copertina Fast X

Fast X, la recensione del decimo capitolo di Fast and Furious

Arriva nelle sale italiane il 18 maggio 2023: Fast X, il decimo capitolo della saga di cui vi presentiamo la recensione

Dodici anni fa il primo capitolo di Fast and Furious (2001) sfrecciava dritto nei cuori dei suoi spettatori e preparava il terreno per ciò che sarebbe divenuto un dei più grandi e redditizi franchise della storia del cinema. Diretto da Louis Leterrier e sceneggiato da Justin Lin e Dan Mazeau, Fast X apre la conclusione di questa lunga corsa, partita agli inizi degli anni duemila, che terminerà con l’undicesimo capitolo. Fast X, ha avuto la sua première mondiale a Roma e arriva nelle sale italiane dal 18 maggio, con Universal Pictures.

Fast X: la trama

Vin Diesel in primo piano che guarda verso sinistra

Dominic “Dom” Toretto (Vin Diesel) e la sua famiglia hanno superato ogni ostacolo sul loro cammino. Il più grande, però, non è ancora arrivato: bisogna viaggiare a ritroso nel tempo, e in particolare di dieci anni, per scoprire quale minaccia abbia in serbo il destino per loro. Dodici anni quelli che sono intercorsi dall’omicidio, da parte di Dom e di Brian O’ Conner, del signore della droga brasiliano Hernan Reyes (Joaquim de Almeda); dodici anni anche quelli che sono serviti al figlio Dante (Jason Momoa) per mettere in piedi una vendetta perfetta.

Il suo piano? Puntare alla Fast Family, cercando di ferire loro per far soffrire Dom e riprendersi un po’ di quel dolore che per un decennio l’ha piegato. La follia di Dante disperde la famiglia di Dom ovunque, nel mondo: alcuni finiscono nelle catacombe di Roma, altri a Los Angeles; altri ancora in Brasile, o a Londra; altri, infine, in Antartide e in Portogallo. In questi anni Dante ha avuto modo di elaborare un piano perfetto in cui il piccolo Brian, figlio di Dom, è il punto d’arrivo. La famiglia si riunirà, ancora una volta, per impedirglielo.

Questione di padri, madri e figli

Non è così facile sintetizzare quale sia stata la portata dell’impatto culturale e cinematografico di Fast and Furious. Andando a ritroso negli anni, fino al lontano 2001, scopriamo che la saga si è adattata con incredibile malleabilità alle mode del cinema di ogni epoca, partendo con un primo capitolo fondato su una struttura alla Point Break (il Brian di Paul Walker, come Keanu Reeves nel film di Bigelow, era un agente infiltrato) e passando per capitoli di mezzo hanno avvicinato la saga sempre più ai generi cinematografici dell’heist (è il caso Fast & Furious 5) e dello spionaggio, flirtando persino con il mondo supereroistico e combinando l’universo di Fast con altri mondi compatibili, oltre all’action propriamente detto.

Le automobili sono sempre state al centro, però. Il rombo dei motori, le gare, il drifting, le auto custom della “famiglia” hanno cavalcato l’amore per la cultura automobilistica e l’hanno a loro volta ravvivato nel corso degli anni. Il passato è importante e Fast X lo sa bene, tanto da utilizzare l’immagine di Brian (la ferita più grande di Fast: il compianto Paul Walker) in modo strategico per stabilire una connessione temporale fra le due dimensioni. Da una parte il ricordo di chi non c’è più e, dall’altra, la speranza in chi c’è adesso, attraverso un flashback che suggella l’importanza dei rapporti padre-figlio nella continuità di una passione e nel significato di eredità spirituale. Fa tutto parte di un discorso, quello su una famiglia costituita che è una roccaforte contro ogni pericolo, che aveva posto le sue basi nei primi capitoli del franchise ma procede con coerenza concettuale, acquisendo forza sempre maggiore. Maggiore è la minaccia che compromette la sicurezza e la solidità del nucleo, maggiore sarà il vigore con cui questo si metterà in piedi per combattere. Un assioma puro, tutto americano, così semplice e immediato da funzionare sempre alla perfezione (così come puramente americano sarà poi l’incubo, esterno, che metterà a repentaglio la famiglia in formazione).

Un villain esagerato per un capitolo esagerato

Vin Diesel in Fast X

Non si pensi, tuttavia, che un capitolo più introspettivo debba necessariamente essere anche quello più serio e morigerato. È questione di genitori e di famiglia per tutti, e anche per il complesso Dante di Fast X, il villain più efficace mai apparso nel franchise proprio grazie al suo essere imprevedibile, irregolare, e al suo fondersi con un tono che è costantemente sopra le righe: come se il registro del film, così concepito, fosse l’unico terreno in cui un frutto simile può germogliare naturalmente. Morigerato, dicevamo: le corse in automobili, che non possono mancare, sono quanto di più folle si potesse immaginare persino nel linguaggio di Fast and Furious, già poco timido di suo. Credevamo di aver visto tutto, nell’ultimo anno, quando chi correva sui monopattini elettrici per le strade e le piazze di Malta ha dovuto prestare attenzione al dinosauro sopra di lui, pronto a divorarlo nel terzo capitolo di Jurassic World: questo perché ancora doveva arrivare, in pompa magna, la partita a biliardo con le automobili architettata da Momoa nella città di Roma.

Se dovessimo trovare l’ago nel pagliaio in un’opera che non tradisce aspettative legate alla spettacolarità esagerata, agli inseguimenti a perdifiato e a un buon livello di tamarro (quello c’è, eccome), quell’elemento sarebbe un Vin Diesel un po’ fuori posto, un po’ rigido. Per ogni Dom non perfettamente funzionante c’è però un pezzo di ricambio, che in questo caso è un John Cena in gran forma e valorizzato da una scrittura brillante. C’è in Fast X, in sintesi, tutto ciò che ci si aspetterebbe di trovare in un film del franchise e forse, specialmente in quantità e in intensità, anche di più. Una moltitudine infinita di stuntman, il cui lavoro è stato ricordato e celebrato dal cast del film nell’incontro con i giornalisti a Roma, e di coreografie perfettamente congegnate, ma soprattutto una dose massiccia di scene che ce la mettono tutta per sfidare la sospensione dell’incredulità. Il che non guasta, se pensiamo ai giganti – certo non meno chiassosi – con cui il cinema deve, ultimamente, vedersela in sala.

Leggi anche: Fast X: l’incontro stampa con Vin Diesel e il cast del film

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Federica Cremonini

Il Voto della Redazione:

7


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