Jaime Vadell in El Conde

El Conde, recensione: L’Immortalità del Male e la Satira Politica di Pablo Larrain

La recensione e l’incontro stampa di El Conde, il film di Pablo Larrain presentato all’80esima Mostra del Cinema di Venezia.

Il regista, sceneggiatore e produttore cileno Pablo Larrain dopo aver presentato nel 2021 il film biografico Spencer, che raccontava la vita di Lady Diana, torna alla80esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia con una commedia dark e fantasy, affrontando in modo originale e controverso la figura di Augusto Pinochet, il dittatore cileno simbolo di un regime di terrore. Con El Conde, Larrain ci propone una visione cinematografica tanto audace quanto inquietante della storia recente del Cile, mescolando elementi di satira e di critica politica in un contesto che sfida la tradizionale rappresentazione storica.

Pinochet Vampiro: La Satira del Potere

jamie vadell in El Conde

El Conde non è un semplice biopic, ma una riflessione fantastica e surreale sulla figura di Augusto Pinochet. Il dittatore cileno, trasfigurato in un vampiro, vive da secoli nascosto in una villa in rovina nella fredda e isolata punta meridionale del Cile. Dopo aver vissuto per oltre 250 anni, il Pinochet-vampiro è diventato simbolo di un potere eterno che si nutre della sofferenza altrui, ma un giorno decide di abbandonare il sangue e la sua immortalità. Stanco di essere ricordato come un ladro e desideroso di uscire dall’ombra del suo stesso potere, Pinochet cerca di redimersi in una relazione che lo spingerà a riscoprire una nuova passione vitale, pur continuando ad essere segnato dalla sua natura malefica e autoritaria.

Questa trasformazione in vampiro non è solo una scelta stilistica, ma una potente allegoria della sua figura: un uomo che, pur essendo fisicamente morto, ha lasciato un’eredità di paura, violenza e impunità che continua a segnare la memoria collettiva del Cile. La sua immortalità diventa metafora di un potere che non può essere estirpato facilmente dalla storia, una presenza che resta viva anche dopo la sua morte politica. Il film, dunque, offre un’interpretazione simbolica del potere che persiste anche quando sembra essere stato sconfitto.

Un Approccio Non Empatico: La Visione di Larrain

El Conde. (L to R) Jaime Vadell as El Conde, Gloria Münchmeyer as Lucía in El Conde. Cr. Pablo Larrain / Netflix © 2023

Larrain ha spiegato che il processo creativo dietro El Conde è stato lungo e complesso, cercando di trovare l’approccio giusto per affrontare la figura di Pinochet, mai rappresentata in modo simile nel cinema o in televisione. “Riuscire a trovare l’approccio giusto ci ha portato a questa combinazione di farsa e satira con elementi che vengono dalla logica, dalla storia del personaggio, dal conte e dal vampiro”, ha affermato il regista. La sua scelta di rappresentare Pinochet come un vampiro è dunque una via per evitare qualsiasi tipo di empatia nei confronti di un uomo che ha segnato con il sangue la storia del Cile, un uomo la cui malvagità è così estrema da non meritare alcun tipo di giustificazione umana.

La figura di Pinochet, interpretata da Jaime Vamdel, è stata progettata come una nuova versione del dittatore, quasi metafisica, che vive in una sorta di “eternità” caratterizzata dall’impunità e dall’assoluta indifferenza verso le sue atrocità. Larrain, con la sua brillante intuizione, unisce elementi storici e fantastici per mettere in scena un personaggio che ha saputo evitare la giustizia e continuare a dominare il Cile, anche dopo la fine della sua dittatura. “Pinochet è rimasto un uomo morto in libertà, molto ricco, un’impunità che lo ha reso quasi eterno, e questa eternità è rappresentata al meglio dal vampiro”, ha spiegato il regista.

Le dichiarazioni di Larrain sulla difficile ricezione del film in Cile sono interessanti. “Non so come reagiranno in Cile al film”, ha affermato, “è molto difficile immaginarlo, e se dovessi fare un paragone con Franco, la poca intelligenza e il piacere per la cattiveria forse è ciò che hanno in comune.” L’opera si preannuncia come una provocazione politica che non mancherà di suscitare forti reazioni nel paese, diviso tra chi lo accoglierà come una satira necessaria e chi lo considererà un affronto alla memoria storica. Gloria Münchmeyer, che interpreta Lucia, la moglie di Pinochet, ha aggiunto: “Ci sono solo due possibilità, o lo ameranno o lo odieranno.” Questo tipo di polarizzazione è tipica di un film che affronta un personaggio come Pinochet, ancora oggi oggetto di controversie politiche e sociali.

Il Significato del Film: Un Avvertimento per il Futuro

El Conde. Paula Luchsinger as Teresita in El Conde. Cr. Diego Araya Corvalán/Netflix ©2023

Alfredo Castro, un altro degli attori del film, ha parlato dell’importanza di El Conde come strumento di riflessione sulla banalità del male. Pinochet, nel film, è rappresentato come un vampiro che si nutre della sofferenza altrui, ma è anche il simbolo di un potere che ha segnato la storia del Cile in modo indelebile. L’opera di Larrain si inserisce in un contesto politico più ampio, dove il risorgere dell’estrema destra in Cile e nel mondo rappresenta un pericolo concreto. Paula Luchsinger, che nel film interpreta una figura legata alla chiesa, ha sottolineato come il film voglia mettere in guardia il pubblico sui rischi di un ritorno al potere di forze autoritarie, invitando alla riflessione sulla necessità di difendere i diritti umani e la democrazia.

L’arrivo di El Conde rappresenta un ritorno al cinema di Larrain che ha sempre affrontato temi legati alla dittatura cilena, ma in modo diverso rispetto alle sue opere precedenti. Mentre nella trilogia formata da Tony Manero, Post Mortem e No – I giorni dell’arcobaleno il regista si concentrava sugli effetti della dittatura sul popolo cileno, El Conde affronta direttamente la figura del dittatore, cercando di decostruirla attraverso l’umorismo nero e la fantasia.

In definitiva, El Conde si presenta come un film che sfida la tradizionale rappresentazione storica, mescolando elementi fantastici con una critica sociale e politica che non lascia spazio a interpretazioni edulcorate. Con una satira tagliente e un’ironia che sfocia nel grottesco, Larrain crea un’opera che non solo indaga il passato, ma lancia un monito sulle forze oscure che ancora minacciano il futuro. La figura di Pinochet, simbolo di un regime di terrore che ancora oggi segna la memoria collettiva, viene trasformata in un vampiro senza tempo, un mostro che non smette mai di nutrirsi della paura e della sofferenza. El Conde è un film che, seppur difficile da digerire per alcuni, rappresenta una riflessione importante su ciò che la storia ha vissuto e su ciò che potrebbe ancora accadere, invitando il pubblico a non dimenticare e a lottare contro ogni forma di autoritarismo.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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