Il poster di: Cesária Évora, la diva dai piedi scalzi, il documentario di Anna Sofia Fonseca al cinema dal 28 ottobre.
Esce nelle sale dal 28 ottobre 2024, distribuito da Risi Film il documentario Cesária Évora, la diva dai piedi scalzi, sceneggiato e diretto da Ana Sofia Fonseca un’opera che porta lo spettatore nel cuore della vita e della carriera di una delle più grandi icone della musica mondiale. Un film intimo e toccante che svela l’anima di Cesária Évora, conosciuta come la Regina della Morna, che ha incantato il mondo con la sua voce inconfondibile.
Prodotto da Carrossel Produções e Até ao Fim do Mundo, il film, di cui è stato rilasciato il poster, si avvale del montaggio di Cláudia Rita Oliveira e della direzione della fotografia di Vasco Viana. Attraverso filmati d’archivio, testimonianze rare e momenti privati, il film rivela le lotte e i trionfi di una donna che ha trasformato la propria passione in un’epica avventura musicale, mantenendo sempre vivo il desiderio di libertà e autenticità. Un percorso di vita e professionale straordinario, dalle umili origini a Capo Verde fino alla fama internazionale, raggiunta a 51 anni.
Cesária Évora, la diva dai piedi scalzi è stato presentato in anteprima mondiale al SXSW – South by Southwest e ricevuto numerosi premi, da quello per il Miglior Documentario e Miglior Suono all’Accademia del Cinema Portoghese al Premio del Pubblico all’IndieLisboa, dal Premio del Pubblico al Festival 2 Valenciennes al Premio come Miglior Documentario al Rock This Town Musical Film Fest Pau. Il documentario non si limita a celebrare il talento di Cesária, ma esplora anche il contesto sociale e politico di Capo Verde, affrontando temi universali come la libertà e la disuguaglianza. Grazie a filmati inediti e a interviste con amici e familiari, si racconta la donna dietro la leggenda, scoprendo la sua umanità e la straordinaria resilienza.
La regista Ana Sofia Fonseca condivide il profondo legame che la unisce a Cesária, evidenziando come la sua storia rappresenti un viaggio attraverso il tempo e le sfide della vita. “Più che le risposte – sottolinea – sono le domande che mi interessano”, invitando gli spettatori a riflettere su temi complessi come la disuguaglianza di genere e il razzismo.