Dragged Across Concrete, la recensione: Un Poliziesco Ambizioso Ma Deludente

La recensione di Dragged Across Concrete, un poliziesco ambizioso ma deludente con Mel Gibson e Vince Vaughn.

Dragged Across Concrete di S. Craig Zahler presenta un’analisi critica e articolata di un poliziesco che, nonostante l’ambiziosa proposta e la presenza di un cast di rilievo, non riesce a soddisfare le aspettative degli spettatori. Il regista si ispira a classici del genere come Taxi Driver e Il Prine Il Principe della Città , cercando di portare sul grande schermo una storia carica di tensione e psicologia complessa, ma il risultato finale è purtroppo deludente.

In primo luogo, le performance degli attori, purtroppo, non sembrano rendere giustizia alle aspettative create dalla sceneggiatura. Mel Gibson, nei panni di un poliziotto istintivo e amareggiato, appare meno incisivo rispetto ai suoi ruoli passati, risultando a tratti appesantito e privo della solita carica di carisma. Al suo fianco, Vince Vaughn, nel ruolo di un compagno di sventura più debole e anonimo, non riesce ad emergere con la stessa forza. Il contrasto con i personaggi malavitosi interpretati da Tory Kittles e Michael Jai White, entrambi convincenti nelle loro interpretazioni, non è sufficiente a dare spessore a una trama che, purtroppo, non riesce a decollare.

L’intento di Zahler di mescolare il poliziesco con il dramma umano e la critica sociale trova una difficoltà insormontabile nel ritmo del film. La narrazione, lunga e lenta (ben 159 minuti), manca della necessaria coesione e intensità. Le scene di azione, in particolare, sono prive di tensione e adrenalina, non riuscendo mai a catturare l’attenzione dello spettatore. La sensazione di distacco tra il pubblico e la storia è accentuata dalla scelta di un’ambientazione fredda e impersonale, che contribuisce a rendere l’esperienza cinematografica ancor più distante.

Il film, quindi, finisce per essere un accumulo di buone intenzioni che non riescono mai a concretizzarsi in una narrazione convincente. Nonostante la regia e la fotografia, affidata a Benji Bakshi, si mantengono su livelli tecnici accettabili, l’insieme non regge sotto il peso di una sceneggiatura confusa e di un montaggio che non tiene il passo con le aspettative. La scelta di sviluppare un progetto così articolato in un film dalla durata proposta finisce per risultare controproducente.

In conclusione, Dragged Across Concrete si presenta come un poliziesco ambizioso ma sfortunatamente fallito, incapace di trovare il giusto equilibrio tra azione, dramma e critica sociale, lasciando lo spettatore insoddisfatto e lontano dal coinvolgimento emotivo sperato. Un’occasione mancata per un film che, nonostante le premesse, non riesce a decollare.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

5


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