Giornate degli Autori 2021: “Imaculat” vince il Leone del Futuro – Premio Luigi De Laurentiis
L’edizione della maggiore età delle Giornate degli Autori si conclude con una doppia celebrazione per i registi Monica Stan e George Chiper-Lillemark del film “Imaculat”, designato come miglior opera prima con il Leone del futuro – Premio Venezia opera prima “Luigi De Laurentiis”.
Il film è uno delle numerose opere prime tra i dieci film in concorso alle Giornate. È la sesta volta che un film delle Giornate degli Autori vince questo riconoscimento: nel 2019 con “You will die at 20” di Amjad Abu Alala, 2010 con “Majority (Cogunluk)” di Seren Yüce (Turchia), 2007 con “La zona” di Rodrigo Plá (Spagna, Messico), 2006 con “Khadak” di Peter Brosens e Jessica Woodworth (Belgio), nel 2005 con “13 Tzameti” di Géla Babluani (Francia).
Il premio all’opera prima di Monica Stan e George Chiper-Lillemark è stato assegnato dalla Giuria Internazionale composta dal regista, sceneggiatore e produttore Uberto Pasolini (Italia), dal critico, docente e direttore di festival Martin Schweighofer (Austria), e dall’artista e regista Amalia Ulman (Argentina). Il premio consiste in 100.000 dollari, messi a disposizione da Filmauro, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il produttore.
“Imaculat” racconta la claustrofobia di un centro di recupero per tossicodipendenti, gli abusi subiti da una giovane donna in questa piccola realtà che simbolicamente rappresenta tutta la società. La storia viene dall’esperienza personale di Monica Stan che ne è anche sceneggiatrice.
“È la prima volta che il Leone del Futuro va ad un film rumeno” – dice Gaia Furrer direttrice artistica delle Giornate – “e il premio a Imaculat conferma ancora una volta la Romania come una grande e vitale terra di immagini e di storie. Come sezione indipendente della Mostra siamo orgogliosi di questa vittoria e festeggiamo con Monica Stan e George Chiper-Lillemark il film che ci hanno regalato. Imaculat è una storia sulla fragilità di tanti esseri umani ma soprattutto di denuncia delle dinamiche abusive a discapito delle donne che purtroppo ancora esistono dentro e fuori le pareti di una qualunque comunità. Un film potente che è arrivato alla pancia di tutti: dai 27 giovani europei che gli hanno assegnato il premio più importante delle Giornate fino alla giuria del Leone del Futuro. E per questo futuro siamo felici di aver acceso una scintilla sulla strada dei due registi e del loro piccolo grande film.”
“Il Leone del Futuro che Monica Stan e George Chiper-Lillemark ricevono è uno stimolo a continuare ad immaginare storie impavide e generare dibattiti anche se scomodi – dicono il Presidente delle Giornate Andrea Purgatori e il delegato generale Giorgio Gosetti – Un film che denuncia, come molte delle storie che abbiamo visto alle Giornate quest’anno, è un film coraggioso e quando il coraggio di giovani autori viene premiato in un contesto così prestigioso si sta di fatto ascoltando la voce del talento e legittimando la necessaria libertà di raccontare.”
“Avevo 18 anni quando sono finita in riabilitazione. Ero sorpresa, stavo bene in quel posto. Nel mio ambiente borghese ero quella corrotta. Là, in mezzo agli altri tossicodipendenti, ero vista come una speciale. Da adolescente insicura, ho abboccato immediatamente alle lusinghe. L’immagine che gli altri hanno di noi può sedurci al punto da identificarci con essa, finché non ci rendiamo conto dolorosamente che si tratta di un’illusione pericolosa”. – Monica Stan –
“Leggendo la sceneggiatura di Monica sono stato attratto dalla relazione tra il continuo chiacchiericcio e il desiderio dolorosamente concreto di vicinanza. Per dirla in altri termini, le parole creano un velo ingannevole di intricate dinamiche di potere e di genere in contrasto con i corpi che si attardano, a volte abbandonati in un’unione calda e totalizzante”. – George Chiper-Lillemark –
La Redazione