Il film Manas di Marianna Brennand vince la ventunesima edizione delle Giornate degli Autori 2024 a Venezia 81.
Il film vincitore del GdA Director’s Award della ventunesima edizione delle Giornate è Manas di Marianna Brennand, che punta i riflettori su una provincia sconosciuta del Brasile ambientandovi una storia dal valore universale
“Mentre nel concorso di Venezia 81 il Brasile è rappresentato da Walter Salles”, dicono Giorgio Gosetti e Gaia Furrer, rispettivamente delegato generale e direttrice artistica delle Giornate, “la nostra giuria ha premiato un’autrice emergente prodotta da Salles e dai fratelli Dardenne. Una storia che sembra richiamare l’immagine ufficiale delle Giornate: una ragazza in bilico sul filo sospeso tra il reiterare di violenze e un sistema sociale che le giustifica. Una storia sul coraggio e sull’emancipazione, sulla sorellanza che da un luogo remoto arriva fino al cuore della giuria, della presidente Joanna Hogg e di tutti noi.”
Nella riunione finale della giuria si sono contesi il premio anche Super Happy Forever di Kohei Igarashi e Antikvariati di Rusudan Glurjidze.
Taxi Monamour di Ciro De Caro vince il Premio del Pubblico mentre a guadagnarsi l’Europa Cinemas Venice Label è Alpha. dell’olandese Jan-Willem van Ewijk, un thriller d’autore destinato a conquistare anche il grande pubblico europeo.
La sezione autonoma e indipendente della Mostra del Cinema di Venezia promossa dalle associazioni ANAC e 100autori, sostenuta dalla DGCA del Ministero della Cultura e da SIAE, Main Partner che ha reso possibili molti degli appuntamenti di quest’anno, è stata inaugurata con il tradizionale evento di pre-apertura Bookciak, Azione!, il cui protagonista è stato lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun. Da quel momento le Giornate hanno accolto il pubblico in Sala Perla per le proiezioni dei diciassette film della selezione ufficiale, undici dei quali diretti da donne. Tra questi il film georgiano Antikvariati, vero e proprio “caso” che farà storia sulla libertà d’espressione del diritto d’autore. Dopo la decisione cautelativa di sospenderne la proiezione a seguito di un provvedimento d’urgenza emesso dal Tribunale di Venezia nei confronti della casa di produzione maggioritaria (la georgiana Cinetech), lo stesso tribunale ha autorizzato la proiezione ufficiale del 6 settembre in nome del diritto di espressione dell’autore.
È già il quarto anno che la Casa degli Autori ospita film e appuntamenti tra la Sala Laguna e gli spazi aperti del giardino, sul cui green carpet che guarda la laguna quest’anno sono stati serviti più di 2.000 caffè offerti dal partner Lavazza. A pochi metri di distanza, la tradizionale programmazione delle Notti Veneziane, realizzate in accordo con Isola Edipo e co-dirette da Gaia Furrer e Silvia Jop. Erano nove i film, tra finzione e cinema del reale.
La grande novità di questa XXI edizione sono stati i #confronti, appuntamenti di idee e conversazioni sui temi più disparati che hanno visto al centro film e tanti contenuti audiovisivi ma che hanno anche incluso incontri di parola per affrontare argomenti come le politiche di salvaguardia dell’industria audiovisiva, il rispetto dell’ambiente e le possibilità dell’intelligenza artificiale.
Il progetto Miu Miu Women’s Tales, che ha all’attivo ventotto capitoli fatti dei film brevi delle più iconiche registe del mondo, quest’anno ha portato sullo schermo della Sala Perla le registe Laura Citarella e Chui Mui Tan e ha impreziosito la programmazione dello Spazio Regione del Veneto/Veneto Film Commission dell’Hotel Excelsior con gli incontri moderati da Penny Martin le cui protagoniste sono state Raffey Cassidy, Valentina Romani, Alia Shawkat, Marisa Abela, CAilee Spaeny, Chase Sui, Molly Gordon e Jasmin Savoy Brown.
In due settimane al Lido sono stati con noi, per accompagnare i loro film o partecipare ad incontri con il pubblico della Mostra del cinema di Venezia attori e attrici, filmmaker, musiciste, sceneggiatori e artiste come Patti Smith, Francesco Bianconi, Alice Rohrwacher, Mariane Satrapi, Chiara Francini, Asia Argento, Jonas Carpignano, Nanni Moretti, Lou Doillon, i Quay Brothers, Rosa Palasciano, Giovanni Soldini, Lino Musella, Seydou Sarr, Maduka Okoye, Angela Fontana, Ascanio Celestini, Cristina Donadio.
