“Glass Onion – Knives Out” – Press Conference: il regista e i protagonisti raccontano il nuovo vivace mistery
Dopo l’enorme successo di “Knives Out – Cena con Delitto”, intrigante mistery nonché brillante e accattivante omaggio alla regina del giallo Agatha Christie, uscito il 27 novembre del 2019, come ben sì sa, il regista Ryan Johnson aveva annunciato la realizzazione di ben due sequel, entrambi prodotti da Netflix.
Sequel di cui il primo, intitolato “Glass Onion – Knives Out”, arriverà nelle sale, dove rimarrà per una sola settimana, proprio tra pochissimi giorni, ovvero il 23 novembre, per poi approdare, il 23 dicembre, su Netflix. Una nuova vivace storia quindi che vedrà al centro della scena ancora una volta Daniel Craig nei panni del detective Benoit Blanck, il quale si recherà in Grecia per indagare su un alquanto enigmatico omicidio in cui è coinvolto un gruppo di singolari amici.
E se “Knives Out” si concentrava su sanguinari legami di famiglia, “Glass Onion” ci ricorda invece che è meglio diffidare anche degli amici più stretti, attraverso un racconto vivace e imprevedibile, che celebra con una spiccata ironia, meno acuta e tagliente di quella del precedente primo film in cui tra l’altro abbondavano gli elementi classici del giallo, la Christie.
Un murder mistery dinamico, accattivante e soprattutto divertente quello di “Glass Onion – Knives Out”, che di certo non deluderà le aspettative bensì entusiasmerà gli animi, e che Ryan Johnson ha costruito con attenzione svelando i segreti di ciascun personaggio strato dopo strato, per l’appunto come una cipolla, e che lui stesso ha presentato alla stampa.
“E’ stata una sfida, così come lo è stata quando con Daniel abbiamo realizzato il primo film in cui ci siamo divertiti tantissimo, e ci siamo detti che avremmo continuato anche se fosse andato modestamente bene” – svela Johnson – “L’idea era quella di non proseguire la storia del primo film, bensì di trattarlo nello stesso modo in cui Agatha Christie trattava i suoi romanzi: un mistero diverso, una location diversa e personaggi completamente diversi. Io da sempre sono un suo grandissimo fan e ammiro il suo lavoro, perché aveva la capacità di cambiare tutto da un libro all’altro, mescolando i generi e creando dei cambi di eventi nelle narrazioni fantastici, quindi ogni libro era qualcosa di completamente nuovo. Questo è stata un pò la strada che io ho seguito cercando però di farlo a modo mio.”
Johnson prosegue parlando dell’ambientazione in Grecia, e se è stata una scelta casuale o fatta affinché il luogo potesse rispettare le tematiche del film – “In realtà volevo qualcosa di diverso. Volevo allontanarmi dal Massachusetts, location del primo film, e dai suoi colori, i marroni del New England. Volevo qualcosa di più vivace, luminoso, quasi accecante, dal momento che, oltre ad una vasta tradizione di murder mistery ambientati nella campagna inglese, c’è ne anche una ambientata altrove, come ad esempio ‘Assassinio sul Nilo’. C’è sempre qualcosa da cui attingere nella scelta dei luoghi. Ho scritto la sceneggiatura nel 2020 nel pieno del lockdown, ed ero seduto a casa nella speranza di potermi trovare proprio in qualche isola greca, i cui gialli e blu sono fantastici, così ho deciso che sarebbe stata l’ambientazione della nuova storia.”
Il regista infine, in merito alla scelta degli attori dice: “Cerchi sempre di avere gli attori migliori, e noi siamo stati fortunati perché lo abbiamo fatto con la consapevolezza di dover organizzare un progetto di corale, e di dover ingaggiare attori adatti per quel ruolo e a lavorare insieme. E’ stato un gruppo di persone giuste che applaudivano il collega dopo che aveva finito il proprio monologo. Un gruppo di attori che avrebbe potuto portare sulle proprie spalle da solo il film, e invece ha contribuito alla realizzazione corale. Questo è fantastico. La cosa importante poi è stato che nessuno di loro prendesse il covid, per il resto il mio compito è stato alquanto facile perché con un cast così ti togli dai piedi e lasci che lavorino. Il film non è interessante perché c’è Benoit, ma perché c’è tutto il gruppo, la cosa bella per me inoltre, è la possibilità di far riscoprire al pubblico questo genere, e sapere che oggi tante persone a queste storie, che bambino divoravo, mi rende felice.”
