Al cinema dal 18 novembre: Deer Girl, il film diretto da Francesco Jost e con protagonista Denise Tantucci.
Adler Entertainment porta al cinema dal 18 novembre DEER GIRL di Francesco Jost, che affronta le complesse sfaccettature dell’amore e le conseguenze emotive della violenza domestica e della violenza nel rapporto di coppia attraverso gli occhi della protagonista Rachele (Denise Tantucci) che osserva da figlia le zone oscure di un matrimonio apparentemente felice. Un mondo tenuto nascosto, coperto da silenzi e segreti.
Tu cerchi l’Amore! Dice ridendo Rachele allo sconosciuto col quale sta chattando in webcam. Lei all’amore non crede. E ci accompagna a scoprire l’unico sentimento che conosce, il legame fortissimo e velenoso che unisce i suoi genitori. In pubblico si mostrano affettuosi e innamorati, ma appena le porte di casa si chiudono, ci sono solo possesso, sottomissione, paura e dolore.
Rachele vuole essere diversa. Ma può veramente esserlo, se l’unica forma di amore che conosce è la violenza?
Deer Girl, sinossi
La protagonista, Rachele, una giovane donna di 25 anni, ritorna al suo paese natale per partecipare al cinquantesimo anniversario di matrimonio dei suoi genitori, Mario (Giorgio Tirabassi) e Anja (Anita Caprioli). Dietro la facciata di una coppia rispettata dalla comunità, si cela un oscuro segreto di violenza domestica, un’ombra che ha segnato profondamente l’anima di Rachele. Cresciuta in un ambiente tossico, Rachele porta con sé le cicatrici emotive di un passato doloroso e un’idea distorta di amore. Questo si rispecchia nelle relazioni affettive che Rachele ha – o meglio, che non riesce ad avere – e nel suo atteggiamento nei confronti della madre e delle scelte che ha fatto.
DEER GIRL è una riflessione intensa sulla natura umana, sull’amore, e sulle cicatrici dell’abuso. Un film che, attraverso la sua potente narrazione visiva, svela le zone d’ombra delle dinamiche famigliari e la struggente lotta per cercare di liberarsene. Un’opera che porta gli spettatori a esplorare le profondità e complessità delle conseguenze invisibili della violenza.