La recensione e il resoconto della conferenza stampa di Past Lives, il film di Celine Song presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023
Acclamato al Sundance e alla Berlinale, e scelto dalla Corea per rappresentare il paese nella categoria Best International Feature Film agli Oscar 2024, Past Lives, opera prima della sudcoreana Celine Song, è stato presentato alla diciottesima Festa del Cinema di Roma.
Il film vede i due amici d’infanzia profondamente legati Nora (Greta Lee) e Hae Sung (Teo Yoo), che si separano quando la famiglia di Nora dalla Corea del Sud emigra in Canada. Due decenni dopo, Nora e Hae Sung, si ritrovano a New York, dove vivono una settimana cruciale in cui si confrontano sul destino, l’amore e le scelte che segnano il corso della vita, in una storia d’amore moderna e straziante.
Past Lives, il passato non torna
Ispirato da una vicenda realmente accaduta alla regista, quella di Past Lives è una storia dove il tempo e lo spazio non esistono. Una storia che dimostra come attimi, coincidenze, imprevisti, situazioni e momenti persi non possono essere recuperati e mai più essere vissuti. Una storia che dimostra come non si possa riavvolgere il nastro della propria vita e tornare indietro nel tempo in quel passato sospeso, e che in qualche modo tormenta silenziosamente l’anima, affollando le sinuosità della mente con centinaia di domande fatte di se, ma, se per caso, se fosse stato.
Nella cultura orientale, o meglio in quella coreana, c’è una sorta filosofia del destino, quella dello in-yeon. Secondo questa teoria, due anime legate tra loro e destinate a stare insieme, al di la dello spazio e del tempo, presto o tardi si ritroveranno, di conseguenza, nel percorrere la tortuosa strada della vita, si dovrà fare attenzione ad ogni passo, situazione, coincidenza, imprevisto, deviazioni, ostacoli, desideri e obiettivi, poiché altro non sono che segni inviati dal fato per raggiungere l’anima gemella. Segni di una ricerca continua e costante, ma che tuttavia, spesso finiscono per non intrecciarsi, portando con se quindi, solo una profonda frustrazione, delusione, malinconia, solitudine e insoddisfazione.
Past Lives, le due dimensioni vissute da Celine Song
Una sera di qualche anno fa la regista Celine Song si ritrovò seduta in un bar tra due uomini provenienti da periodi molto diversi della sua vita. Uno era suo marito di New York, l’altro il suo amore d’infanzia, che era venuto dalla Corea per visitare la città. In quel bar, nel ruolo sia di traduttrice che di intermediaria, Song ha avuto la strana sensazione di attraversare due dimensioni alternative, fondendole in una sola.
“E’ partito tutto da un momento in cu mi sono trovata in un bar con mio marito europeo, con il quale vivevo a New York, e il mio ex fidanzato che mi era venuto a trovare dalla Corea. E’ stato un momento che mi è rimasto dentro, mi sono resa conto che stavo traducendo tra due paesi, tra due parti di me stessa. Questo è qualcosa che mi ha colpita molto, e tanto è cresciuta che è diventata un film.” – dice la regista.
Una convergenza di mondi, che la drammaturga di spicco della scena teatrale di New York (“Endlings”), che ha fornito l’idea per quello che sarebbe diventato il suo debutto cinematografico.
“Ho lavorato a teatro per dieci anni, e ho capito quando sono passata al cinema che ci sono cose che dal teatro passano direttamente al cinema. La storia, il dialogo, il personaggio, il lavoro con gli attori, sono cose che ho fatto dieci anni con il teatro e che quando sono passata al cinema ho fatto di conseguenza da regista. Ovviamente per quanto riguarda la parte tecnica, quella l’ho dovuta imparare.” – spiega la Song.
“Come primo film volevo inventare il mio linguaggio cinematografico. Volevo che il mio film avesse la mia firma, il suo modo di approcciare la storia, il suo punto di vista e la voce, perché doveva essere la mia voce come cineasta a partire da questo momento, quindi non cercavo un film che mi influenzasse, ma piuttosto un accumulo di diversi momenti, diversi film.” – aggiunge infine in merito ai possibili riferimenti di altri film. “Ho attinto a diverse fonti, diverse ispirazioni. Si tratta di un mosaico, di un puzzle di momenti diversi, di linguaggio visivo, di linguaggio cinematico. Volevo che fosse unico ed esclusivo mio proprio e del film.”
Ad accompagnare la regista John Magaro, interprete del marito della protagonista Arthur, il quale descrive così l’esperienza di lavorare con un regista emergente.
“Fare un film in generale è sempre un’esperienza specialissima, è sempre una sorta di miracolo. Il fatto di lavorare con registi esordienti a volte è una gran fortuna, e a volte è ovviamente comporta delle difficoltà. Senz’altro però si tratta di qualcosa di unico, perché non sai in che cosa ti stai cacciando. A volte inoltre è anche molto impressionante se trovi qualcuno come Celine, che ha un senso soprannaturale del cinema. Past Lives è uno studio di due anime di grande onestà.”
Nelle sale italiane il 14 febbraio 2024 distribuito da Lucky Red, Past Lives, è il ritratto intenso e reale dello scorrere del tempo, del dolore delle occasioni perse e della consapevolezza di non poter recuperare e aggiustare ciò che non è andato.
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Emanuela Giuliani
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