Alla diciottesima Festa del Cinema di Roma, C’è Ancora Domani opera prima di Paola Cortellesi vince ben tre premi
C’è Ancora Domani, opera prima di Paola Cortellesi, vince ben tre premi alla 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma.
Il film, interpretato dalla stessa Cortellesi con Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli e Vinicio Marchioni, porta a casa infatti il Premio del Pubblico, il Premio Speciale della Giuria e la Menzione Speciale Miglior Opera Prima.
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Paola Cortellesi ha commentato i premi ricevuti così: “Voglio subito ringraziare la direttrice Paola Malanga e il presidente Gianluca Farinelli per avermi voluta alla Festa del Cinema di Roma. Ho avuto l’onore di aprire la festa del cinema della mia città. Andava già bene così. Sono molto felice di ricevere stasera questi riconoscimenti. Ringrazio la giuria e il pubblico che hanno voluto assegnarmi questi premi. Sono felice che giuria e pubblico si tendano la mano e che l’occasione di questo loro incontro sia proprio il mio film. Ringrazio Mario Gianani, Wildside, Fremantle, Vision Distribution e SKY per aver creduto in questo progetto e avermi consentito di realizzarlo. Grazie a Valerio, Emanuela, Romana, Giorgio, Vinicio, Francesco e a tutti i membri del grandioso cast di questo film. Ringrazio i miei inseparabili compagni di viaggio Giulia e Furio, la troupe, la squadra meravigliosa che ho avuto prima, durante e dopo le riprese, che ha lavorato con impegno, forza, cura e gentilezza. Ringrazio la mia famiglia: quella da cui provengo e quella che ho costruito giorno dopo giorno insieme a Riccardo. Il grazie più grande è per Lauretta che, senza saperlo, guida ogni mio passo.”
Il film, originale dramedy in bianco e nero ambientato nel Secondo Dopoguerra, scritto da Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola Cortellesi, ha debuttato il 26 ottobre nei cinema distribuito da Vision Distribution.
C’è Ancora Domani, la sinossi
Delia (Paola Cortellesi) è la moglie di Ivano, la madre di tre figli. Moglie, madre. Questi sono i ruoli che la definiscono e questo le basta. Siamo nella seconda metà degli anni 40 e questa famiglia qualunque vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle. Ivano (Valerio Mastandrea) è capo supremo e padrone della famiglia, lavora duro per portare i pochi soldi a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni sprezzanti, altre, direttamente con la cinghia.
Ha rispetto solo per quella canaglia di suo padre, il Sor Ottorino (Giorgio Colangeli), un vecchio livoroso e dispotico di cui Delia è a tutti gli effetti la badante. L’unico sollievo di Delia è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con cui condivide momenti di leggerezza e qualche intima confidenza.
È primavera e tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento dell’amata primogenita Marcella (Romana Maggiora Vergano), che, dal canto suo, spera solo di sposarsi in fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio (Francesco Centorame), e liberarsi finalmente di quella famiglia imbarazzante. Anche Delia non chiede altro, accetta la vita che le è toccata e un buon matrimonio per la figlia è tutto ciò a cui aspiri. L’arrivo di una lettera misteriosa però, le accenderà il coraggio per rovesciare i piani prestabiliti e immaginare un futuro migliore, non solo per lei.