“Boris 4”: il graffio dei nuovi attesissimi episodi alla Festa del Cinema di Roma – la Press Conference
Torna finalmente sul piccolo schermo, per la gioia di tutti i fan, per raccontare ancora una volta con il suo linguaggio satirico e fuori dagli schemi il dietro le quinte del mondo del cinema e della televisione italiani: “Boris”. Un piccolo gioiello divenuto cult, la cui quarta e attesissima stagione approderà sulla piattaforma di Disney+ il 26 ottobre, e i cui primi due degli otto episodi sono stati presentati in anteprima, dai produttori, registi e dall’intero cast, alla 17esima edizione della Festa del Cinema di Roma.
Un percorso lungo quello relativo allo sviluppo e alla realizzazione di questa quarta stagione, inevitabilmente influenzato dalla scomparsa, avvenuta nel 2019 dopo una lunga malattia, di Mattia Torre, regista delle prime tre stagioni e del film uscito nel 2011, assieme a Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico, ma a suo modo, ovviamente non vi sveleremo come, presente più che mai, e che ha contribuito a mantenere vivo l’inconfondibile graffio di “Boris”.
“L’inferno è pieno di quarte stagioni”
Sono passati più di dieci anni e tutto è cambiato, o almeno così sembra. La morente tv generalista – con i suoi medici buoni e le paternali contro la droga – è ancora più morente e perfino René e i suoi amici ora lavorano per una Piattaforma globale, e oramai archiviata la celebre serie “Gli Occhi del Cuori”, sono pronti a girare: “Vita di Gesù”, da un’idea di Stanis La Rochelle e scritta dai soliti tre sceneggiatori.
Progetto che non solo vedrà lo stesso Stanis vestire i panni del protagonista, notoriamente morto a 33 anni quando lui ne ha 50, ma anche quelli di produttore, con la sua SNIP (So Not Italian Production), fondata con Corinna, che da qualche anno è anche sua moglie. Progetto inoltre con coproduttore e organizzatore Lopez, che, in pensione dalla Rete, si è reinventato produttore con la sua QQQ (Qualità, Qualità, Qualità). Si tratta ovviamente di un’occasione da non lasciarsi sfuggire e che la Piattaforma europea più importante sta seriamente prendendo in considerazione. Tuttavia, il progetto prima del via libera definitivo, ha bisogno dell’approvazione delle sceneggiature (il “lock”) da parte dell’Algoritmo. Tutto sembra procedere bene ma cosa comporterà lavorare sotto questo nuovo padrone? René saprà approfittare della nuova occasione per girare una serie finalmente di qualità, ma soprattutto i nostri sapranno adattarsi al mondo che è cambiato così rapidamente?
“Nonostante le spinte di questi lunghi anni, e i rischi che un progetto del genere comporta, ha sempre prevalso la voglia di preservare questo gioiello e prodotto che era stata l’esperienza di ‘Boris’” – dichiara Lorenzo Mieli produttore per conto di The Apartment, società del gruppo Fremantle, di questa quarta stagione – “Poi però sono accadute alcune cose, vere, e assieme ad una serie di altre circostanze ci hanno convinto che fosse arrivato il momento giusto. Una di queste è l’arrivo delle piattaforme, che ha fatto esplodere nuovamente il fenomeno ‘Boris’, facendolo conoscere a una nuova generazione, e poi, paradossalmente, anche la mancanza di Mattia, che credo abbia lavorato dentro di noi ci ha spinto a cedere agli istinti per riprendere la serie e farla con e per lui. Come sapete le prime tre stagioni erano prodotte da Fox, trasmesse sui canali satellitari e prendevano in giro, ironizzavano sulla Rai e la televisione generalista, e la sfida è stata quella di riuscire ad essere graffianti facendo satira all’interno di quel contenitore verso cui è rivolta la satira, e devo dire che Disney ci ha dato la massima libertà, credendo nella satira e nella critica che noi facciamo anche alle piattaforme.”
