Alla 14esima edizione del Festival del Cinema di Spello, l’incontro con i professionisti degli effetti speciali.
La 14esima edizione del Festival del Cinema di Spello ha avuto ufficialmente inizio lo scorso venerdì 7 marzo, e si concluderà domenica 16 marzo. Una nuova edizione ricca di appuntamenti, ospiti e incontri, come quello che si è svolto domenica 9 marzo, in presenza di pubblico e stampa, sull’importanza degli effetti speciali nel cinema e nella televisione.
L’incontro, moderato da Marzo Garavaglia, ha visto la presenza di alcuni tra i maggior professionisti del settore, ovvero: Diego Arciero, Nicola Di Meo, Gabriele Ranfagni, Paolo Zaccara, Simone Silvestri, Elio Terribili e Ariele Podreider Lenzi.
Inaugurata inoltre la mostra sugli effetti speciali, visibile al pubblico per l’intera durata del Festival presso le Sale dell’ex Sant’Andrea, piazzale Sant’Andrea di Spello, che consiste nella dimostrazione concreta, diretta da Diego Arciero e Rea, attraverso l’utilizzo l’installazione di Unreal Engine, che visualizza in tempo reale i soggetti in ambienti 3D fotorealistici come paesaggi esotici o metropolitani.
“Da ragazzo, e mi riferisco al 1975-76, mi ritrovai dentro Cinecittà ad aiutare una persona a fare ‘i trucchi”, dice Paolo Zaccara raccontando la sua esperienza. “La mia carriera cominciò così, con modellini e animazioni e la prima cosa che capì in merito agli effetti speciali, che per il grande pubblico sono tutte quelle cose strane che accadono sul grande schermo, e che si dividono in due grandi categorie: la prima è quella degli effetti speciali di set, quindi tutti quegli abbellimenti che vengono creati appositamente per il film e possono essere ripresi dal vivo mentre si gira, come ad esempio le esplosioni e la pioggia, e si preparano attraverso varie tecniche; l’altra categoria invece, sono gli effetti visivi, nati agli inizi del 1900 insieme alla cinematografia con un signore di teatro che, affascinato da questa nuova macchinetta che poteva proiettare su un panno bianco delle immagini, tentò di riportare i suoi trucchi da spettacolo, da illusionista, e comprese che era la macchina stessa a creare questi trucchi, questi effetti ottici”.
Spiega Zaccaro aggiungendo. “La cinematografica è sempre stato uno strumento tecnico e queste due categorie hanno sempre viaggiato in parallelo. Ovviamente con l’evoluzione della tecnologia sono cambiati anche gli strumenti, e ora i computer e le nuove tecnologie permettono di creare nuovi piani e aggiungere oggetti, tuttavia parliamo sempre di in illusione di cambiamenti che a loro volta hanno creato un filone tecnico”.
Simone Silvestri supervisore degli effetti visivi che ha lavorato ed affrontato la sfida degli effetti della trilogia di Diabolik dei Manetti bros. invece dice: “Mi appassiona il passaggio della pellicola al digitale, perché i computer sono degli strumenti con cui sto realizzando ora delle cose, perché gli effetti visivi sono l’incontro, l’unione tra l’arte e la tecnologia, che è quello che poi è il cinema negli ultimi 100 anni, ovvero creare delle soluzioni per creare arte. Quindi creare, organizzare e pensare delle soluzioni a situazioni che sarebbero impossibili da realizzare”.
Grazie alla computer grafica oggi, come sottolineato da tutti i professionisti, anche i piccoli gruppi di lavoro possono realizzare e ricostruire inquadrature ed elementi nelle scene girate dal vero, cosa che prima era un privilegio delle grandi case e studi. Un lavoro in ogni caso reso possibile solo grazie alla collaborazione e al perfetto equilibrio di tutti i reparti. Sinergia che, come detto da Elio Terribili, ovviamente riguarda la connessione tra gli effetti digitali e quelli ‘reali’, necessaria per rendere vere e credibili le scene.
Daniele Tomassetti, direttore Artistico del Corso VFX Supervisor & Producer del Centro Sperimentale e VFX Executive Producer, assieme ad alcuni ex allievi ha inoltre presentato un nuovo corso VFX Supervisor & Producer, del Centro Sperimentale di Cinematografia e Il corso VFX Supervisor.
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Emanuela Giuliani