Paolo Genovese assieme al cast ha presentato in conferenza stampa alla Festa del Cinema di Roma 2023 la serie Disney+ I Leoni di Sicilia
Alla diciottesima Festa del Cinema di Roma, arriva I Leoni di Sicilia, la nuova serie originale italiana Disney+ diretta da Paolo Genovese e tratta dall’omonimo bestseller di Stefania Auci. Presentata in anteprima la serie debutterà mercoledì 25 ottobre in esclusiva su Disney+ in Italia con i primi quattro episodi, mentre i restanti quattro saranno disponibili a partire dal 1° novembre.
I Leoni di Sicilia, la sinossi
I Leoni di Sicilia è l’avvincente storia della famiglia Florio. I fratelli Paolo e Ignazio sono due piccoli commercianti di spezie fuggiti da una Calabria ancorata al passato e in cerca di riscatto sociale. In Sicilia s’inventano un futuro, dove a partire da una bottega malmessa danno vita a un’attività florida che il giovane figlio di Paolo, Vincenzo, con le sue idee rivoluzionarie, trasformerà poi in un impero. Tuttavia, a travolgere la vita di Vincenzo, e quella di tutta la famiglia, è l’arrivo dirompente di Giulia, una donna forte e intelligente, in contrasto con le rigide regole della società del tempo. I Leoni di Sicilia è un’epopea fatta di amore, famiglia, successi, guerre e rivoluzioni, che si svolge nella Sicilia dell’Ottocento fino all’Unità d’Italia del 1861.
I Leoni di Sicilia, il regista parla dei contrasti presenti della storia
Diretta come detto da Paolo Genovese, che ne è anche produttore creativo, la serie è scritta da Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo. A produrre Francesco e Federico Scardamaglia per Compagnia Leone Cinematografica e da Raffaella Leone e Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group.
“Questa de i Leoni di Sicilia è una storia che non conoscevo e che mi ha sorpreso molto nella lettura del romanzo di Stefania (Auci). E’ una storia forte, importante, e ho pensato veramente che ci fosse del materiale prezioso per raccontare qualcosa di potente.” – svela Paolo Genovese.
“Se dovessi sintetizzare l’interesse per questa storia, direi che è per i contrasti di un periodo e di una regione che, raccontati su diversi livelli, si intrecciano tra di loro perfettamente. Si tratta di un periodo di forte contrasto in Sicilia. E’ il momento dei moti rivoluzionari, dei Borboni, del successivo arrivo di Garibaldi, dell’annessione al futuro Regno di Italia, della rivoluzione. Ci sono anche dei fortissimi contrasti sociali, con la borghesia che cresce commerciale, piena di soldi, e una nobiltà che decade. Due classi opposte dove però in ogni caso l’una ha bisogno dell’altra.”
“Nel romanzo si innesca inoltre anche una rivoluzione personale dei due protagonisti. Giulia (Miriam Leone) che cerca di staccarsi da una società patriarcale portando avanti la sua protesta andando controcorrente, e Vincenzo, che travolto da questa passione incredibile va contro gli interessi della famiglia, sta crescendo, sta diventando economicamente sempre più potente, e tutti lo vorrebbero sposato con una nobile, affrancato a quella povertà e quella condizione borghese da cui però lui cerca di staccarsi. Questi contrasti sono stati il motivo della mia fascinazione verso il romanzo.” – conclude Genovese.
I Leoni di Sicilia, i protagonisti
A interpretare la serie Michele Riondino nel ruolo di Vincenzo Florio, Miriam Leone in quello di Giulia Portalupi, Donatella Finocchiaro in quello di Giuseppina, Vinicio Marchioni nei panni di Paolo Florio, Eduardo Scarpetta nel ruolo di Ignazio Florio (figlio di Vincenzo), Paolo Briguglia in quello di Ignazio Florio, Ester Pantano nel ruolo di Giuseppina giovane e Adele Cammarata in quello di Giovanna D’Ondes.
“Io sono molto felice e molto grata di avere avuto la possibilità di interpretare questo personaggio. Quando avevo letto I Leoni di Sicilia, e incontrato Stefania (Auci), prima dell’avvento della serie, avevo regalato il libro a mia madre, a mia zia e alle donne della mia famiglia, dicendo loro che questo parlava di noi.” – dice Miriam Leone volto di Giulia Portalupi.
