Black Panther – Recensione
“Il mondo…stà cambiando, presto ci saranno solo conquistati e conquistatori. Sei una brava persona, di cuore ed è difficile per uno come te essere…re!”.
Dopo la fugace comparsa accanto allo spocchioso Iron Man, alias Tony Stark, in Captain American: Civil War, per vendicare la morte del padre, re T’Chaka (John Kani) vittima di un attentato, il principe ereditario, T’Challa (Chadwick Boseman), si presenta ufficialmente al pubblico, facendo il suo ingresso sul grande schermo con il cinecomic, diretto da Ryan Coogler, interamente dedicato a lui ed hai suoi poteri: Black Panther, il quale costruisce, adeguatamente, le origini del neonato personaggio, spazzando via qualsiasi dubbio ed incertezza in grado di alimentare possibili, e controproducenti, lacune.
T’Challa, una volta tornato nella terra natia del Wakanda, ed acquisito la pesante carica, dovrà fronteggiare la delicata situazione inerente alla gestione del Vibranio, una particolare lega metallica aliena giunta sulla Terra, in seguito alla caduta di un Asteroide, in grado di risollevare, con le sue infinite sorprendenti proprietà, le sorti dei paesi in difficoltà, ma il cui rischio, nel caso in cui finisse nelle mani sbagliate, di causare una vera e propria catastrofe, ha spinto l’esotico popolo wakandiano, dagli usi e costumi primitivi ma dall’estrema avanzata tecnologia, a custodire il prezioso metallo con accurata attenzione e segretezza.
Tuttavia a turbare l’animo del nuovo re, il quale espone, e rivendica con determinazione, quegli ideali di giustizia e libertà, sottratti alla comunità nera dai bianchi oppressori, evitando, grazie ad un astuta rappresentazione scenica narrativa, di scivolare nel tranello dell’esaltazione rivoluzionaria antirazzista, saranno ben due villain privi di scrupoli.
Il cugino rancoroso Killmonger (Micheal B. Jordan), di cui ignorava l’esistenza fino a quel momento, e che reclama a gran voce il trono, ed il mercenario Ulysses Klaue, un cattivo Andy Serkys, spogliato degli effetti digitali e mostrato nelle sue fattezze naturali di uomo, deciso a sfruttare economicamente il Vibranio.
Black Panther indubbiamente è una pellicola ben riuscita, ampiamente soddisfacente, la quale non delude le aspettative, bilanciando perfettamente ogni elemento della tradizione afro con il progresso futuristico, coinvolgendo completamente con episodi conditi dalla giusta dose di adrenalina, e concedendo, in oltre, attraverso i personaggi, forti, tenaci ed incisivi di Nakia (Lupita Nyong’o), spia coraggiosa amata da T’Challa, l’intrepida Okove (Danai Gurira), valoroso generale a capo della guardia reale, e l’irreverente sorellina Shuri (Letitia Wright), un ruolo di rilievo alla figura femminile.
In conclusione, possiamo affermare che un nuovo eroe è sceso in campo sfoderando gli artigli, ed ha tutte le carte in regola per farsi largo e conquistare il proprio spazio nell’Universo Marvel, distribuito da Walt Disney Studios, Black Panther arriverà nelle sale cinematografiche il 14 febbraio.
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