La Villa, dove le Giornate nacquero ventuno anni fa, è stato invece lo spazio di incontri stampa e celebrazioni grazie al cultural promoter Francesco Marchetti e alla collaborazione con Giffoni Innovation Hub e I Wonderfull, in partnership con Rai Cinema. Dieci giorni in compagnia di protagonisti del cinema del calibro di Kevin Costner, Thomas Vinterberg e Luke Wilson.
I numeri delle Giornate degli Autori crescono, confermando l’interesse partecipato di un pubblico che ha trovato nelle proposte delle GdA un’offerta culturale complementare a quella della Mostra. Gli spazi aperti della Casa degli Autori hanno accolto oltre 4.500 persone, il pubblico nelle sale è cresciuto del 13% mentre sui social una platea di oltre 50.000 utenti unici seguono le attività delle Giornate attraverso Instagram, TikTok, YouTube, Twitter e Linkedin.
GDA DIRECTOR’S AWARD
La giuria, presieduta dalla regista Joanna Hogg, coordinata da Karel Och, direttore del festival di Karlovy Vary, sostenuta da Europa Cinemas e Cineuropa e composta da David Bakum (Germania), Victor Courgeon (Francia), Maarja Hindoalla (Estonia), Dimosthenis Kontes (Grecia), Amalia Mititelu (Romania), Saulė Savanevičiūtė (Lituania), Esmée van Loon (Paesi Bassi), Gregor Valentovic (Slovacchia), Isabella Weber (Italia) e Chris Zahariev (Bulgaria) – tutti ex partecipanti al progetto “27 Times Cinema”, inaugurato nel 2010 con il Parlamento Europeo – ha assegnato, nell’ambito della Selezione Ufficiale, il GdA Director’s Award a Manas di Marianna Brennand con la seguente motivazione:
È un grande onore annunciare il film vincitore del GdA Award 2024. In questi giorni abbiamo discusso con grande passione di 10 film che esplorano universi cinematografici molto diversi tra loro, emozionandoci e sorprendendoci, e vorremmo ringraziare le Giornate degli Autori per la selezione proposta. Un film in particolare ci ha regalato un’incredibile esperienza condivisa. Manas è una finestra sul mondo capace, grazie a un’infinita cura per il dettaglio, di immergere lo spettatore in un viaggio immersivo e trasformativo. Manas ci ha conquistato con la cura e l’attenzione con cui mette in scena un tema delicato e difficile come quello dell’abuso, sia in ambito domestico che in contesti più sistematici. Con questo racconto preciso e culturalmente specifico in cui abbiamo esplorato l’isola di Marajó, la regista ha ritratto qualcosa di profondamente universale. Questo film si è distinto dal programma per la sua maestria, le brillanti interpretazioni e il forte messaggio che crediamo risuonerà con gli spettatori di tutto il mondo, sensibilizzando e chiedendo un cambiamento. Grazie a Marianna Brennand per aver reso visibili queste storie e grazie alle Giornate degli Autori per averle portate alla nostra attenzione.
PREMIO DEL PUBBLICO
Taxi Monamour di Ciro De Caro
LABEL EUROPA CINEMAS
La giuria era composta da Daira Āboliņa (Splendid Palace, Riga, Lettonia), António Costa Valente (Teatro Aveirense, Aveiro, Portogallo), Andrea Porta (Cinema Teatro Nuovo, Varese, Italia) e Jana Trnková (Kino Světozor, Praga, Repubblica Ceca) ha assegnato l’Europa Cinemas Venice Label a Alpha. di Jan-Willem van Ewijk con la seguente motivazione:
Alpha. di Jan-Willem van Ewijk è stata la nostra scelta unanime per l’Europa Cinemas Label di quest’anno a Venezia. Siamo rimasti tutti molto colpiti dalla sceneggiatura, l’editing, la fotografia e dallo sviluppo dei personaggi in questo studio dinamico e credibile della relazione tra padre e figlio. Ci è piaciuta anche la scelta della musica e l’assenza di qualunque tipo di sentimentalismo. I loro atteggiamenti e le loro scaramucce a inizio film vengono ridimensionati di fronte alla grandezza e potenza della montagna. Il film è girato in maniera meravigliosa ma il regista non permette mai che l’attenzione del pubblico si sposti dall’intensità dell’interazione emotiva e fisica tra padre e figlio intenti a fronteggiare una lotta per la sopravvivenza. Un vero tour de force con cui pensiamo che il pubblico possa immedesimarsi. Congratulazioni!