In merito al personaggio spiega: “Mi emoziona il fatto che questa donna sia realmente esistita e abbia combattuto per me, per noi, e per le generazioni di donne che oggi hanno la fortuna di essere libere, purtroppo ancora non in tutte le zone del mondo. E’ stato un grandissimo regalo questo personaggio. Sono innamorata di Giulia, della sua libertà, del suo decidere del proprio destino non solo per amore di un uomo, ma per amore di se stessa. Giulia si rende conto che la vita che sta vivendo non è la sua, ma quella era la condizione femminile, ed è la condizione femminile ancora oggi in molti paesi del mondo. Lei è veramente una ribelle, ed è straordinaria perché all’epoca in alcuni luoghi si veniva uccise per il disonore, invece lei trova disonorevole la vita che gli uomini, il patriarcato, i padri, i mariti hanno scelto per lei. Lo fa con grande coraggio è c’è una frase molto bella che a un certo punto dice alla figlia ‘perché mio fratello può fare determinate cose e io no?’. Io ho nutrito questo personaggio con continui perché. Perché gli uomini possono fare quello e noi donne non lo possiamo fare? Ho dedicato e dedico il mio lavoro a tutte le donne che ogni giorno continuano a lottare contro una società che non le ascolta e che cerca di annientarle.”
“Non sento particolarmente vicino questo personaggio, se non per le tematiche, il lavoro e la voglia di riscatto, ma chi non lo sarebbe nei confronti di un certo tipo di ideale e immaginario.” – afferma Michele Riondino interprete di Vincenzo Florio. “Quello che mi ha colpito di Vincenzo Florio è il suo modo di essere totalmente orientato verso il futuro, e quindi essere un visionario, precursore dei tempi. E’ interessante soprattutto considerando che Vincenzo Florio, e lo vediamo nella serie, è un viaggiatore, conosce il mondo. E’ testimone della rivoluzione industriale in Inghilterra, e vuole portarla in Italia, o meglio in Sicilia, in un momento in cui si sta vivendo una frammentaria confusione. Non c’è uno stato, esistono tanti piccoli stati, e la visione che ha Vincenzo Florio del futuro della Sicilia è un futuro legato al progresso.” – prosegue. “L’idea che sarebbe andata come questo avrebbe sperato, oggi magari potremmo vivere o percepire un Italia capovolta, con la Sicilia nella posizione del nord produttivo. Una visione molto affascinante e contemporanea. E’ uno degli argomenti che sarebbe interessante affrontare, perché si affronta sempre la questione meridionale da un punto di vista della povertà.” – aggiunge. “Se Giulia lotta contro il patriarcato, Vincenzo ne è portatore. Sono due poli opposti che attraggono, si scontrano e si amano.”
“Il mio personaggio assieme a quello di Vinicio (Marchioni) è il capostipite. Assieme infatti partono dalla Calabria in seguito ad una serie di traumi, a causa dei terremoti perdono i genitori, restano orfani, e per un’altra scossa rischiano di perdere quello che gli era rimasto.” – spiega Paolo Briguglia che veste il ruolo di Ignazio Florio. “La cosa incredibile di questa storia è che tutti i Florio dai caratteri diversi, con i loro punti di forza e debolezze, contribuiscono molto al racconto. A un certo punto Ignazio con la morte del fratello maggiore cambia natura, da agnello passa a leone, compare l’insegna con il leone e la storia accelera. Io praticamente sono il fratello fedele alla missione che a Paolo (Florio) per primo viene in mente.”
Infine Vinicio Marchioni dice: “Paolo Florio è quello che prende la decisione di lasciare la Calabria terremotata per andare a inseguire un sogno in quella che in quell’epoca era una civiltà multietnica, importantissima per il mar mediterraneo, per gli scambi culturali, economici, e che era per l’appunto la città di Palermo. E’ stato un viaggio bellissimo dentro questo ruolo che Paolo Genovese mi ha offerto, e sul quale abbiamo ragionato tanto. Ci siamo chiesto se siamo ancora oggi una nazione fondata su un certo tipo di patriarcato. Questo ruolo mi sembrava un inizio, una specie di somma di tutti i padri padroni molto testardi, molto cocciuti, di un’epoca in cui gli uomini erano più preoccupati di costruire che dei sentimenti. Con Paolo (Genovese) ci siamo detti che non dovevamo fare nessun tipo di passo indietro nel cercare di descriverlo. Ho sentito una grande responsabilità perché questo personaggio così ruvido apre la serie.”
End Credit Song degli otto episodi della serie “Durare”, il nuovo singolo di Laura Pausini. una potente ballad dedicata all’amore che scorre insieme alle varie tappe di due vite che si fondono in una sola. Il brano sarà inoltre disponibile anche nella sua versione spagnola, intitolata “Durar”, selezionando l’audio degli episodi in spagnolo.
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Emanuela Giuliani