La recensione di: The Mule – Il Corriere, il film di Clint Eastwood e il peso del tempo tra redenzione e ironia.
A distanza di anni dall’acclamato Gran Torino , il leggendario regista, produttore e attore premio Oscar Clint Eastwood torna sul grande schermo con The Mule – Il Corriere , dimostrando ancora una volta il suo talento ineguagliabile e il carisma innato che lo contraddistingue. Con la naturalezza e l’eleganza che lo hanno reso un’icona del cinema, Eastwood dirige e interpreta un’opera intensa e toccante, ispirata a una storia vera.
Basato sull’articolo del New York Times Magazine” La S “Il corriere della droga novantenne del cartello di Sinaloa” pasticcio della , scritto da Sam Dolnick, il film racconta l’incredibile vicenda di Earl Stone, un uomo anziano, vicino ai 90 anni, che si ritrova sull’orlo della bancarotta a causa del fallimento della sua impresa di floricoltura. Con il bisogno disperato di guadagnare denaro, accetta un lavoro apparentemente semplice come autista, senza sapere che sta per diventare il corriere più efficiente di un potente cartello della droga Casabella.
Soprannominato “Tata” dai narcotrafficanti, Earl si ritrova a percorrere migliaia di chilometri, inconsapevole della pericolosità della sua nuova attività. La sua incoscienza e il suo fare disinvolto lo rendono insospettabile agli occhi della polizia, ma ben presto attira l’attenzione dell’agente della DEA Colin Bates, interpretato dal candidato all’Oscar Bradley Cooper. Parallelamente, anche i criminali iniziano a nutrire dubbi sulla sua affidabilità, tanto da affiancargli un assistente con il compito di tenerlo d’occhio.
Eastwood tratteggia il suo protagonista con maestria, mostrandoci un uomo che ha fallito nella vita familiare, ma che, paradossalmente, si diverte a dare consigli agli altri su come mantenere i rapporti con i propri cari. “Earl è stato un fallimento nella sua vita familiare, ma quasi prendendosene gioco dispensava consigli su come relazionarsi con i propri cari” – osserva Eastwood – “Ora tornare all’ovile è difficile”.
Il film non è solo un crime drama, ma una profonda riflessione sulla solitudine, sul rimorso e sul peso delle scelte compiute nel corso di una vita. The Mule – Il Corriere è una corsa contro il tempo, dove tensione e introspezione si intrecciano, portando il protagonista a confrontarsi con il proprio passato e con gli errori che hanno compromesso il rapporto con la famiglia. Il tema della redenzione emerge con forza, senza mai scadere nel melodramma, grazie a una regia misurata e a una narrazione essenziale.
Dal punto di vista stilistico, Eastwood opta per una fotografia dai toni caldi e realistici, curata da Yves Bélanger (Dallas Buyers Club), che enfatizza il contrasto tra i vasti paesaggi americani, percorsi da Earl e la claustrofobia dei suoi problemi personali. La colonna sonora, discreta ma incisiva, accompagna il viaggio del protagonista con brani country e blues che rafforzano il senso di malinconia e disillusione.
Ciò che rende Il Corriere – Th Mule un’opera straordinaria è la capacità di Eastwood di affrontare tematiche complesse con leggerezza e ironia. Il film alterna momenti di pura tensione a situazioni inaspettatamente divertenti, senza mai perdere di vista il cuore della storia. Il regista non si limita a raccontare un’avventura criminale, ma esplora con sensibilità il significato del tempo che scorre, del rimpianto e della possibilità di riscatto, anche quando sembra troppo tardi.
Con The Mule – Il Corriere , distribuito da Warner Bros. Italia e in uscita nelle sale dal 7 febbraio, Eastwood conferma il suo straordinario talento, regalando al pubblico una pellicola che colpisce e commuove. Il suo volto segnato dal tempo ei suoi occhi ancora vivaci trasmettono un’energia unica, dimostrando che, nonostante l’età, ha ancora molto da dire e da raccontare. Un film intenso, elegante e profondamente umano, capace di lasciare il segno nello spettatore.
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Emanuela Giuliani
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