immagine live action Biancaneve

Biancaneve, la recensione: un live-action visivamente incantevole ma narrativamente carente

Biancaneve, la recensione del live-action diretto da Marc Webb, visivamente incantevole ma narrativamente carente.

Tra le fiabe europee più celebri, senza alcun dubbio c’è: Biancaneve, nota soprattutto come: Biancaneve e i sette nani, in tedesco Schneewittchen e in alcune traduzioni come Nevolina.

La versione più conosciuta ovviamente è quella raccolta e scritta dai fratelli Jacob e Wilhelm Grimm, pubblicata per la prima volta nel 1812 nella raccolta Le fiabe del focolare (Kinder- und Hausmärchen), che affonda le radici nel folclore popolare, del quale i due fratelli erano degli appassionati studiosi.

Tuttavia, la città di Lohr, in Bassa Franconia, ne reclama l’eredità culturale, sostenendo di essere il luogo d’origine della leggenda di Biancaneve. Secondo alcuni storici locali infatti, la figura della protagonista si ispirerebbe a Maria Sophia Margaretha Catharina von Erthal, una nobildonna vissuta nel XVIII secolo, la cui matrigna era nota per la sua severità. Nel castello di Lohr inoltre, a quanto pare, era presente un vero specchio magico.

immagine live action biancaneve
Rachel Zegler as Snow White in Disney’s live-action SNOW WHITE. Photo courtesy of Disney. © 2024 Disney Enterprises Inc. All Rights Reserved.

Una fiaba quella di Biancaneve, conosciuta a livello mondiale soprattutto grazie al film d’animazione del 1937 della Walt Disney: Biancaneve e i sette nani (Snow White and the Seven Dwarfs), il primo della storia del cinema e svolta epocale per l’animazione per l’utilizzo del Technicolor e delle indimenticabili musiche.

Un successo che definì il genere delle fiabe animate affermando la figura della principessa Disney, apportando però alcuni cambiamenti alla storia originale dei Grimm. Lo studio difatto rese la narrazione più adatta a un pubblico di famiglie, diede una posizione più centrale alla Regina, ridimensionò quella del Principe, e caratterizzò le personalità dei nani.

Protagonista nel corso degli anni di numerosi rifacimenti, inclusi quelli in chiave moderna di Biancaneve e il cacciatore e Mirror Mirror, entrambi usciti nel 2012, e ora dal 20 marzo, arriva finalmente nelle sale italiane la tanto discussa rivisitazione in live-action dell’amata fiaba diretta da Marc Webb, regista dietro la macchina da presa di The Amazing Spider-Man, e dell’altrettanto chiacchierato live-action de La Sirenetta, uscito nel 2023.

Biancaneve, tra tradizione e innovazione

Rachel Zegler as Snow White in DISNEY's live-action SNOW WHITE. Photo courtesy of Disney. © 2024 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.
Rachel Zegler as Snow White in DISNEY’s live-action SNOW WHITE. Photo courtesy of Disney. © 2024 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.

Accompagnato da una serie di critiche che ha diviso il pubblico fin dall’annuncio, definire difficoltosa la strada per la Disney nel riuscire ad adattare l’iconica fiaba con la giusta sensibilità contemporanea è un banale eufemismo.

Dalla scelta di Rachel Zegler per il ruolo di Biancaneve, attrice e cantante di origini latinoamericane che ha conquistato il pubblico con la sua interpretazione in West Side Story di Steven Spielberg, in netto contrasto con l’estetica della Regina Cattiva interpretata da Gal Gadot, volto di Wonder Woman, fino alla polemica scatenata da Peter Dinklage in merito alla rappresentazione dei Sette Nani, che ha portato lo studio a reinterpretare i personaggi realizzandoli interamente in CGI, ogni dettaglio di questa produzione è stato al centro di discussioni.

immagine live action bianca neve
Rachel Zegler as Snow White in DISNEY’s live-action SNOW WHITE. Photo courtesy of Disney. © 2024 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.

Un percorso minato e una sfida considerata da molti già persa in partenza, e che invece la Disney, tra attesa e scetticismo, ha affrontato con l’obiettivo di riproporre e mantenere il fascino della versione originale, rendendola però più inclusiva e donando ai protagonisti una nuova prospettiva con la speranza di non deludere i fan.

