Brera ai ragazzi di Giffoni: “Investite sulla conoscenza”
Il suo ultimo libro si chiama ‘Dimmi cosa vedi tu da lì’. E lui, Guido Maria Brera, cinquantadue anni, scrittore e dirigente d’azienda, dal palco della sala Blu della Multimedia Valley che si specchia su duecento ragazzi in maglia rossa, esattamente da lì, vede “una straordinaria energia che mi ha impressionato”. L’incontro con la sezione Impact! è un flusso continuo di riflessioni su economia e politica, finanza e welfare. Sul potere delle parole e della gioventù. Uno scambio aperto che stimola domande su domande dalla platea senza la presunzione di dare in cambio risposte chiuse. Definitive. Assolute. Depositarie di una verità che sia una soltanto. “L’investimento più importante che un giovane può e deve fare è sulla conoscenza. La vita va vissuta pienamente in tutta la sua straordinaria ampiezza. Ai miei figli” – ha spiegato Brera – “raccomando di non studiare mai più di due ore al giorno. Naturalmente, anche di non occupare il tempo libero con la tecnologia. E’ importante viaggiare, fare attività sportiva, coltivare le relazioni umane, ammirare un panorama e un bel quadro. Andare in un museo, al cinema e in giro con gli amici. È importante vivere la vita con pienezza e intensità perché ti restituisce il dono più prezioso: la conoscenza del mondo. Sarà quella la tua marcia in più”.
Brera è l’autore del romanzo ‘I Diavoli’, da cui l’omonima serie televisiva in onda su Sky, due stagioni e una terza in fase di scrittura che metterà al centro anche il tema delle criptovalute. Nell’opera c’è una affermazione tranchant: la finanza è come l’acqua. Brera ha approfondito il concetto: “Oggi la finanza risulta centrale nelle dinamiche del mondo. E’ pervasiva. Ma, proprio al pari dell’acqua, può essere contenuta e soprattutto indirizzata attraverso gli argini giusti verso una dimensione di sostenibilità che parli la lingua degli uomini”. Per lo scrittore “l’educazione finanziaria andrebbe studiata a scuola come l’educazione civica. Un corso breve con fonti autorevoli. E facendo attenzione a quello che si trova in rete. Molte cose sono pericolose”. Fondamentale il ruolo della politica: “Bisogna affermare con forza la centralità dello Stato sociale. Per alcuni studiosi” – ha osservato – “rappresenta solo una folle parentesi della storia. Per me, invece, è una ‘Linea Maginot’ che va difesa e rilanciata. Senza un ponte per il futuro di tutti i cittadini le disuguaglianze sociali e le crisi finanziarie travolgeranno ogni cosa”. La sua ricetta è chiara: “La tecnologia corre sempre più veloce e alla emorragia di posti di lavoro non possiamo rispondere esclusivamente con somme di denaro alle persone. Certo, i bisogni primari vanno assicurati. Ma allo stesso tempo è necessario garantire il diritto alla dignità. Per fare questo devi dare un interesse da perseguire. Staccare assegni non basta”. Brera ha aggiunto che: “in questi anni abbiamo purtroppo scambiato merci a basso costo con i diritti sociali”. E che “assolutamente doveroso” riconquistare i secondi. Seduta in prima fila nella sala Blu della Multimedia Valley sua moglie Caterina Balivo e i loro due figli, Guido Alberto di dieci anni e Cora di cinque. “Sono felicissima di essere qui a Giffoni. Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. E dietro una grande donna” ha scherzato la bellissima conduttrice televisiva “c’è sempre una grande tata”. Risate. Applausi. A scena e cuore aperti.
La Redazione