QUEER LION AWARD
La giuria composta da Daniel N. Casagrande (giornalista e critico cinematografico, membro del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, ideatore e fondatore del premio, Presidente dell’Associazione QL), Marco Busato (collaboratore di Radio Capodistria), Jani Kuštrin (operatore culturale) e Adriano Virone (attivista LGBTQ) ha assegnato il Queer Lion Award a Alma Del Desierto di Mónica Taboada-Tapia con la seguente motivazione:
Per aver affrontato – attraverso uno sguardo cinematografico potente che trascende il genere documentaristico – le complesse tematiche di identità di genere, etnia, cittadinanza e diritti civili, mescolando la ricerca da parte della popolazione Wayuu di una legittimazione sempre maggiore, alla lotta della protagonista transgender Georgina che, attraverso una pacifica, composta e stoica battaglia durata 45 anni, ha ottenuto il riconoscimento ufficiale della propria identità anagrafica.
PREMIO AUTRICI UNDER 40 VALENTINA PEDICINI
La giuria, composta da Gina Annunziata (Docente e saggista – Accademia di Belle Arti di Napoli), Antonella Di Nocera (Direttrice della rassegna Venezia a Napoli. Il cinema esteso), Titta Fiore (Giornalista e critico cinematografico, presidente Film Commission Regione Campania), Anna Masecchia (Docente e saggista – Università degli Studi di Firenze), Cristina Piccino (Giornalista e critico cinematografico) ha assegnato la menzione speciale per la regia e la sceneggiatura a Xiaoxuan Jiang per il film To Kill A Mongolian Horse.
PREMIO CINEMA & ARTS
La giuria, composta dal regista internazionale Alessio Nardin, Oliviero Ponte di Pino critico e studioso e Antonio Giuseppe Bia giovane attore, affiancati da un gruppo di allievi del Percorso Triennale per Registi ed Attori della Accademia Eleonora Duse Centro Sperimentale di Cinema e Arti Performative e da attori dalle masterclass internazionali dell’Accademia Duse, ha premiato come miglior artista multi-disciplinare i The Quay Brothers che alle Giornate degli Autori hanno presentato Sanatorium Under the Sign of the Hourglass
Il loro film Sanatorium. Under The Sign Of The Hourglass, dedicato all’opera di Bruno Schulz, è il frutto di una ricerca e di un percorso produttivo durati ben 19 anni. È dunque la piena espressione del loro talento e della loro poliedricità. La raffinata partitura musicale, oltre a essere origine dei movimenti dei puppets, diventa progressivamente insostituibile strumento e linguaggio narrativo nello svilupparsi dei diversi quadri del film. La struttura dell’opera si impernia su una scansione, quasi teatrale di prologo, svolgimento ed epilogo. La parte centrale immerge lo spettatore in un mondo onirico, che non viene simulato, ma creato concretamente, con rara maestria. L’intreccio delle diverse discipline in cui i fratelli Quay sono maestri (scenografia, illustrazione, animazione dei puppets con la presenza di attori in carne e ossa) contribuisce, assieme alle novelle di Schulz, a creare un mondo assurdo ma reale, di inquietante e toccante bellezza.
PREMIO FONDAZIONE FAI PERSONA LAVORO AMBIENTE
Menzione Speciale tematica Lavoro a Sugar Island di Johanné Gómez Terrero con la seguente motivazione:
Il film segue le vicende di una giovanissima donna che vive nel contesto rurale delle piantagioni di canna da zucchero della Repubblica Dominicana. Nell’affrontare i temi della meccanizzazione del lavoro in agricoltura e dell’assenza del riconoscimento dei diritti fondamentali dei lavoratori, come la pensione, mostra un mondo in evoluzione, ma ancora oppresso da retaggi coloniali e dallo sfruttamento sul lavoro. Nel film convivono la rappresentazione del lavoro e delle lotte sindacali dei braccianti e la dimensione etnico-antropologica dei riti e dei balli tradizionali. La storia è anche una potente, e in questo universale, critica alle molteplici e stratificate discriminazioni etniche.
PREMIO INCLUSIONE E SOSTENIBILITÀ EDIPO RE
La giuria composta da Esmeralda Calabria, Francesca d’Aloja e Federica Di Giacomo ha assegnato una menzione speciale del Premio Edipo Re per l’inclusione Sugar Island di Johanné Gómez Terrero con la seguente motivazione:
Un film affascinante che affronta il tema, raramente rappresentato, dello storico sfruttamento dei lavoratori haitiani nella Repubblica Dominicana deprivati dei diritti fondamentali. Senza tralasciare la dimensione spirituale insita nella cultura haitiana, lo sguardo della regista Johanne Gómez Terrero rivela una sorprendente potenza visuale, allegorica e sensoriale con una sapiente direzione di attori.