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Bridget Jones: Un amore di ragazzo, la recensione del capitolo più commovente

Nei cinema italiani in anteprima il 14 febbraio: Bridget Jones: Un amore di ragazzo, è il capitolo più commovente del franchise.

Nel 2001 la regista Sharon Maguire con la commedia romantica Il diario di Bridget Jones, adattamento dell’omonimo romanzo di Helen Fielding basato a sua volta su alcune rubriche fisse che la stessa autrice aveva sui giornali The Independent e The Daily Telegraph che all’epoca riscossero un grande successo tra i lettori, fece conoscere al pubblico del grande schermo la storia di: Bridget Jones.

Una trentenne inglese al di fuori di ogni standard che, non solo come svelato dalla stessa Fielding prendeva ispirazione dal classico di Jane Austin Orgoglio e Pregiudizio e dall’omonima serie TV del 1995, bensì conquistò a tal punto gli spettatori di tutto il mondo tanto da essere protagonista di altri due sequel: Che pasticcio, Bridget Jones! del 2004, e Bridget Jones’s Baby del 2016.

Un successo questo, dovuto al fatto che il personaggio, oltrepassando i confini della perfetta ragazza della porta accanto, che caratterizzano il genere, incarnava una giovane donna con vizi ed eccessi nel bere, fumare, nel linguaggio piuttosto colorito e istintivo, nonché alle prese con le difficoltà legate ai quotidiani problemi di peso e alle costanti gaffe.

Aspetti che di conseguenza hanno permesso a qualsiasi donna di potersi identificare in lei, rispecchiandosi nelle sue ansie, insicurezze, paure e disperata ricerca di un equilibrio con il proprio io. Una donna comune con il desiderio di non soffrire più le pene d’amore andando contro con una società che ancora oggi non smette di ricorrere ai manuali di sostegno e dominata dal ‘sesso senza impegno’.

Un simbolo generazionale entrata nel cuore di tutti e che ora, raggiunta la maturità di donna, madre e moglie, torna per raccontarsi nella fase più difficile della sua vita in Bridget Jones: Un amore di ragazzo, in anteprima il 14 febbraio e ufficialmente il 27 febbraio distribuito da Universal Pictures.

Qui L’INCONTRO STAMPA: Bridget Jones: Un amore di ragazzo, Renée Zellweger a Roma presenta il nuovo capitolo

Bridget Jones: Un amore di ragazzo, rimettersi in gioco

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Per la prima volta sugli scaffali delle librerie con il fenomeno letterario Il diario di Bridget Jones di Helen Fielding, diventato un bestseller mondiale e poi, come detto, film di successo, Bridget Jones in questi 24 anni ha condiviso col mondo le proprie avventure sentimentali rendendo ancora più popolari termini come: Single, Felicemente sposati e Cialtronerie sentimentali, e soprattutto la forza e la capacità di superare le avversità che l’hanno portata alla felicità sposando l’avvocato di successo Mark Darcy e diventare madre dei loro bambini.

Tuttavia, in Bridget Jones: Un amore di ragazzo, diretto da Michael Morris, Bridget è di nuovo sola. Rimasta vedova quattro anni prima quando Mark (Colin Firth) è stato ucciso durante una missione umanitaria in Sudan, ora è una madre single, impegnata a crescere da sola Billy, di nove anni, e Mabel, di quattro.

Sospesa in una sorta di limbo emotivo Bridget infatti cerca di far fronte a una quotidianità sempre più caotica e stressante con l’aiuto dei suoi fedeli amici, Shazzer, Jude e Tom, e persino del suo ex amante, Daniel Cleaver (Hugh Grant). Ma quando, pressata da quest’ultimi, dalla sua collega di lavoro Miranda, da sua madre e dalla sua ginecologa, la Dr. Rawlings (il premio Oscar® Emma Thompson) – che la spingono ad intraprendere un nuovo percorso nella vita e nell’amore, ecco che Bridget decide non solo di tornare a lavorare, bensì di rimettersi in gioco provando a usare le app di incontri, dove presto viene corteggiata dal più giovane e affascinante Roxster (interpretato da Leo Woodall, noto per The White Lotus).

Una vorticosa giostra quella su cui Bridget si ritroverà ovviamente accompagnata sempre dall’indimenticabile pigiama di flanella e dai mutandoni della nonna, e a cui suo malgrado si aggiungeranno anche il giudizio delle mamme perfette a scuola, la preoccupazione per suo figlio Billy, che soffre per l’assenza del padre, e una serie di incontri imbarazzanti con il razionale insegnante di scienze di suo figlio: il sig. Wallaker (il candidato all’Oscar® Chiwetel Ejiofor).

Bridget Jones: Un amore di ragazzo, si matura restando sempre se stessi

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In molti sono chiesti se fosse necessario un nuovo film di Bridget Jones, beh…la verità è che di Bridget non se ne ha mai abbastanza e questo perchè Bridget, è quell’amica di cui inconsciamente si ha bisogno e alla quale si perdona tutto, incluso di non essersi fatta sentire per tanto tempo.

Immedesimandosi con la sua ricerca dell’amore, le sue difficoltà nel realizzarsi nel lavoro, nel costruire una famiglia, nelle amicizie, e nel riuscire ad amarsi accettandosi per come si è, ognuno di noi ha pianto e riso con Bridget Jones, ed è cresciuto vestendone i panni riconoscendosi un pò in quelle vicende e in quegli imbarazzi che ora, a quanto pare, sono giunti alla fine del viaggio con: Bridget Jones: Un amore di ragazzo.

Un viaggio, vissuto accanto all’amata e imperfettamente normale protagonista interpretata da Renée Zellweger, ritornata nell’iconico ruolo che le ha portato una nomination agli Oscar come miglior attrice protagonista, e la cui connessione interiore è sentita e visibile nei gesti, nelle espressioni, nel modo di muoversi e di reagire che non ne tradiscono e sporcano l’essenza.

Una Bridget tuttavia che in questo quarto capitolo, avvicinandosi ancora di più al cuore e alle emozioni, farà i conti con l’elaborazione della perdita, la complessità del crescere due figli da sola aiutandoli nel comprendere la scomparsa del loro padre, e il tornare a vivere.

Situazioni e stati d’animo che toccano nel profondo facendo riflettere su quanto siano importanti i legami, i ricordi, le mancanze e il saper lasciare andare senza dimenticare chi abbiamo amato e continueremo ad amare, custodendo e alimentando quei momenti passati insieme dentro di noi per sempre.

Sentimenti questi inoltre provati in prima persona dall’autrice dei romanzi Helen Fielding, la quale dopo aver prematuramente perso il marito, ha cresciuto da sola i loro figli e che attraverso Bridget Jones: Un amore di ragazzo, il capitolo più commovente, cerca di liberarsi di parte del suo dolore non privando la nostra protagonista dell’ironia e della confusione in una storia maturata nel tempo adeguandosi ai cambiamenti sociali, e che rafforzano quel filo invisibile che c’è la unisce al pubblico.

Un’empatia quindi si consolida anche con coloro che le sono stati affianco e abbiamo ritrovato in questo finale, ovvero Hugh Grant, in un più che mai sarcastico e sconveniente Daniel Cleaver, Emma Thompson nella Dr. Rawlings, e Colin Firth, presente con dei camei in Mark Darcy. Con Bridget Jones: Un amore di ragazzo, il regista Michael Morris senza alcun dubbio ha vinto la sfida spazzato via ogni dubbio ricreando la calda, rassicurante, comprensiva, sinceramente ottimista magia di Bridget.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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