Nel 2018, i Marvel Studios con Black Panther hanno non solo introdotto il ricco e affascinante mondo del Wakanda, ma anche il primo supereroe nero nel Marvel Cinematic Universe (MCU), un momento storico che ha avuto un impatto significativo. A vestire i panni di T’Challa, il re di Wakanda, fu Chadwick Boseman, un attore straordinario che ha saputo dare vita a un personaggio iconico e culturalmente rilevante. La tragica morte di Boseman, avvenuta nel 2020 a soli 43 anni, ha scosso profondamente non solo il mondo del cinema, ma anche milioni di fan in tutto il mondo. La sua scomparsa ha messo in discussione il futuro del MCU e, in particolare, il destino del sequel di Black Panther.
Il regista Ryan Coogler ha dichiarato che la morte di Chadwick ha colpito duramente il cast e la produzione, rendendo difficile decidere come procedere con la storia. Nonostante la tentazione di cancellare o riassegnare il ruolo di T’Challa, la decisione finale è stata quella di onorare l’eredità di Boseman e proseguire, raccontando una storia che potesse trasmettere l’immenso rispetto per l’attore e il personaggio che aveva portato sullo schermo. Black Panther: Wakanda Forever è il risultato di questa scelta coraggiosa e piena di significato.

Il film, nelle sale il 9 novembre, esplora il dolore e il lutto attraverso i personaggi del Wakanda, che si trovano ad affrontare la morte di un re e la perdita di un simbolo di speranza. La storia si concentra sul processo di elaborazione del lutto da parte di Shuri (Letitia Wright), la sorella di T’Challa, che si trova a dover accettare la morte del fratello e a confrontarsi con il difficile compito di ricoprire il ruolo di Black Panther. Questo lutto diventa la forza motrice del film, un demone che logora e spinge i personaggi a scoprire nuovi aspetti di sé stessi, come la rabbia, la frustrazione, e la difficoltà di trovare un’identità in un mondo che è cambiato irrimediabilmente.
La trama del film si intreccia con l’introduzione di Namor (Tenoch Huerta), il sovrano di una civiltà sottomarina segreta, Talokan. Namor, con la sua minaccia globale, costringe i Wakandiani a unirsi e a lottare contro una nuova minaccia, pur dovendo affrontare la difficile realtà della morte di T’Challa. La guerra che si sviluppa tra le due civiltà, quella terrestre e quella sottomarina, è il campo di battaglia su cui Shuri dovrà confrontarsi con la sua eredità e con la necessità di prendere il posto del fratello. La presenza di Namor, personaggio storico della Marvel, aggiunge un elemento nuovo e affascinante, portando in scena un regno e una cultura che si rivelano misteriosi e potenti.

In questo sequel, il rapporto madre-figlia tra Ramonda (Angela Bassett) e Shuri emerge come uno degli elementi centrali della narrazione. La morte di T’Challa ha devastato entrambe, ma ciascuna delle due deve fare i conti con un tipo di dolore diverso: Ramonda ha perso un figlio, mentre Shuri ha perso un fratello. Sebbene il dolore sia simile, è anche profondamente diverso, e il film esplora come ciascuna di loro cerchi di ritrovare un equilibrio, un modo per andare avanti e affrontare il vuoto lasciato dalla morte.
Dal punto di vista visivo, Black Panther: Wakanda Forever è una meraviglia. Le scenografie e i costumi sono straordinari, creando un mondo visivamente coinvolgente e immersivo, che non solo celebra il Wakanda, ma espande l’universo con la bellezza mozzafiato di Talokan. Tuttavia, nonostante l’aspetto visivo di grande impatto, la narrazione a volte si perde in scene d’azione troppo lunghe, che non sempre riescono a coinvolgere emotivamente come il resto della storia. Alcuni momenti sembrano un po’ sovrapporsi a film come Aquaman o Avatar, con le loro civiltà sottomarine, pur non minando la qualità complessiva del film.
La colonna sonora, con il ritorno di Rihanna con il brano “Lift Me Up”, è una scelta perfetta, accompagnando l’intero film con una melodia che amplifica la nostalgia e il sentimento di perdita. La canzone diventa un inno di commozione e di speranza, rappresentando idealmente il tributo a Boseman e a T’Challa.
In definitiva, Black Panther: Wakanda Forever è un film che non può lasciare indifferenti. La sua forza sta nel coraggio di affrontare temi difficili come il lutto e la perdita, rendendo omaggio a un attore che ha dato vita a un personaggio fondamentale. Nonostante qualche imperfezione nella gestione della trama, il film riesce a catturare l’emozione e l’essenza di ciò che Black Panther rappresenta, sia per il MCU che per il pubblico mondiale.
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Emanuela Giuliani
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