Assieme a Johnson, presenti alla press conference anche agli interpreti: Edward Norton, Janelle Monáe, Kathryn Hahn, Kate Hudson, Leslie Odom Jr., Jessica Henwick, Madelyn Cline e Ram Bergman. Assenti invece Dave Bautista, impegnato sul set in Polonia, e Daniel Craig, elogiato dai colleghi e il cui personaggio mostrerà un aspetto che ovviamente non vi riveleremo.
“Sono stata io a cercare Ryan (Johnson), perché volevo assolutamente far parte del film” – ammette Kate Hudson – “Quando mi è stata data la sceneggiatura sapevo che la mia parte doveva ancora essere assegnata e io volevo interpretare Birdie Jay, così ho dato il meglio di me. La prima volta che ci siamo incontrati tutti insieme per una lettura del copione è stato a casa di Daniel, ed è stato come entrare in qualcosa di pazzesco. Abbiamo trascorso moltissimo tempo insieme, e nel backstage avevamo queste aeree di attesa dove mangiavamo anche insieme come una compagnia teatrale. Un’esperienza che ha necessitato di una certa grazia per affrontarla perché ha significato mettere da parte il proprio ego” – spiega la Hudson – “Ryan è riuscito a trovare questo gruppo di esseri umani con questa caratteristica molto rara partendo da Daniel, che lo l’aveva già fatto prima ed era lì con la sua generosità e accoglienza. E’ stato veramente bellissimo e divertente. Ryan si è fatto letteralmente il mazzo per far sì che tutto funzionasse, è stato sorprendente e lavorare con Daniel è stato un privilegio, è un professionista di talento e di grande esperienza, e rende onore ai dialoghi scritti da Ryan anche attraverso la fisicità. Anche la costumista è stata fantastica è riuscita a rendere iconico ciascun personaggio facendogli prendere vita.”
“E’ stato un incontro fantastico, divertentissimo, era come se ci fossimo conosciuti da sempre, e andassimo d’accordo da sempre” – dice Edward Norton, e parlando dell’incontro a casa di Craig racconta – “Daniel è arrivato con una maglietta color salmone e le espadrillas e ha servito i cocktail, un pò come Benoit perché c’è molto di Benoit in Daniel. E’ stato un ruolo meraviglioso per me, poi quando Ryan ti dice che farà un campo estivo per persone assolutamente non serie, e ha bisogno di un gruppo tu immediatamente accetti, e quando sai di essere con delle persone nei confronti delle quali i termini ripetitivo e noioso non si applicano, sai anche che sarà assolutamente divertente. E’ stata un’esperienza meravigliosa, e liberarsi dalla pretenziosità per fare semplicemente dell’intrattenimento per il pubblico e per se stessi vuol dire divertirsi, in particolare dopo un anno e mezzo passato in casa con il pigiama.”
“Io sono assolutamente una fan di tutti coloro che hanno lavorato a questo film, e poter lavorare con Ryan è stata la realizzazione di un sogno” – afferma Janelle Monae – “Mi ero sempre detta che si mi fosse stata offerta questa opportunità non avrei fatto altro che di dire di sì. E dopo aver letto la sceneggiatura è stato un si. E’ un personaggio misterioso con tante sfaccettature e strati, e ci sono stati momenti in cui stato necessario concentrarmi ma di certo non c’era nulla di cui potermi lamentare. Ero in Grecia potevo crescere come attrice e avevo l’opportunità di crearmi una famiglia.”
“Quando ho saputo di aver ottenuto il ruolo stavo atterrando a New York, ho accesso il cellulare e mi è arrivato un messaggio da Ryan che mi chiedeva se avevo tempo per una telefonata” – dice Madelyn Cline – “Ho avuto il panico perché ho pensato che mi dicesse di non aver avuto la parte, così mi sono messa in un angolo mentre aspettavo i bagagli e lui mi ha chiesto se volevo fare parte del film. Ovviamente ho detto di si, e ho avuto il più bel weekend della mia vita.”
“Questo spirito da compagnia teatrale, che ha detto Kate (Hudson) è vero. Io ho avuto l’opportunità di fare parete di due grandi compagnie, e devo dire che è stato qualcosa di veramente fantastico, ma è impossibile raggiungere questo obiettivo senza la leadership che deve partire dall’alto, e qui sono stati Ryan e Daniel, i quali ci hanno veramente fatto sentire che potevamo essere creativi” – aggiunge e conclude Leslie Odom Jr.
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Emanuela Giuliani