La recensione di Crudelia, il live-action diretto da Greg Gillespie e protagonista Emma Stone nei cinema dal 26 maggio
Atteso per lo scorso dicembre e slittato a causa della chiusura forzata imposta dall’aggravarsi e persistere dell’emergenza pandemica da Covid – 19, diretto da Craig Gillespie e interpretato dalle vincitrici dell’Academy Award Emma Stone ed Emma Thompson, il live – action “Crudelia” approda finalmente oggi 26 maggio nelle sale italiane, e dal 28 maggio su Disney+ con Accesso VIP.
A distanza di tempo quindi da “Maleficent” del 2014, e “Maleficent – Signora del Male” del 2019, la Disney prosegue il percorso, di cui più volte si è parlato, sfornando un altro live action con al centro della scena un villaint in grado di catturare l’attenzione attraverso una storia che ne esplora i motivi che l’hanno condotto ad abbracciare la ‘malvagità’. Beh, che dire, la Casa di Topolino non poteva scegliere antagonista migliore puntando niente meno che su Crudelia de Vil, ovvero Crudelia de Mon, dando vita ad un origin story accattivante e brillante che distaccandosi dal classico del 1961, e dai rifacimenti in cui una magnifica Glenn Close vestiva i panni dell’iconico personaggio nato sul finire degli anni ’50 dall’autrice inglese Dodie Smith, acquista una propria seducente identità mettendo in luce quegli aspetti e quelle sfumature ancora sconosciuti o messi da parte.
Il film, racconta gli esordi ribelli della celebre e alla moda antagonista, per l’appunto la leggendaria Cruella de Vil (Crudelia De Mon), e grazie ad una nuova prospettiva, porta il pubblico a rivalutarne l’animo spiegando finalmente la base da cui nasce il suo profondo rancore e odio, rivolto in particolare verso il fedele amico a quattro zampe e che si concentrerà in seguito sui Dalmata.
Ambientato durante la rivoluzione punk rock nella Londra degli anni Settanta, “Crudelia” segue le vicende di una giovane truffatrice di nome Estella, una ragazza intelligente e creativa la quale, nonostante il tragico passato, è determinata a farsi un nome realizzando, un giorno, il sogno di diventare la stilista più importante del mondo della moda. Estella, farà amicizia con una coppia di giovani ladri, Horace e Jasper, rispettivamente interpretati da Paul Walter Hauser e Joel Fry, che ne apprezzano l’inclinazione alla cattiveria ed insieme ai quali riesce a costruirsi una vita per le strade di Londra, fino a quando il suo talento viene notato dalla leggenda della moda incredibilmente chic e terribilmente raffinata, la Baronessa von Hellman, ed il cui rapporto metterà in moto una serie di eventi e colpi di scena che porteranno Estella ad abbracciare il suo lato malvagio e a diventare la prorompente Cruella.
“Il futuro è Cruella”
Ed ecco così che a prender vita, incarnata da Emma Stone, è una versione molto più giovane e vivace che sorprende sfoderando un lato di se tanto sensibile e fragile quanto elegantemente perfido attraverso l’elaborazione di un differente arco temporale, grazie al quale supera il confronto con quella indimenticabile della Glose, con l’assoluto pregio di riuscire a conquistare in egual misura la scena, e dalla quale si contraddistingue anche per la mancanza del bocchino da fumo dovuto al divieto imposto dalla Disney in virtù di una campagna adottata anche dagli altri studios già di diversi anni.
Ma in “Crudelia” a non passare inosservata c’è anche la figura della Baronessa interpretata dall’attrice due volte premio Oscar Emma Thompson, la quale si rivelerà essere fondamentale per la storia. Una donna dalla personalità non del tutto opposta a quella della protagonista, e che, nonostante riporti inevitabilmente e palesemente alla mente il personaggio di Miranda Priestley di Meryl Streep nel “Il Diavolo veste Prada” del 2006, sia per il legame con la moda, sia per lo stuolo di collaboratori che la circondano, sia per il rapporto con Estella che ripercorre, a grandi linee, quello visto nel film citato tra Miranda e l’assistente Andy, Anne Hathaway, emerge tuttavia in modo deciso, riservando tra l’altro un sorprendente colpo di scena.
“Crudelia” con i suoi 134 minuti convince con glamour e audacia, costruito e scritto da Dana Fox e Tony McNamara da un soggetto di Aline Brosh McKenna e Kelly Marcel & Steve Zissis, è basato sul romanzo del 1956 “I cento e un Dalmata”, come detto di Dodie Smith, in cui a spiccare, assieme al make – up, ai costumi di Jenny Beavan, “Mad Max: Fury Road”, “The Black Dahlia” e “Ragione e Sentimento”, ed alle scenografie, è senza alcun dubbio la colonna sonora ricca dei celebri brani rock’n and roll anni ’’60 – 70, dei The Clash, Blondie, The Doors, Tina Turner e Bee Gees, giusto pe citarne alcuni, con la canzone originale “Call me Cruella” firmata da Florence+ The Machine, e che contribuiscono a rendere la narrazione dinamica, coinvolgente ed energica che accompagna la protagonista durante tutto il suo percorso di trasformazione, o meglio, di consapevolezza del suo vero essere per troppo tempo represso a causa di una società che rifiuta le diversità, e nel caso di Estella/Cruella rappresentato dai capelli metà bianchi e metà neri con la quale è nata.
Piccola nota conclusiva, a far parte del cast vocale della versione italiana del film Disney “Cruella”, con camei d’eccezione, anche Damiano David e Victoria De Angelis dei Måneskin, la band che ha rappresentato l’Italia e trionfato all’Eurovision Song Contest 2021 a Rotterdam con il brano “Zitti e Buoni” (disco di platino), con cui hanno vinto anche il 71esimo Festival di Sanremo.
Emanuela Giuliani
© Riproduzione Riservata
Il Voto della Redazione: