“Domina”: il mito di Livia Drusilla torna alla luce nella serie Sky
L’Antica Roma rivive, più attuale che mai, negli intrighi e nelle cospirazioni di “DOMINA”, la nuova serie Sky Original che ha debuttato per intero su Sky e NOW il 14 maggio, con tutti gli 8 episodi subito disponibili.
Girata presso i Cinecittà Studios, prodotta da Sky Studios, Fifty Fathoms e Tiger Aspect Productions, con Cattleya nel ruolo di executive production service, “Domina” racconta per la prima volta, con un punto di vista prettamente femminile, le lotte pubbliche e private per il potere durante il principato di Gaio Ottaviano, il celebre Cesare Augusto, primo imperatore romano.
Un dramma epico dalle sfumature contemporanee visto in particolare attraverso l’incredibile storia vera della terza moglie di Gaio, Livia Drusilla narrandone la vertiginosa ascesa. Dall’esilio fino al ritorno a Roma, Livia è determinata più che mai a riconquistare quel che le è stato sottratto, e lo farà sposando l’uomo che tutto le aveva tolto e contro il quale il suo amato padre è morto combattendo per la Repubblica. Al compimento dei 30 anni, Livia recupera le proprietà, lo status e molto altro, e ben presto realizzerà che non basta prendere il potere, occorre essere in grado di tenerlo in pugno quando tutti gli altri lo bramano per sé.
Una storia quella di Livia che ridefinì completamente le aspirazioni che a quel tempo una donna, relegata nell’antica società ai ruoli di moglie e madre, poteva perseguire, e che segnò per sempre le sorti dell’Impero Romano. Uno sguardo che sottolinea il peso e l’influenza che le seducenti, intelligenti ed ambiziose donne, avevano nelle scelte politiche di mariti e amanti, e che la serie ha l’intento di far emergere.
“L’idea di realizzare qualcosa ambientato nell’Antica Roma girava da tempo all’interno del nostro gruppo editoriale Sky. Dopo ‘Il Gladiatore’ e ‘Rome’, la serie della HBO, entrambi degli anni 2000, la possibilità di poter raccontare quel periodo ci è sembrata unica” – ha dichiarato Nils Hartmann di Sky nel corso della conferenza stampa in streaming – “Abbiamo parlato con diverse case di produzione per avere delle idee e lanciato una serie die esche, ed alla fine l’unico ad avere un’idea forte e unica è stato Simon Burke, l’idea di raccontare il potere nell’Antica Roma ma dal punto vista femminile. E’ nato così un concept basato sul personaggio storico di Livia Drusilla che abbiamo iniziato subito a sviluppare soprattutto insieme alle maestranze italiane d’eccellenza coinvolte nel progetto, quali il Premio Oscar Gabriella Pescucci, che ha curato i costumi della serie, di Luca Tranchino che si è occupato della scenografia, di Katia Sisto al make-up e di Claudia Catini all’hair design”.
Ideata e scritta da Simon Burke (“Fortitude”, “Strike Back”), con lui alla sceneggiatura anche Nicola Wilson, Emily Marcuson e Namsi Khan, dietro la macchina da presa Claire McCarthy, regista dei primi 3 episodi, a capo di un team di regia completato da David Evans, alla guida degli episodi 4, 5, 7, 8, e Debs Paterson dell’episodio 6).
“C’è sempre una specifica linea sottile tra la precisione storica e la concentrazione su un aspetto drammatico” – spiega Claire McCarthy – “Volevamo dipingere un thriller psicologicamente forte con relazioni dinamiche bilanciando la Storia e il dramma. Abbiamo quindi lavorato per trovare delle prove storiche chiedendoci quali fossero le ombre del passato e come potevamo raccontarne le risposte mostrandone le intenzioni, il ritmo e la forma, affinché fossero rilevanti per il pubblico di oggi.”
“Livia Drusilla, la protagonista di ‘Domina’, è stato il primo personaggio nel quale mi sono imbattuto quando ho iniziato a cercare una donna forte che avesse potere nella sua epoca” – afferma Simon Burke – “All’inizio ero preoccupato, perché le donne nell’Antica Roma non avevano potere, ad esempio non potevano votare neanche in senato. Ma con la storia di Livia mi sono reso conto che lei, per la prima volta, attraverso la sua bellezza, era la ragazza più bella di Roma, e il suo lignaggio, dato dalla sua famiglia repubblicana, aveva trovato il modo di esercitare il proprio potere attraverso il suo uomo. E’ diventata la moglie di un tiranno come Augusto, ma ciò che a me interessava era il suo percorso e il personaggio che celava. Successivamente abbiamo sviluppato le teorie del complotto all’interno della serie con Livia donna dietro Augusto, la quale agiva non per il potere o garantire un futuro ai figli, bensì per ristabilire la Repubblica”.
“Abbiamo visto tre o quattro fonti storiche sopravvissute al tempo, ovviamente tutte scritte da uomini, che raccontando gli eventi e non le donne e che ci hanno fornito le date esatte dei fatti ma non cosa fosse accaduto” – prosegue Burke – “Così ci siamo goduti lo spazio del perché e del come fossero avvenuti tali eventi e cosa li avesse determinati, guidati da storici che hanno visionato i copioni permettendoci di da dare vita ad una storia plausibile là dove la prospettiva era femminile.”
