Il Mistero di Donald C. – Recensione
Il regista James Marsh, dopo aver diretto il premiato agli Oscar: La Teoria del Tutto, racconta ne: Il Mistero di Donald C., la vera avventura di Donald Crowhurst, velista dilettante che tentò di circumnavigare il globo in solitaria, senza alcuna sosta, passando attraverso i tre grandi capi di: Buona Speranza, Leeuwin e Horn, partecipando all’impresa organizzata e sponsorizzata dal Sundey Times, nel 1968 in Gran Bretagna.
“Ho deciso di andare perché se fossi rimasto, non avrei più avuto pace.”
Nonostante i timori e le preoccupazioni dell’amata moglie Clare (Rachel Weisz), Donald (Colin Firth), prese il largo a bordo del trimarano Teignomouth Electron, da lui stesso progettato e costruito, con l’obbiettivo di riuscire ad aggiudicarsi il premio di 5.000 sterline, messi in palio dalla rivista, completando la sfida conquistando il primato di più veloce, assicurando alla propria famiglia un sereno e agiato futuro, saldando i molti debiti.
Un confronto aspro, e crudo, quello che l’impavido uomo è costretto ad affrontare, accompagnato dal profondo, ridondante, suono del mare, il quale non offre sconti, risposte e soluzioni ai mille quesiti interiori, bensì ne amplifica le difficoltà e le sofferenze.
Un crescente vortice di caotiche di sensazioni, effetto, anche, della prolungata solitudine, che implodono nell’animo, nella mente e nel cuore, ed esplodono spingendo il protagonista, preda dello smarrimento, a fornire false coordinate sulla posizione relativa alla propria rotta di navigazione, cercando di non perdere la credibilità e la fiducia di chi lo segue, facendo credere di essere in testa e prossimo alla vittoria.
Uno stato di fragilità, e di profondo sconforto, dal devastante declino interiore, segnato fin dal principio dall’immediato riconoscimento, della palese, incapacità fisica e psicologica, di portare a termine tale sfida, tenendo testa alle tante, sottovalutate, avversità, su cui pesano le precarie condizioni di un mezzo, incompleto e non adeguatamente messo a punto, ma tuttavia, non trasmesso e percepito, causa una rappresentazione della storia non accuratamente costruita e sentita, la cui mancanza di intensità, nega la possibilità di stabilire l’importante, essenziale contatto empatico, ed il naturale coinvolgimento, con i forti sentimenti alla base di una storia di questo genere e contenuti, penalizzandone la visione a tratti faticosa.
Il Mistero di Donald C., deludendo, purtroppo, buona parte delle aspettative, arriverà nelle sale dal 5 aprile 2018.
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