Due gran figli di…- Recensione
Il neo regista Lawrence Sher, precedentemente direttore della fotografia, tra cui anche del celebre Una Notte da Leoni, affronta l’argomento della mancanza, ed importanza, della figura paterna, portando in scena la commedia: Due Gran Figli di…, il cui titolo originale è stato cambiato da Bastards a Father Figures.
Un on the road che vede protagonisti i fratelli gemelli Reynolds, Peter (Ed Helms) e Kyle (Owen Wilson), dalle evidenti opposte caratteristiche fisiche e personalità, alla ricerca del padre biologico, creduto morto in base al racconto dell’eccentrica madre, dall’animo e passato dichiaratamente libertino, tipico degli anni ’70, Helen (Glen Close).
Tutto ruota attorno all’indagine dei due uomini, voluta in particolare da Peter, da sempre tormentato dalla perdita, ulteriormente inaridito dal difficile rapporto con il proprio figlio, in cui non solo porteranno alla luce, per la prima volta, il loro vero essere, bensì il sentimento, unico, di fratellanza, percependone finalmente la simbiosi che appartiene e unisce le loro menti, spinti da una serie di grotteschi, se pur prevedibili e banali, episodi.
Tuttavia, la pellicola, causa il tratto ironico non incisivo, di una narrazione, della sceneggiatura scritta da Justin Malen, priva di veri colpi scena, sarcastici e non, in grado attirare completamente l’attenzione suscitando la dovuta curiosità, nei confronti di una vicenda che offre molteplici suggerimenti, con una rappresentazione affrettata, e superficiale, che pecca nella costruzione scenica e dei personaggi, delude in gran parte le aspettative, restando sospesa nel desolante limbo del non coinvolgimento emotivo.
Due Gran Figli di.., al quale, purtroppo, non sono sufficienti le presenze J.K. Simmons, Christopher Walken e dell’ex giocatore di football americano, il quale interpreta se stesso, Terry Bradshaw per risollevarne le insoddisfacenti sorti, arriverà nelle sale cinematografiche dal 1 marzo.
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