cover immagini e sceneggiatura Flow - Un mondo da salvare

Flow – Un mondo da salvare: la sceneggiatura dell’animazione candidata all’Oscar

La sceneggiatura di Flow – Un mondo da salvare, l’animazione candidata all’Oscar senza dialoghi ma con molto da dire.

Acclamato al Festival di Cannes, entrato a far parte dei 15 titoli in lizza per la corsa agli Oscar 2025 per i lungometraggi internazionali, per la Lettonia, e vinto importanti premi, il film d’animazione Flow – Un mondo da salvare, diretto dal giovanissimo Gints Zilbalodis, è arrivato sul grande schermo delle sale italiane lo scorso 7 novembre.

Scritto dallo stesso regista assieme a Matiss Kaza, Flow – Un mondo salvare, racconta di un gatto, un capibara, un lemure, un uccello e un cane costretti a intraprendere un pericoloso viaggio dopo che le loro case sono state devastate da un’alluvione. In un mondo in cui gli esseri umani sembrano essere scomparsi, tra paesaggi di abbagliante bellezza e pericoli imprevisti, il viaggio farà capire a tutti che l’unione è la loro vera forza.

La sceneggiatura, che grazie a Deadline potete leggere qui: FLOW – UN MONDO DA SALVARE, è composta da 35 pagine senza dialoghi e con solo le istruzioni di regia. Il duo scrittori infatti, allontanandosi dai ritmi tradizionali della narrazione ed eliminando il cattivo e l’antagonista, ha creato un conflitto usando gli eventi della catastrofe per sviluppare la storia. Questo ha consentito loro inoltre di dare vita a paesaggi senza tempo in cui gli elementi architettonici trascendono qualsiasi specifico periodo storico ed esplorano la fragilità dell’ambiente, celebrando lo spirito di amicizia e comunità. Valori che consentono agli animali protagonisti di adattarsi alla loro nuova realtà e di sopravvivere a bordo di una barca improvvisata, navigando nel difficile mondo acquatico affidandosi alla fiducia, al coraggio e all’ingegno per superare le sfide che devono affrontare.

sceneggiatura Flow - Un Mondo da Salvare

“I dialoghi non mi vengono naturalo. Flow è sempre stato pensato per essere raccontato in questo modo. Forse un giorno proverò a usare alcuni dialoghi se la storia ne dipende. Ma il film sarebbe comunque guidato dalle immagini e i dialoghi sarebbero piuttosto radi. E’ solo che mi sento più a mio agio nell’usare le immagini, e più emozionanti”, ha svelato Zibalodis.

“Sento che può andare può andare più in profondità nel subconscio di quanto potrebbe fare l’azione dal vivo”, ha poi aggiunto Zibalodis. “L’animazione non è influenzata dalle barriere culturali o linguistiche come lo è l’azione dal vivo. Può essere molto più universale e primordiale. Ma allo stesso tempo, non penso che dovrebbe essere vista come qualcosa di diverso. E’ solo una tecnica di narrazione. Ho pensato che la storia di Flow potesse essere realizzata solo in animazione per via degli animali e dei movimenti della telecamera che avevo in mente. Spero che non venga percepita solo come un film di animazione perché è molto influenzata dai film d’azione dal vivo. Quindi in Flow è come se tutte le mie influenze di film d’azione dal vivo e di animazione si fossero mescolate insieme”.

Flow – Un mondo da salvare è prodotto da Janus Films e Sideshow, ed ha da poso superato i 2 milioni di dollari al botteghino delle sale statunitensi.


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