“’Domina’ è una serie per tutti in cui sangue, violenza e sesso non mancano e costruisce una storia epica che si riflette nel presente. A differenza però delle altre serie storiche declinate al maschile con politica e violenza sul campo, come ‘Rome’ e ‘Spartacus’, in ‘Domina’ le decisioni importanti si prendono nella camera da letto con le donne che usavano gli uomini per i loro interessi. Non è altro che il lento processo di distruzione di una democrazia avvenuto all’interno della stessa scena politica, e che mi riporta al pericoloso parallelismo che ci siamo lasciati alle spalle tra Trump e la Brexit. Una similitudine che ci ricorda quanto sia prezioso il patrimonio che abbiamo, e che va sempre protetto e mai dato per scontato” – conclude – “L’aspetto interessante di Livia, è il fatto che sia stata la prima donna a capire come manipolare gli uomini ed esercitare il potere attraverso di loro. Livia è la capostipite di un incredibile dinastia di donne nate dopo Augusto e il suo impero, tuttavia i suoi discendenti non avevano la sua abilità e sono stati tutti assassinati e coinvolti in cospirazioni politiche e colpi di stato.”
A dare il volto a Livia Drusilla, interpretata nei primi due episodi dalla giovane Nadia Perkes (“Doctor Who”, “The Spanish Princess”), Kasia Smutniak.
“La cosa che più mi ha affascinato di ‘Domina’ è che si tratta di un progetto incentrato su una figura storica fondamentale per la sua epoca ma poco raccontata. Mi è sembrato importante soprattutto per il momento storico che stiamo vivendo. Abbiamo bisogno di storie così, dove si raccontano delle donne forti ma fragili che hanno lasciato un grande impatto sulla società” – dice Kasia Smutniak – “Narrare l’epoca dal punto di vista femminile costituisce qualcosa di inedito per il progetto, ed è fondamentale raccontare la verità dei fatti. Spesso nei biopic si tende a romanzare la storia al fine di renderla più fluida e accattivante, ma nel nostro caso Simon ha avuto delle difficoltà nel tagliare degli eventi dal momento che non avevamo il tempo necessario per raccontare tutto.”
“Questa storia è arrivata in un momento giusto per me. Ogni donna nel crescere finisce per guardarsi indietro e si rende conto del percorso e della fatica che ha fatto per arrivare fin lì, per mantenere se stessa e le proprie libertà. Ci vuole una certa maturità per raccontare queste donne, donne come noi, come Livia e la storia delle donne dell’epoca, è importante perché, ad esempio, in alcune parti del mondo ci sono donne che combattono ancora per il diritto di voto, e questo ci insegna che, nonostante i grandi passi avanti, c’è sempre il rischio di cancellarli e tornare di colpo indietro” – spiega Kasia Smutniak– “Sapere che 2000 anni fa questi passaggi sono stati compiuti da una donna e da altre come lei che poi sono state cancellate dalla storia, mi meraviglia. Livia è stata la prima vera femminista, ha creato leggi che hanno permesso alle donne di ereditare finalmente le proprietà e non perdere tutto dopo un divorzio in un’epoca in cui venivano ‘usate’ solo per generare figli e crescere i futuri romani”.
“’Domina’ mostra una donna che ha bisogno del potere per sopravvivere ed avere la libertà di scegliere per se stessa anche a costo di sacrificare ciò che ha di più caro. Per potermi calare nel migliore dei modi nei panni di Livia ho cercato prima di tutto di capire la natura delle sue difficili decisioni e scelte alla base delle rinunce imponenti, Livia rinuncia ai suoi figli lasciandoli al marito consapevole che potrebbe non rivederli mai più. Ma lei è coerente con il proprio ideale, ovvero restaurare la Repubblica, ed è pronta a tutto pur di portarlo a termine, arrivando perfino a sposare l’uomo causa della morte di suo padre” – conclude – “Livia è stata cancellata dalla sua stessa epoca e l’obiettivo di ‘Domina’ è di riportare il suo mito alla luce, perché abbiamo bisogno di storie con un diverso punto di vista femminile che nella serie si sente con forza. E’ importante perché la maggior parte degli storici antichi era costituito da uomini che ci hanno lasciato poco o niente sulle donne. L’intenzione di questa storia è di mostrare, grazie ad una vicenda cruda e violenta di una famiglia che lotta per il potere e la sopravvivenza, l’epoca romana nella sua veste più realistica, e potremmo imparare nuove verità proprio grazie a ‘Domina’”.
Ad affiancare la Smutniak un cast internazionale: Matthew McNulty (“Misfits”) nei panni del futuro imperatore Gaio Ottaviano (nei primi due episodi interpretato da Tom Glynn-Carney); Claire Forlani (“Vi presento Joe Black”) interpreta Ottavia, sorella di Gaio; Christine Bottomley (“The End of the F***ing World”) sarà Scribonia, prima moglie di Gaio nonché acerrima nemica di Livia; Colette Dalal Tchantcho (“The Witcher”) nei panni di Antigone, prima fidata ancella di Livia e poi donna libera e sua confidente; Ben Batt (“Captain America: Il primo vendicatore”) interpreta Agrippa, amico d’infanzia di Gaio Ottaviano, suo generale e poi console. Insieme a loro, una star internazionale come Liam Cunningham (“Il Trono di Spade”) nel ruolo di Livio, padre di Livia Drusilla, e un’icona della cinematografia mondiale, Isabella Rossellini (“Velluto Blu”, “La morte ti fa bella”), che nella serie è il volto della matrona Balbina.
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