Cannes 2020, il regista Spike Lee parla del posticipo e si rivolge duramente a Trump

Cannes 2020, il regista Spike Lee parla del posticipo e si rivolge duramente a Trump

Dopo l’annuncio ufficiale del rinvio della prossima edizione del Festival di Cannes, a causa della pandemia, anche il regista Spike Lee, scelto per guidare la giuria della kermesse si è espresso sulla questione, dichiarandosi concorde la decisione.

“Sono d’accordo al 100% con Thierry e il Festival del cinema di Cannes. Il mondo è cambiato e sta cambiando ogni giorno. La gente sta morendo e il presidente della Francia ha detto più volte, sto parafrasando, “Siamo in guerra”. Siamo in un periodo di guerra” – ha affermato Lee aggiungendo – “Le cose che amiamo devono fare un passo indietro: film, TV, sport, l’NBA è uno sport globale, il baseball. Sono state rimandate così tante cose e sono d’accordo con questa mossa.”

Tra le possibili date ipotizzate per programmare nuovamente il Festival, che si doveva svolgere dal 12 al 23 maggio, ci sono quelle di fine giugno e fine luglio, ed il regista ha affermato di essere disponibile a presiedere ancora la giuria.

“Non dimentichiamo che questo è il più grande festival cinematografico del mondo, il più grande palcoscenico per il cinema e sarò il primo presidente nero della giuria. Quindi, non posso fingere, di sapere, cosa succederà domani. Tutti devono pregare, mettersi in ginocchio, pregare, usciamo da questo, troviamo un vaccino, rimettiamoci in piedi, fisicamente, emotivamente e finanziariamente in tutto il mondo. Questo non è uno scherzo. Non è un film. Le persone stanno morendo.”

Spike Lee ha presentato in anteprima diversi suoi film a Cannes, tra cui “She’s Gotta Have”, nel 1986, “Do the Right Thing”, nel 1989, e “BlacKkKlansman” nel 2018. Al momento sta trascorrendo i giorni assieme alla sua famiglia a Brooklyn.

“Stiamo facendo ciò che tutti gli altri stanno cercando di fare, stare uniti, amandoci e cercando di cavarcela” – dice con un tono di stizza per la mancanza di tamponi destinati ai cittadini – “Le persone vengono licenziate. Le persone non sanno da dove verrà il loro prossimo assegno, e se vedranno i loro figli. Quando le scuole chiudono, chi si prenderà cura dei loro figli? Questa merda è pazza” – continua riferendosi a Trump – “Vorrei dire questo: vorrei che smettesse di dire: “il virus cinese”. Il presidente degli Stati Uniti deve smettere di chiamare questo il virus cinese. Per favore, smetti di farlo. Mette in pericolo gli americani asiatici in questo paese. Smetti di dire virus cinese. Non c’è nessuno intorno a lui a dirgli: “Non puoi più dirlo”? Questo non aiuta affatto. Spero che il suo team capirà. Non puoi proprio dirlo.”

FONTE VARIETY


Pubblicato

in

da

Tag: