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Criature, la recensione: la resilienza dei sogni e la rivoluzione dei trampoli e nasi rossi

Al cinema dal 5 dicembre con Medusa Film: Criature, il film scritto e diretto da Cécile Allegra con protagonista Marco D’Amore.

Dopo aver diretto e interpretato Caracas, uscito nei cinema lo scorso 29 febbraio 2024, Marco D’amore torna sul grande schermo il 5 dicembre con Medusa Film, questa volta solo come protagonista, con: Criature, il film scritto e diretto da Cécile Allegra la quale ci porta all’interno di quei vicoli di Napoli in cui la rabbia e l’arroganza, si scontrano con una piccola rivoluzione fatta di sogni, parole gentili, sorrisi e nasi rossi.

Vie nei confronti delle quali si tende a voltare le spalle perché ‘tanto le cose non si possono cambiare’, con il destino di ogni ‘criatura’ segnato dalla nascita, ma dove tuttavia c’è chi non smette di lottare per quel briciolo di umanità in grado far riscoprire la fiducia in quel barlume di luce chiamato: speranza.

Criature, dalla strada ai banchi di scuola con l’arte circense

immagine film criature

In Criature, Marco D’Amore è Mimmo Sannino, un tempo insegnante ora impegnato come educatore di strada a Napoli, il quale si dedica al recupero di ragazzi in dispersione scolastica per riportarli sui banchi di scuola, e permettergli così di ottenere il diploma di terza media. Il suo mezzo di predilezione: l’arte circense, che giocando delicatamente sull’apparenza, il sogno e la solidarietà, cerca di farsi largo in un contesto dominato dal degrado e dalla camorra.

Tra lezioni sui trampoli e letture del Barone Rampante, e grazie anche all’aiuto di Anna (Marianna Fontana), assistente sociale che riconosce il valore del suo impegno, Mimmo coinvolge giovani come Salvatore (Giuseppe Pirozzi), Daniela (Martina Abbate), che vende carciofi al banco del padre, Margherita (Maria Esposito), che ha abbandonato la scuola per fare la parrucchiera per pochi spiccioli, Ciro (Antonio Guerra), cresciuto da solo con suo fratello, e Bruno (Ciro Minopoli), appassionato di parkour e figlio di un boss locale.

Ma l’operato di Mimmo ovviamente, non è ben accolto dalle famiglie del quartiere e il coraggio di questi ragazzi, con i loro trampoli e i loro nasi rossi, non avrà vita facile.

Criature, una piccola rivoluzione fatta di nasi rossi

immagine film Criature

Cécile Allegra, con Criature, ci accompagna in un viaggio profondo nel cuore della resilienza, raccontando una realtà sorprendentemente vicina a noi, molto più di quanto si possa immaginare. Il documentario si fa specchio di un mondo duro e complesso, che la regista rappresenta con estrema autenticità, abbracciandone ogni sfumatura con sensibilità e una cura meticolosa. È uno spaccato di vita cruda e vera, restituito allo spettatore attraverso immagini intense e dialoghi asciutti, diretti, essenziali.

Una narrazione che non lascia nulla al caso, evitando inutili artifici e giri di parole che rischierebbero di sminuire, o peggio distorcere, una condizione tanto reale quanto attuale, sotto gli occhi di tutti e in continua, drammatica evoluzione—come ci ricorda quotidianamente anche la televisione.

Temi spinosi e contesti difficili che Cécile Allegra ha già affrontato nel corso della sua lunga e rispettata carriera da documentarista, e che in Criature trovano una nuova forma, nutrita da un profondo rispetto per i protagonisti e da una ferma volontà di mantenere alta l’attenzione su problematiche concrete, radicate nel tessuto sociale e capaci di toccare ognuno di noi.

Il film ci trascina in un vortice buio, specchio di un microcosmo lacerato, eppure capace di sprigionare umanità attraverso i suoi volti, gli sguardi, i gesti, le emozioni. Una città affascinante e complessa prende vita sullo schermo, animata da un’energia che rifiuta la resa e da una voglia profonda di riscoprire se stessa, la propria identità, la propria anima.

Un’umanità viva, che brucia sotto la cenere dei quartieri più dimenticati, nei luoghi difficili dove operano silenziosi ma determinati guerrieri della speranza. Uomini coraggiosi che si oppongono con forza a un sistema corrotto, e che Allegra ha voluto omaggiare con forza e verità. È proprio da loro, come ha raccontato la stessa regista, che nasce l’ispirazione per Criature e, in particolare, per la figura interpretata da Marco D’Amore.

Figure reali come Giovanni Sannino e il compianto Mimmo Carritani, eroi dal cuore grande e dallo sguardo limpido, che ogni giorno combattono al fianco dei ragazzi più fragili, provando a strapparli dal baratro e accompagnarli verso un futuro diverso. Come moderni pifferai magici, li guidano lungo un percorso di rinascita, insegnando loro il valore della solidarietà, del sostegno reciproco, perché—come dice Mimmo nel film—“nessuno può camminare da solo senza l’altro”.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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