“Il tentativo è stato quello di cercare di cambiare tutto per non cambiare niente” – spiega il regista Giacomo Ciarrapico – “Ecco allora che vediamo Alessandro pur avendo un ruolo diverso, in realtà è sempre uno schiavo, e anche Corinna e Stanis sposati, ma che continuano ad odiarsi intimamente. Si è trattato di una soluzione gattopardesca, cambiare tutto per non cambiare niente” – in merito alla mancanza di Mattia Torre spiega – “Abbiamo ‘cazzeggiato’ talmente tante volte su ‘Boris’, abbiamo fatto tre serie, ovvero 42 puntante, più un film, per un totale di 22 ore e mezzo di prodotto alla quale abbiamo lavorato in 3, quindi significa infiniti giorni per l’appunto di cazzeggio perché quello è alla base del nostro lavoro e quindi avevamo un istinto a tre teste in realtà, perché poi avendo una conoscenza Mattia anche come amico fraterno. Certe volte immaginavamo come avrebbe cazzeggiato lui, altre volte invece lui riusciva a stupirci, si c’è mancato qualcosa. Ma la sensazione in questa serie era quella di essere in tre e così abbiamo cercato di rappresentarlo, speriamo si sia capito. L’dea è stata di Lorenzo.”
“Essendo una serie, un gruppo di personaggi che sono legati alla realtà, non potevamo avere una soluzione alla Simpson diciamo. Non erano mutati i rapporti e dovevano per forza aver abitato questo mondo in tutto questo tempo” – aggiunge l’altro tegista regista Luca Vendruscolo – “Ovviamente ci sono state delle grandi trasformazioni che ha cambiato quel mondo radicalmente. Abbiamo quindi dovuto un pò reinventare la ricetta, e abbiamo capito che ‘Boris’ non poteva sottrarsi al compito di parlare del momento televisivo, anche se televisivo non è più corretto perché la tv contemporanea è fatta di contenuti ed è diversa dalla tv di un tempo” – e anche lui parlando di Mattia Torre dice – “Per quanto riguarda Mattia, io ho avuto l’impressione che ci fosse, era li, era con noi. L’idea di rappresentare in quel modo Mattia da parte di Lorenzo, è stata quella che ci ha fregato, e quando ce l’ha detta al telefono abbiamo di si, perchè con questa premessa si può fare ‘Boris 4’ che fin a quel momento, proprio perché Mattia non c’era, ci sembrava lontana, e nel primo periodo abbiamo sentito Mattia vicino. Io sono molto contento di aver fatto una quarta stagione perché dopo che avevamo convintamente e apparentemente chiuso la partita con la terza, anche perché scrivere, girare e montare ci occupava tutto l’anno e volevamo fare anche delle altre cose, mi sono ricordato di quando io ero un fruitore di sit – com, e non ho mai considerato il fatto che queste avessero il diritto di terminare, avevo io il diritto di dire ad un certo punto basta. Mi aspettavo comunque una nuova stagione e credo che queste appartengano al pubblico, e che non debbano finire, ma decadere e speriamo che non accada a noi.”
Infine Francesco Pannofino chiamato in causa in qualità di regista Renè Ferretti dice.
“L’intelligenza della piattaforma Disney sta proprio nel fatto che si fa prendere in giro a casa sua. Noi facciamo dell’ironia, dell’umorismo esagerando su cose che esistono, anche se la realtà è sempre peggio della fantasia, e se ‘Boris’ non graffia non è ‘Boris’. Noi tutti siamo stati felici di girare una quarta stagione, mancava qualcuno ma l’abbiamo fatto anche per chi non c’è più” – in merito alla nuova fiction “Vita da Gesu” dice – “Beh Stanis e Corinna mi sono stati imposti, si sono imposti da soli, prova a togliere a Stanis il ruolo da protagonista, non è facile….sono 15 anni che ci provo.”
“BORIS 4” è una serie originale italiana ed è prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle. La sigla musicale “Gli occhi del cuore, una storia nuova” è composta ed eseguita da Elio e le Storie Tese, Edizioni Hukapan S.r.l.
Nel cast, accanto ad alcune new entry, tornano tutti i gli amati interpreti delle passate stagioni: Luca Amorosino, Giulia Anchisi, Valerio Aprea, Massimiliano Bruno, Ninni Bruschetta, Raffaele Buranelli, Aurora Calabresi, Paolo Calabresi, Astrid Casali, Antonio Catania, Eugenia Costantini, Carolina Crescentini, Cecilia Dazzi, Massimo De Lorenzo, Giordano De Plano, Alberto Di Stasio, Caterina Guzzanti, Corrado Guzzanti, Angelica Leo, Andrea Lintozzi, Emma Lo Bianco, Jerri Mastrodomenico, Francesco Pannofino, Lucio Patanè, Cristina Pellegrino, Maurizio Pepe, Edoardo Pesce, Giuseppe Piromalli, Alessio Praticò, Karin Proia, Andrea Purgatori, Carlo De Ruggieri, Andrea Sartoretti, Pietro Sermonti, Alessandro Tiberi, Giorgio Tirabassi e Nina Torresi.
© Riproduzione Riservata
Emanuela Giuliani