Al cinema dal 20 febbraio distribuito da 01 Distribution: FolleMente, la nuova commedia romantica diretto da Paolo Genovese.
L’animo umano è mosso da milioni di emozioni, sensazione e sentimenti. Rabbia, dolore, sofferenza, odio, gioia, euforia, amore, rimorso, vergogna, imbarazzo e chi più ne ha più ne metta, sono solo una piccolissima parte di quell’universo di stati dell’infinito labirinto che anima ciascuno di noi.
Impressioni, commozioni, agitazioni, suggestioni, turbamenti, inquietudini e batticuori parti integranti di un fragile e mutevole mondo interiore che da forma alla personalità e coscienza, attraverso cui si esprime ciò che si prova con azioni e reazioni a volte dettate dall’istinto e altre dalla ragione. Ma cosa è, o meglio chi è, che decide cosa, come, quando e perché si deve fare e dire? E perché poi si si trova alcuna spiegazione logica?
Domande alle quali aveva risposto in parte già la Disney – Pixar con quei gioiellini di animazione di: Inside Out, uscito nel 2015, e Inside Out 2 nel 2024, facendoci entrare nella mente della piccola Riley e mostrandoci coloro che guidavano il quadro di comando della sua mente, nel periodo che andava dagli 11 ai 13 anni con gli annessi e connessi dell’adolescenza.
Ma invece vi siete mai chiesti chi dirige la mente degli adulti? Una domanda forse assurda e forse inutile, ma a cui Paolo Genovese ha deciso di rispondere tornando sul grande schermo il 20 febbraio distribuito da 01 Distribution con: FolleMente, aprendoci le porte delle stanze dei bottoni di un uomo e di una donna al loro primo appuntamento.
FolleMente, chi è comanda davvero la nostra mente?
Scritto dallo stesso Genovese assieme a Isabella Aguilar, Lucia Calamaro, Paolo Costella e Flaminia Gressi, FolleMente è una spassosissima commedia romantica, che giocando con le pluri-personalità che affollano e convivono nella mente, dimostra quanto tali, a volte folli, identità dell’uomo e della donna siano in realtà tanto differenti quanto simili.
Il regista di Perfetti Sconosciuti, successo del 2016 che vanta il maggior numero di remake all’estero per un titolo italiano, nonché dei meno convincenti: The Place (2017), Supereroi (20219 e Il Primo Giorno della mia Vita (2023), si concentra in particolare sul primo appuntamento, dando voce e corpo a ogni personalità di ciascuna emozione, e dipingendo un ritratto divertente, ironico offre la possibilità di riconoscere nei pensieri dei due protagonisti frammenti di esperienze vissute personalmente.
Interpretati da Pilar Fogliati ed Edoardo Leo, ecco che scopriamo i meccanismi che li spinge a comportarsi e reagire in un determinato modo a frasi pronunciante per naturale slancio istintivo, silenzi e sguardi imbarazzanti, e gesti apparentemente inopportuni che non fanno altro che alimentare in loro la curiosità di sapere cosa passa nella testa dell’uno o dell’altra. Il tutto nella spontaneità e nell’inadeguatezza dell’approccio di una conoscenza dal sapore adolescenziale, ma che di adolescenziale non ha davvero nulla, ha solo le insicurezze di un primo incontro che, nel caso di FolleMente, non si provano più da tanto tempo.
Ed è proprio qui, che entrano in gioco le caotiche e variegate identità delle sfere affettive di Piero e Lara, pronte a discutere, litigare, gioire e commuoversi per cercare di avere il sopravvento e prendere la decisione finale all’interno di spazi dalla distinta intima atmosfera.
Da un lato troviamo quindi Piero con: la voce della coscienza e della ferma razionalità del Professore di Marco Giallini, la sensibilità e il romanticismo del sognatore Romeo di Maurizio Lastrico, la passione e l’istinto di Eros di Claudio Santamaria, e la disillusione di Valium di Rocco Papaleo; dall’altro invece Lara con il femminismo e la determinazione di Alfa di Claudia Pandolfi, il romanticismo della Giulietta di Vittoria Puccini, l’impulso della passione di Trilli di Emanuela Fanelli, e la leggerezza, il sarcasmo, l’irrequietezza rock dai tratti anarchici di Scheggia di Maria Chiara Giannetta.
Indole, estri e temperamenti ognuno il quale è il perfetto equivalente o contraltare dell’altra parte, ago della bilancia per le sorti dell’intero appuntamento che tra domande e riposte impacciate, farà nascerà un tenero confronto di anime, cuori e menti, i cui desideri e speranze, pur percorrendo differenti strade, hanno le medesime speranze.
Attese che come sottolineano i cliché e le banalità di FolleMente, non si riducono a una scontata fisicità, ma trovano la carta vincente e chiave di svolta nella brillante sintonia delle carismatiche squadre, fautori delle riflessioni espresse poi da Lara e Piero. Lui separato e con una bimba, e lei restauratrice di mobili, alla ricerca di una stabilità in grado di riuscire a far spegnere loro la mente. Perché spesso è quello che si vuole, a 18, 30, 50 anni e oltre, spegnere la mente mettendo da parte stereotipi e luoghi comuni uscendo dalla zona confort per lasciarsi trasportare semplicemente dal momento.
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Emanuela Giuliani
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