La storia ovviamente rimane quella che tutti conosciamo: una giovane principessa dalla pelle bianca come la neve che suscita la gelosia della sua matrigna, la Regina, ossessionata dalla propria bellezza. Quest’ultima consulta il suo specchio magico, che le rivela l’impareggiabile bellezza della fanciulla e accecata dall’odio e dalla rabbia, ordina al cacciatore di uccidere Biancaneve, ma questi decide di risparmiarla.

La ragazza trova rifugio in una casetta nel bosco abitata da sette nani, ma la Regina scopre che è ancora viva e, con una mela avvelenata, la fa cadere in un sonno simile alla morte. Ma il bacio di un principe, colpito dalla sua bellezza, la risveglierò, conducendo alla classica conclusione con il matrimonio e la scomparsa della malvagia matrigna.

Biancaneve: un live-action che perde la sua magia

(L-R): Gal Gadot as the Evil Queen and Rachel Zegler as Snow White in Disney’s live-action SNOW WHITE. Photo courtesy of Disney. © 2024 Disney Enterprises Inc. All Rights Reserved.
(L-R): Gal Gadot as the Evil Queen and Rachel Zegler as Snow White in Disney’s live-action SNOW WHITE. Photo courtesy of Disney. © 2024 Disney Enterprises Inc. All Rights Reserved.

L’obiettivo della Disney con questo nuovo adattamento di Biancaneve era quello di aggiornare la classica narrazione, rivisitando personaggi, temi e simbolismi di una storia universale e senza tempo. Tuttavia, questo proposito non viene completamente centrato a causa di un’inevitabile superficialità rappresentativa e di un mancato approfondimento degli elementi fondamentali della storia.

Il personaggio di Biancaneve, interpretato da Rachel Zegler, pur conservando il candore e la gentilezza che da sempre lo contraddistingue, manca però del carisma e della forza decisionale necessari per affermare la propria indipendenza e distaccarsi dall’immagine passiva del classico animato del 1937. Mancanza che si riflette negativamente sul suo confronto con la Regina cattiva, interpretata da Gal Gadot, la cui performance affascinante e minacciosa oscura la protagonista.

La lotta tra Biancaneve e la Regina, simbolo eterno dello scontro tra bene e male, viene così ridotta a una rappresentazione priva di tensione drammatica, con la lotta tra la vanità e l’ossessione per la bellezza, centrale nella narrazione originale e tristemente attuale nella società odierna, e il fondamentale splendore dell’anima e dei valori interiori che non trova un adeguato sviluppo. Inoltre, il percorso di crescita di Biancaneve, dall’esilio alla libertà che dovrebbe segnare il passaggio dall’innocenza infantile alla maturità, non viene sufficientemente esplorato, lasciando la protagonista nel limbo della staticità emotiva.

(L-R) Rachel Zegler as Snow White and Gal Gadot as Evil Queen in DISNEY's live-action SNOW WHITE. Photo courtesy of Disney. © 2024 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.
(L-R) Rachel Zegler as Snow White and Gal Gadot as Evil Queen in DISNEY’s live-action SNOW WHITE. Photo courtesy of Disney. © 2024 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.

A questo si aggiungono, la problematica di un Principe, la cui presenza appare quasi superflua se non per la scena del bacio, che a sua volta risulta non emozionante, e la già citata realizzazione de i Sette Nani in CGI, che suscita non poche perplessità. Simbolo della comunità che aiuta a superare le difficoltà, i personaggi se da un lato evitano ulteriori polemiche legate agli stereotipi, dall’altro perdono il senso di magia e personalità che questi avevano nell’originale, con un’immagine fin troppo artificiale.

In contrasto a queste mancanze, il rispetto nella caratterizzazione di alcuni simboli quali il lungo sonno di Biancaneve, che continua a essere la metafora della trasformazione interiore prima della nuova fase della vita, e la mela avvelenata, che ricorda il peccato originale e la perdita dell’innocenza.

Elementi che però non riescono a colmare le tante lacune di una rivisitazione visivamente incantevole, dalle scenografie dettagliate, e dalla colonna sonora che come da tradizione gioca con brani inediti e classici, ma che non riuscendo a bilanciare tradizione e innovazione da un lato deluderà i nostalgici dell’animazione del 1937, e dall’altro potrebbe comunque conquistare parte della nuova generazione di fan Disney.

©Riproduzione Riservata

Emanuela Giuliani


Pubblicato

in

da

Tag: