Halloween Kills, la recensione: Una Caccia al Mostro che Dimentica il Terrore

La recensione di Halloween Kills, il secondo capitolo della trilogia sequel del celebre film Halloween del 1978.

“Halloween Kills” è il secondo capitolo della trilogia sequel del celebre “Halloween” del 1978, che continua la storia di Michael Myers e Laurie Strode. Presentato Fuori Concorso alla 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il film, atteso nelle sale statunitensi il 15 ottobre 2021 e in quelle italiane il 21 dello stesso mese, ha sollevato aspettative sia tra i fan della saga che tra i critici. Tuttavia, nonostante il ritorno di un cast amato e l’impegno nel proseguire il progetto iniziato con “Halloween” (2018), il risultato finale non riesce a mantenere la tensione e l’intensità che avevano reso iconico il personaggio di Michael Myers.

Scritto da David Gordon Green, Danny McBride e Scott Teems, e con la supervisione del leggendario John Carpenter, “Halloween Kills prosegue esattamente dove il precedente film aveva lasciato i suoi protagonisti. Laurie Strode (Jamie Lee Curtis), gravemente ferita, è convinta di aver finalmente messo fine alla minaccia di Michael, ignara che lui sia riuscito a liberarsi dalla trappola che l’aveva intrappolato nel suo scantinato. Nel frattempo, Haddonfield si prepara a combattere contro l’ombra di Michael, con Laurie che, sebbene debilitata, incita la sua comunità a ribellarsi e a fermare una volta per tutte il mostro.

Il regista David Gordon Green, in un’intervista, ha spiegato che l’idea alla base del film è stata quella di espandere il mondo creato nel 2018, dando maggiore attenzione ai personaggi e approfondendo la loro evoluzione nel contesto di una lotta collettiva contro il male. L’intento di rendere il film più ampio, con una comunità che si solleva per combattere Michael, potrebbe essere apprezzato da alcuni, ma finisce per sacrificare la tensione claustrofobica e il terrore psicologico che avevano caratterizzato i precedenti capitoli della saga.

Jamie Lee Curtis, che ritorna nel suo ruolo iconico di Laurie, offre una performance convincente, ma anche il suo personaggio sembra essere meno al centro dell’azione rispetto a quanto ci si potesse aspettare. La sua riflessione sul trauma e sul cambiamento umano, che aveva trovato una dimensione interessante nel film precedente, qui è meno esplorata, dando spazio a una dinamica di vendetta e giustizia che perde parte della profondità emotiva. La Curtis stessa ha parlato di come il film tocchi temi universali, come il trauma e la lotta contro i propri demoni, ma questi temi sembrano, nel contesto del film, essere più simbolici che veramente esplorati a fondo.

La parte più controversa di “Halloween Kills” è probabilmente la sua trama, che si sviluppa attorno a una sorta di “caccia all’uomo” collettiva. Haddonfield, armata di forconi e torce, si trasforma in una folla che insegue senza sosta il mostro, creando una situazione che più che suscitare paura, genera una sorta di teatro popolare che rischia di svilire la figura di Michael Myers, un personaggio che nella sua essenza doveva incarnare l’incertezza e la paura del male indomabile.

Nonostante ciò, il film conserva alcuni tratti distintivi, tra cui la musica di John Carpenter, che è riuscita ad aggiungere nuove sfumature al tema originale pur mantenendo intatta la sua iconica forza. Tuttavia, l’impatto emotivo del film risulta essere limitato dal ritmo confuso e dalla scelta di diluire l’esperienza horror a favore di una narrazione corale che sembra più focalizzata sull’azione che sull’introspezione.

In conclusione, “Halloween Kills” fallisce nell’intento di restituire al pubblico la stessa paura pura che ha reso famoso il primo “Halloween” e, purtroppo, non riesce a capitalizzare sulle potenzialità offerte dal ritorno di Jamie Lee Curtis e dalla continuazione della saga. Mentre il film tenta di esplorare temi sociali e psicologici, questi finiscono per essere sopraffatti da una trama che si perde nella caccia al mostro e in una mancanza di vera tensione. I fan della saga potrebbero trovare comunque qualche momento di soddisfazione, ma per tutti gli altri, “Halloween Kills” rimarrà un’occasione mancata.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

5


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