La recensione di Five Nights at Freddy’s, il nuovo horror targato Blumhouse tratto dal fenomeno dei videogiochi horror
Presentato aLucca Comics & Games 2023 con una proiezione speciale alla presenza di un ambassador d’eccezione come Favij, creator tra i più popolari e icona del mondo dei videogiochi, Five Nights at Freddy’s, arriva finalmente nelle sale cinematografiche italiane grazie a Universal Pictures.
Diretto da Emma Tammi, il nuovo film della casa produttrice di M3GAN, The Black Phone e The Invisible Man Blumhouse, tratto dal fenomeno dei videogiochi horror, uscito in anteprima il 31 ottobre ha conquistato il giorno di Halloween raggiungendo 1.017.303 euro.
Five Nights at Freddy’s, la storia
Riuscirete a sopravvivere per cinque notti? In Five Nights at Freddy’s scritto da Scott Cawthon, Emma Tammi e Seth Cuddeback, Mike Schmidt, interpretato da Josh Hutcherson, una giovane tormentato da un drammatico passato, essendo stato testimone del rapimento del suo fratellino, dopo la morte dei genitori, si destreggia tra diversi lavoretti saltuari per badare alla sorellina Abby, dal volto della piccola Piper Rubio.
Una situazione non facile che peggiorerà nel momento in cui Mike, rischiando di perdere la custodia di Abby, accetterà il lavoro di guardia di sicurezza notturna al Freddy Fazbear’s Pizza. Un impiego apparentemente tranquillo, ma che durante la prima notte di lavoro nel popolare locale tra i bambini degli anni ‘80, si rivelerà essere non così facile.
Le mascotte del locale infatti, cinque pupazzi animatronici: Freddy, Fazbear, Bonnie, Chica, Foxy e Mr. Cupcake, creati nel film dal Creature Shop di Jim Henson, in grado di intrattenere i clienti muovendosi liberamente, nascondono in realtà un oltremodo terrificante segreto, che li rende aggressivi e li spinge ad uccidere tutti coloro che non sono ben accetti…
Five Nights at Freddy’s, un horror deludente
Adattare un videogioco per il grande schermo, come del resto un romanzo, è da sempre un’operazione piuttosto rischiosa, e questo non solo perché si è costretti a tagliare elementi che per alcuni appassionati sono fondamentali, con la conseguenza di penalizzare fortemente la narrazione, ma anche per la grafica che ovviamente il più delle volte distaccandosi dall’amata saga videoludica a cui si oramai abituati, ne aumenta la mancanza di empatia e penalizza fortemente il coinvolgimento.
Difetti questi, se così si possono definire, che nel caso di Five Nights at Freddy’s, equivalgono ad una trama priva di emotività e suspense, con un ‘cattivo’ in grado di regalare solo una serie di piccoli brividi adatti ad un pubblico adolescente, all’interno di una storia che non sfrutta il ricco potenziale a disposizione. Mancanze e dinamiche che alimentano l’assenza di tensione e curiosità.
Ma se da un lato, Five Nights at Freddy’s, non entusiasma narrativamente e a livello scenico, ha invece il pregio di costruire in modo accurato il personaggio protagonista di Mike, donandogli profondità attraverso ossessioni e paranoie frutto di un drammatico passato, che si riflette sul difficile legame con la sorellina Abby. Un trauma personale che viene rivelato gradualmente, ma tuttavia non sufficiente a far decollare come si deve un racconto dallo sviluppo spesso lacunoso costato ben 25 milioni di dollari e da cui ci si aspettava decisamente molto di più.
Five Nights at Freddy’s è interpretato da Josh Hutcherson (Ultraman, The Hunger Games franchise), Elizabeth Lail (You, Mack & Rita), Piper Rubio (Holly & Ivy, Unstable), Kat Conner Sterling (Un fantasma in casa, 9-1-1), Mary Stuart Masterson (Blindspot, Pomodori Verdi Fritti) e Matthew Lillard (Good Girls, Scream).
A produrre sono stati Jason Blum e Scott Cawthon. I produttori esecutivi del film sono Bea Sequeira, Russell Binder e Christopher H. Warner. Universal Pictures presenta una produzione Blumhouse, in associazione con Striker Entertainment.
© Riproduzione Riservata
Emanuela Giuliani
Il Voto della Redazione: