A Casa Tutti Bene – Recensione

A CASA TUTTI BENE – Recensione

Incomprensioni, gelosie, litigi e tradimenti sono le tematiche proposte ed affrontate da Gabriele Muccino nella sua nuova pellicola: A Casa Tutti Bene, il quale pone al centro della scena i precari equilibri del complesso microcosmo di una famiglia riunitasi, nella meravigliosa Ischia, in occasione dei 50 anni di matrimonio dei nonni, e messi, loro malgrado, inevitabilmente, in discussione, attraverso la rappresentazione di personaggi dalla personalità troppo debole per affrontare apertamente le proprie insicurezze.

Tutto ruota attorno all’illusione dell’affettuosa e armoniosa immagine familiare, specchio del perbenismo ipocrita dell’attuale società, la quale implode nel momento in cui i protagonisti, esasperati dalla forzata convivenza sull’isola, causa il blocco dei traghetti per un improvvisa mareggiata, si troveranno costretti a fare i conti con gli inganni ed i rancori del passato e del presente, con la sempre più certa prospettiva di un futuro altrettanto desolante.

Spinti, come prevedibile, al reciproco, doveroso, aspro confronto/scontro, e, alla conseguente, dolorosa, intima analisi introspettiva, i differenti componenti metteranno a nudo il loro animo sviscerando le recondite fragilità e paure, gettando la comoda maschera dei benevoli sorrisi e del quieto vivere, indossata, fino a quel momento, in virtù di un ambiente, apparentemente, privo di sbavature ed imperfezioni, ma con tanta polvere sotto il tappeto.

Ciò nonostante, la speranza di vedere, finalmente, la tanto sperata, attesa, consapevole e matura presa di coscienza, che permetta loro di crescere, dando la possibilità alle varie vicende, connesse celatamente l’una con l’altra da una sottile rete di complicità, di evolversi, si infrange nell’immediato, con la palese, tacita ammissione della totale incapacità, di reagire incisivamente, a gestire una situazione che, in realtà, offre molteplici soluzioni, giungendo alla completa all’umiliante resa, o sconfitta, finale, sollevando l’ennesima riflessione sull’importanza di recuperare tali unioni, assumendosi le proprie responsabilità, instaurando un dialogo sincero, in cui esprimere, senza timori i propri sentimenti e pensieri.

La visione della pellicola, tuttavia, pur presentando momenti di staticità, dovuti in parte alla banalità dei dialoghi, che ne limita il coinvolgimento emotivo, lasciando, volutamente, ampio spazio alla personale interpretazione e comprensione delle varie storie, permette di stabilire un contatto empatico strettamente soggettivo, favorendo, a seconda delle emozioni percepite, l’individuale identificazione con le figure, le quali emergono con decisione ed in modo delineato.

A Casa Tutti Bene, nel complesso è un’opera soddisfacente capace di intrattenere piacevolmente, in perfetto stile Muccino, sarà nelle sale cinematografiche dal 14 febbraio.

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