“IL GRINCH”: IL RESOCONTO DELL’INCONTRO STAMPA CON ALESSANDRO GASSMANN VOCE ITALIANA DEL CINICO PROTAGONISTA.
Ottavo film della Illumination e Universal Pictures: “IL GRINCH”, diretto da Peter Candeland, Yarrow Cheney e Matthew O’Callaghan, basato sull’omonimo, amato, romanzo classico natalizio del Dr. Seuss., Theodore Geisel, attraverso una rappresentazione ironica, dalla giusta dose di sorrisi e misurata, sottile commozione, riesce nell’intento di mostrare le motivazioni, in modo chiaro e semplice, che hanno inaridito il cuore del cinico protagonista, spingendolo a chiudersi in sé stesso, che del suo successivo, se pur non particolarmente valorizzato, data la non spiccata cattiveria che da sempre lo caratterizza e contraddistingue, cambiamento, conquistando, in ogni caso, l’attenzione di grandi e piccini per l’intera durata del racconto.
Il burbero brontolone, dalle lunghe dita pelose e verdi infatti, in seguito alla scelta degli abitanti Nonsochì, di organizzare una celebrazione tre volte più grande dell’anno passato, deciderà, con l’obiettivo di salvaguardare la propria serena solitudine, di porre fine all’attesa festività, rubando ogni regalo e decorazione la notte della vigilia, travestito da Babbo Natale a bordo di una slitta trainata da una renna apatica, con naturalmente accanto il suo fedele cane Max, ignorando, tuttavia, di dover fare i conti con il progetto della piccola Cindy Chi Lou, la quale assieme ai suoi amici, vuole intrappolare il simpatico pancione dalla barba bianca, nel corso della consegna dei doni, per chiedergli di aiutare sua madre, donna single oberata di lavoro.
Riusciranno Cindy – Lou ed il Grinch, l’una a coronare il proprio sogno e l’altro a portare a termine il proprio piano?
Voce italiana del perfido e scontroso Grinch, Alessandro Gassmann, presente all’incontro stampa avvenuto a Roma in occasione della proiezione in anteprima del film.
“E’ un mondo fantastico, una favola particolare come lo è il suo protagonista, Il Grinch, ed io ho cercato di dare la mia interpretazione in un racconto che non si limita, ad essere una semplice storia natalizia, bensì affronta la diversità e la sua accettazione, poiché il Grinch a differenza degli altri è verde, attraverso il dolce sguardo e le innocenti parole di una bambina, che riescono a cambiare, riportando l’amore, la desolante situazione” – prosegue – “Personalmente mi sono emozionato nel doppiare esprimendo tutto questo, sono entrato nella vicenda ed è stato straordinario grazie anche al direttore del doppiaggio Marco Mete, dal momento che abbiamo lavorato come se stessimo trattando con una persona in carne ed ossa e non un pupazzo, in modo da essere credibili e veri.”
Continua accennando al film di Ron Howard e alla sua favola preferita.
“Ho visto tantissime volte il film di Ron Howard, mi è piaciuto tantissimo, ma credo di poter definire questo è il nuovo Grinch, più riuscito, poiché l’animazione è un mezzo più interessante ed adatto a raccontare una storia del genere. Da bambino vedevo tutti i cartoni della Disney, ed il mio preferito da sempre è “Pomi d’Ottone e Manici di Scopa”, da piccolo sognavo ed immaginavo che la finestra della mia camera si aprisse, e il mio letto spiccasse il volo facendomi visitare luoghi sconosciuti e magici.”
Conclude dicendo.
“Era la prima volta che doppiavo un personaggio centrale, è stata un’esperienza incredibile anche perché la produzione ha impiegato ben tre anni di lavorazione. L’animazione, in particolare quella americana, ha la capacità di riuscire a raccontare ed affrontare grandi tematiche mantenendo, e non perdendo, l’ironia e l’entusiasmo del lato fanciullesco. Il cattivo che mi ha affascinato di più è Frankenstein, mentre ho sempre avuto paura di cappuccetto rosso, a causa della tata che da piccolo mi spaventata con l’episodio del lupo, invece ho un ricordo indelebile per il Pinocchio di Comencini.”
“IL GRINCH”, la cui voce americana è del premio Oscar Benedict Cumberbatch, nelle sale dal 29 novembre, indubbiamente non delude le aspettative, intrattenendo piacevolmente.
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