia), Roberto Herlitzka, (Alinardo), Sebastian Koch, (Padre di Adso), James Cosmo (Jorge) e Michael Emerson (Abate Abbone), Maurizio Lombardi (Berengario), Guglielmo Favilla (Venanzio), Fausto Maria Sciarappa (Nicola da Moribondo), Antonia Fotaras (Ragazza Occitana).
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