“Guardiani della Galassia Vol. III”, James Gunn rivela il modo per comprendere e comunicare con Groot
Per essere un personaggio che sa dire soltanto tre parole, Groot è senza dubbio tra i più amati del Marvel Cinematic Universe, e se vi siete sempre chiesti come fosse possibile interpretare il suo linguaggio minimalista, ci ha pensato il regista James Gunn ha fornire una valida risposta.
L’umanoide dalla forma di albero apparso nei “Guardiani della Galassia”, dopo aver sacrificato la propria vita per salvare l’intero team, si è trasformato in Baby Groot. Una versione più piccola e, probabilmente, più pericolosa, che in “Avengers: Infinity War” aiuta Thor a sconfiggere Stormbreaker, e nella battaglia finale di “Endgame”, i vendicatori, Thanos.
Ora cosa mai combinerà nei “Guardiani della Galassia Vol. III”?
Come ben si sa, passerà ancora del tempo prima di poter vedere il film, nel frattempo però, come detto, James Gunn, attraverso Twitter, è intervenuto per spiegare per quale motivo nemmeno il traduttore universale di Star Lord sarà in grado di tradurre il linguaggio di Baby Groot. Motivo in realtà più semplice di quanto si possa immaginare, dal momento che il traduttore non è universale e si può comprendere Baby Groot solo entrando in connessione con lui.
Conciò, nonostante le palesi limitazioni, coloro in grado di stabilire un contatto non avrebbero alcuna difficoltà a capirlo.
FONTE WGTC